mercoledì 2 novembre 2011
LA PRIMA WEDDING CAKE NON SI SCORDA MAI
Per diversi motivi!
Potrei dimenticare mai la dummy cake del piano superiore che mi ha fatto penare per la copertura che ho dovuto rifare 4 volte - e che ovviamente non era perfetta nemmeno dopo?
Allora forse dimenticherò la crema che fuoriusciva dai lati appena farcita la torta e io con il tarocco a raccapezzarla direttamente dentro il frigo?
Oppure le crepe che si sono formate mentre la torta riposava pacificamente in frigo, nella sua scatola? Si che una scossetta domenica pomeriggio l'ha fatta, ma non sapevo che le torte fossero suscettibili a crepe da terremoto!
Ciò che non dimenticherò sicuramente è l'espressione del volto dei nonni di Alessandro, che il 28/10 hanno festeggiato il loro 60° anniversario di matrimonio, mentre portavo a tavola la torta. Già arrivare alla loro età con il loro spirito e la loro voglia di fare è un'impresa (87 anni lei e 85 lui), ma ancora di più poter festeggiare 60 anni di matrimonio. Un pò perchè ormai ci si sposa tardi, e ci separa con la stessa facilità con la quale al bar si chiede il caffè macchiato, ma un pò anche perchè la vita ci pone davanti a grandi difficoltà e spesso non ci consente di arrivare dove vorremmo.
Proprio per festeggiare e per farli festeggiare al meglio con i parenti più stretti questo evento ho pensato di regalargli una wedding cake a due piani, che non avevano avuto sicuramente nel 1951, subito dopo la guerra, quando si erano sposati in completo nero lui, e con un tailleur grigio scuro e cappello con la veletta lei, con pochi invitati e senza troppi fasti. (Ho visto le loro foto del matrimonio in b/n.. stupende) Chissà, magari non pensavano nemmeno di poter arrivare ancora così uniti e soprattutto insieme alle proprie nozze di diamante.
Ho messo tanto impegno in questa torta. Simbolicamente e inconsciamente l'ho fatto anche per i miei nonni, nel senso che ho fatto per loro quello che avrei voluto poter fare a loro. Nonostante non sia comunque soddisfatta per il risultato finale - che novità! :-P - mi piace il fatto di essermi messa alla prova con una wedding. Solo i 10 cm della parte di sotto sono stati una bella soddisfazione!
Per le basi ho utilizzato due Victoria Sponge Cake (con ricetta di Cécile Crabot) da 32 cm Ø, vi riporto le dosi e il procedimento per una torta:
500 gr di burro
500 gr di zucchero
500 gr di farina
10 uova intere
1 bustina + un cucchiaino di lievito per dolci
Lo so, la prima cosa che penserete è "500 gr di burro? colesterolo puro! farà schifo! etc" vi posso assicurare che il sapore è buonissimo, lo stesso dell'italianissima torta margherita, e infatti secondo me potrebbe essere mangiata anche così con la classica spolverata di zucchero a velo sopra.
Potete aromatizzarlo a ciò che volete seguendo queste indicazioni:
alla vaniglia: aggiungere i semi di 2 baccelli di vaniglia
al limone: la scorza di 4 limoni
all'arancia: la scorza di 4 arance
al cioccolato: sostituendo 100 gr di farina con 100 gr di cacao in polvere e aggiungendo anche 100 gr di cioccolato fondente al misto burro-zucchero
Scaldate il forno a 180°-200°.
Mettere nella planetaria il burro a temperatura ambiente, lo zucchero e l'aroma scelto. Mescolare finchè l'impasto diventa gonfio e pallido.
Aggiungere una alla volta le uova, facendo attenzione che il precedente sia stato ben assorbito prima di aggiungere il successivo. Quando tutto è ben amalgamato, aggiungere la farina poco alla volta.
La teglia deve essere leggermente imburrata e infarinata, e sul fondo dovete mettere un cerchio di carta forno tagliato a misura. Versate l'impasto, livellatelo e infornatelo per circa 30 minuti.
Io ho cotto con forno a gas, e mi ci sono voluti 45-50 minuti prima che lo stuzzicadenti mi uscisse pulito dal centro della torta.
Sfornate e fate raffreddare la torta su una gratella.
Per la farcitura mi sono affidata alla crema bianca senza uova di Chiara, aromatizzata alla vaniglia, arricchita con gocce di cioccolato fondente. Non sarebbe stato necessario bagnare, perchè la Victoria Sponge è una torta di per sé umida, ma avendola preparata in anticipo sono voluta andare sul sicuro. Ho preparato una bagna al caffè con sciroppo all'italiana arricchito con 3 tazzine di caffè amaro e poca vaniglia.
La copertura è in pasta di zucchero e royal icing.
venerdì 28 ottobre 2011
RIGATONI ALLA CARBONARA CON GUANCIALE
I gastronomi più esperti e i puristi saranno già inorriditi dopo aver letto il titolo del post. Ma vi giuro che oltre a cambiare il formato di pasta, ho onorato questa ricetta come si conviene!
Non mi sono mai soffermata a pensare alle origini di questa ricetta; eppure l'ho mangiata tantissime volte, e preparata altrettante - il mio fidanzato è un grande estimatore di questo piatto, tanto che per il suo compleanno gliel'ho messa anche sulla torta.
"Si tramanda la provenienza del termine come piatto tipico dei carbonai, per la facile reperibilità e conservazione degli ingredienti. Infatti per realizzare la carbonella era necessario sorvegliare la carbonaia per lungo tempo e quindi era importante avere con sé i viveri necessari.
La carbonara sarebbe in questo caso l'evoluzione del piatto detto cacio e ova, di origini Laziali e Abruzzesi, che i carbonari usano portare nei loro "tascapane", preparati anche il giorno prima e consumati freddi, con il solo utilizzo delle mani.
È un dato di fatto che la carbonara non è citata nel classico manuale di cucina romana di Ada Boni, edito nel 1930. Il piatto è stato registrato per la prima volta nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma nel 1944, quando nei mercati romani apparve il bacon portato dalle truppe angloamericane. Questo spiega anche perché nella Carbonara, a differenza di altre salse come l'amatriciana, pancetta e guanciale vengono riportati spesso come ingredienti equivalenti"
So che molti la preparano con la pancetta, ma per me, non esiste carbonara senza un buon guanciale nostrano, uova fresche, formaggio appena grattugiato e una spruzzatina di pepe.
Rigatoni alla carbonara
Ecco gli ingredienti per 4 persone:
350 gr di rigatoni (o per assecondare la ricetta originale, spaghetti)
100 gr di guanciale
3 tuorli + 1 uovo intero(se riuscite a prendere uova da galline di campagna, da un contadino di fiducia, ancora meglio)
80 gr di pecorino grattugiato – non avendone in casa ho utilizzato il parmiggiano, se non vi piace il pecorino potete sostituirlo tranquillamente come ho fatto io, oppure fare un mix dei due in proporzioni variabili
Sale e Pepe q.b.
Mettete a cuocere la pasta, e nel frattempo prepariamo il guanciale.
Ho utilizzato il saltapasta ILLA che vi avevo fatto vedere qui che ho trovato fantastico.
Mettete la padella sul fuoco basso e mettete all'interno il guanciale tagliato a pezzetti.
Nel frattempo, rompete le uova in una ciotola, sbattetele e aggiungete un po' di pepe, e il formaggio (lasciatene un po' da parte che aggiungerete dopo). Amalgamate bene.
Quando il guanciale sarà ben cotto, ma non troppo abbrustolito spegnete il fuoco in attesa che la pasta sia cotta.
Quando la pasta à cotta (al dente) mettetela nella padella, aggiungete ancora un pò di acqua di cottura e rimette la padella sul fuoco.
Prendete le uova, dategli un'altra sbattuta e versatele nella padella.
Girate lentamente per far amalgamare bene la salsa con gli spaghetti, aggiungere un po' di pecorino e parmigiano, un altro po' di acqua di cottura e continuate a cuocere, vedrete che si formerà una salsa omogenea.
Togliete la padella dal fuoco, guarnite con un altro po' di formaggio.
Tra un paio di giorni si saprà il verdetto del MT Challenge del mese di Ottobre; ho sbirciato un sacco di volte la loro pagina per guardare tutti i partecipanti e le loro preparazioni e devo dire che sono piacevolmente stupita: non credevo che si potesse prendere un elemento "semplice" come i bigné e trasformarli in qualcosa di così creativo e vario, c'è chi li ha fatti classici, chi salati, chi dolci, e tutti con la loro particolare declinazione e particolari. Non vorrei davvero vestire i panni di coloro che giudicheranno le preparazioni, andrei nel pallone più totale, sono tutti stupendi! Staremo a vedere... :-)
lunedì 24 ottobre 2011
RISOTTO OTTOBRINO ALLA ZUCCA E ILLA PER ZETA COME.. ZENZERO
La zucca è uno dei quegli ortaggi versatili, che si presta a mille ricette: si consuma cucinata al forno, al vapore, nel risotto o nelle minestre, fritta nella pastella. Si accosta magnificamente con il burro, gli spinaci, i formaggi, la salsiccia, i funghi e i tartufi. Ed esistono anche torte e dolcetti alla zucca.
La ricetta che preferisco, con questo splendido simbolo dell'autunno, è proprio il risotto. Quel colore arancio, quel profumo dolciastro. Leggero e profumato, lo vorrei mangiare più spesso..
Per 4 persone:
320 gr di riso
800 gr di zucca gialla
1/4 di cipolla
1 dado vegetale
acqua calda
25 gr di burro
parmiggiano grattugiato q.b.
sale
olio evo
Per prima cosa puliamo la zucca, la priviamo della buccia e la tagliamo a julienne con una grattugia.
In una casseruola mettiamo un filo d'olio evo e la cipolla tagliata a pezzettini, facendola imbiondire.
Quando sarà bionda, aggiungiamo il riso; tostiamo per un minuto, quindi aggiungiamo la polpa di zucca, coprendola con acqua e aggiungendo il dado vegetale. Facciamo andare a fuoco medio finchè la zucca di sarà disfatta. Ci vorranno circa 10-15 minuti.
Aggiungiamo eventualmente altra acqua e portiamo a cottura il riso.
A fine cottura, fuori fuoco aggiungiamo il burro e il parmiggiano.
Il riso è pronto per essere gustato!
Prima di salutarvi, vi voglio mostrare ciò che mi ha mandato la ILLA, che da oltre 60 anni produce strumenti per la cucina e il suo marchio è da sempre sinonimo di innovazione e rinnovamento.
Ogni utensile ILLA - sinonimo di funzionalità, affidabilità, resistenza ed eleganza - è progettato e realizzato con la stessa passione e lo stesso entusiasmo di chi cucina quotidianamente per sé e per i propri cari. ILLA è oggi uno dei principali nomi del “Made in Italy” nel settore dei casalinghi, apprezzato e richiesto in tutto il mondo.
Mi hanno fatto omaggio di una padella saltapasta, che non vedo l'ora di usare, una padella piccola 20 cm Ø, e un bellissimo tegame da 24 cm Ø con coperchio in vetro, tutti della nuova linea ILLA Pearl, le cui caratteristiche sono davvero accattivanti:
La ricetta che preferisco, con questo splendido simbolo dell'autunno, è proprio il risotto. Quel colore arancio, quel profumo dolciastro. Leggero e profumato, lo vorrei mangiare più spesso..
Risotto alla zucca
Per 4 persone:
320 gr di riso
800 gr di zucca gialla
1/4 di cipolla
1 dado vegetale
acqua calda
25 gr di burro
parmiggiano grattugiato q.b.
sale
olio evo
Per prima cosa puliamo la zucca, la priviamo della buccia e la tagliamo a julienne con una grattugia.
In una casseruola mettiamo un filo d'olio evo e la cipolla tagliata a pezzettini, facendola imbiondire.
Quando sarà bionda, aggiungiamo il riso; tostiamo per un minuto, quindi aggiungiamo la polpa di zucca, coprendola con acqua e aggiungendo il dado vegetale. Facciamo andare a fuoco medio finchè la zucca di sarà disfatta. Ci vorranno circa 10-15 minuti.
Aggiungiamo eventualmente altra acqua e portiamo a cottura il riso.
A fine cottura, fuori fuoco aggiungiamo il burro e il parmiggiano.
Il riso è pronto per essere gustato!
Prima di salutarvi, vi voglio mostrare ciò che mi ha mandato la ILLA, che da oltre 60 anni produce strumenti per la cucina e il suo marchio è da sempre sinonimo di innovazione e rinnovamento.
Ogni utensile ILLA - sinonimo di funzionalità, affidabilità, resistenza ed eleganza - è progettato e realizzato con la stessa passione e lo stesso entusiasmo di chi cucina quotidianamente per sé e per i propri cari. ILLA è oggi uno dei principali nomi del “Made in Italy” nel settore dei casalinghi, apprezzato e richiesto in tutto il mondo.
Mi hanno fatto omaggio di una padella saltapasta, che non vedo l'ora di usare, una padella piccola 20 cm Ø, e un bellissimo tegame da 24 cm Ø con coperchio in vetro, tutti della nuova linea ILLA Pearl, le cui caratteristiche sono davvero accattivanti:
- Rivestimento interno esclusivo ILLA PEARL
- Spessore medio 3,5 mm
- Esterno in smalto porcellanato
- Manico saldato con effetto soft touch
- Fondo con serigrafia originale
Belle vero? :-)
venerdì 21 ottobre 2011
PROFITEROLES AL TIRAMISU'
I bigné.
Da quando ho fatto della pasticceria il mio pallino, ho sperimentato di tutto: dal pan di spagna, alle ricette dolci dal mondo, dalla ghiaccia reale alla pasta di zucchero (Chiara, santa subito per avermela fatta conoscere in quel Novembre 2008), ma mai e sottolineo MAI mi sono azzardata a fare i bigné.
Un pò perchè prima dei vari corsi fatti in giro per l'Italia io e la sac à poche non siamo mai state buone amiche, ma soprattutto perchè dopo averli visti fare decine di volte durante il periodo di lavoro in pasticceria, guardandoli uscire belli gonfi e coloriti dal forno, quasi ci fosse una fatina dentro quel forno che rendeva possibile quella magia, mi ripetevo "non mi verranno mai".
Bell'affare scoprire che il primo MT Challenge a cui mi ero iscritta proponeva come protagonisti della sfida di Ottobre proprio loro, i bigné. E per la precisione i profiteroles.
Che ho fatto?
Mi sono studiata la ricetta di Stefania, che poi è la stessa usata da Luca Montersino. L'ho studiata parola per parola, ingrediente per ingrediente, ponendo attenzione a tutti i passaggi "rischiosi". Dopodichè ho sognato per qualche notte bigné giganti che mi rincorrevano lungo una strada lastricata di cioccolato..... la stessa cosa più o meno che mi succede quando ho una torta in vista, e sogno di cuocere, farcire, e decorare torte di tutte le fogge, alte decine di metri.. disturbo comunemente conosciuto come "ansia da prestazione".
Ho avuto gli ingredienti a disposizione, pronti in frigo, per una settimana buona. Oggi, ho fatto un bel respiro, e rigorosamente con la ricetta sotto gli occhi, mi sono messa di buona lena a farli.
Quando ho aperto il forno, credo che i vicini di casa se ne siano accorti perchè ho urlato un "evvaiii" abbastanza sonoro! :-)
Profiteroles al tiramisù
Vi riporto la ricetta e il procedimento dettagliatissimo di Stefania.
Per 12 bignè (io ho fatto doppia dose)
37 ml di acqua
5 ml di latte
33 gr di burro
35 gr di farina
1 uovo
Un pizzico di sale
Versare l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungere il burro tagliato a pezzetti e accendere il fuoco. Portare a bollore. E’ necessario prestare attenzione a questa prima fase: è bene che il burro si sciolga lentamente e che l’acqua si riscaldi gradualmente, tenendo quindi il fuoco basso. Se l’acqua inizierà a bollire prima che il burro sia completamente sciolto, evaporando, andrà ad alterare l’equilibrio della ricetta.
Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare con un cucchiaio di legno. Far cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Con questa dose, molto carica di grasso, non otterrete un impasto troppo sodo e farete fatica ad asciugarlo. Rimarrà piuttosto morbido, non esagerate con la cottura. Toglietelo dal fuoco quando inizierete a sentire un intenso profumo di burro cotto.
A questo punto trasferire tutto in una ciotola. E’ necessario fare freddare l’impasto continuando a maneggiarlo: questa operazione può essere fatta a mano (attenzione a non bruciarvi), o con un frullino elettrico. Meglio ancora in planetaria. Azionate quindi le fruste e fatele andare per un minuto. Aggiungete le uova intere, una alla volta (in questo caso, visto che la dose è di 1 uovo, consiglio di sbatterlo con la forchetta e di inserirlo in 2-3 riprese). Non aggiungete il secondo se il primo non è stato completamente assorbito. Al termine dell’inserimento delle uova, dovrete ottenere una pasta dalla consistenza simile a quella della crema pasticcera.
Trasferite tutto in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda liscia da 8-10 mm e modellate i vostri bignè su una teglia imburrata. Se non avete o non sapete usare la sacca da pasticceria, potete modellare i vostri bignè con due cucchiaini. "Schiacciate" la punta che inevitabilmente si formerà con il dito leggermente bagnato di acqua.
Non usate carta forno, rischiereste di non far gonfiare bene il bignè: meglio imburrare bene una teglia antiaderente.
Adesso la cottura: ognuno conosce il forno di casa sua, per cui dovrà regolarsi di conseguenza. In linea generale, un bignè “pesante”, ossia ricco di farina e povero di burro, dovrebbe cuocere ad una temperatura di 180°.
Se si sceglie una ricetta con pari peso di burro e farina, si userà un forno a 200°.
Per una ricetta “leggera”, cioè povera di farina e ricca di burro, sarà necessaria una temperatura di 220°. Se usate forno ventilato, abbassate di 10° la temperatura indicata.
Il forno deve rimanere chiuso per i primi 12 minuti, finchè cioè il bignè non si sarà gonfiato e avrà iniziato a colorirsi. La cottura va terminata con valvola aperta. Per tutti i comuni mortali che non dispongono (me compresa) di forni con valvole da aprire e chiudere a nostro piacimento, sarà sufficiente aprire appena la porta e tenerla socchiusa (ma proprio poco, eh!) aiutandosi con il manico di un cucchiaio. La cottura va completata per altri 20-25 minuti. Non fatevi ingannare dall'odore di cotto che sentirete quasi da subito: è l'odore del burro usato per la teglia. Non aprite il forno finchè i vostri bignè non avranno completato la loro cottura e non saranno ben coloriti.
Come farcia ho usato la crema con cui normalmente faccio il tiramisù.
Crema tiramisù
500 gr di mascarpone
4 tuorli da uova freschissime
4 cucchiai di zucchero
Montare le uova con lo zucchero a lungo, e solo quando saranno ben gonfie, chiare e spumose aggiungere il mascarpone. Amalgamare bene e far refrigerare per almeno 30 minuti affinchè il mascarpone rassodi.
Potete, se volete pastorizzare le uova, se non volete (o non potete) mangiarle crude.
A questo pro vi linko il procedimento, con foto passo-passo, della mia amica LUSI, sul sito di Chiara. Lo trovate qui.
A questo punto i bigné vanno farciti uno ad uno con l'aiuto della sac à poche (sap per gli amici XD).
Si trasferisce la crema ben fredda nella sacca, o con la punta apposita per farcire i bigné (che è quella che sembra una siringona lunga lunga), o con una bocchetta tonda piccola. Il foro va fatto con decisione, altrimenti il bigné potrebbe rompersi.
E' un pò come fare un'iniezione, un gesto deciso e secco, che va fatto o nella parte inferiore, così non si vedrà il buco o nella parte superiore, leggermente di lato, perchè quando andremo a glassarlo il buco verrà coperto e non si vedrà più.
Per glassare i tiramisù mi sono tenuta sulla classica ganache, al cioccolato bianco.
Ho utilizzato le dosi della ganache di Toni, che uso anche per glassare le torte decorate. Vi riporto le sue dosi e tra parentesi quelle che ho utilizzato io.
600 gr di cioccolato bianco (io 200gr)
300 gr di panna fresca (io 100gr)
Il procedimento è quello classico. Si porta a bollore la panna, dopodichè si aggiunge il cioccolato a pezzi. Si lascia sciogliere e quindi intiepidire fuorifuoco. Una volta tiepida si può usare per ricoprire i bigné.
Mi sono aiutata con una forchetta, li ho glassati, e poi li ho messi su una gratella per far colare la ganache in eccesso.
martedì 11 ottobre 2011
SOUTE' DI COZZE E VONGOLE CON PACHINO
Avete passato un bel week end? Io mi sono riposata tantissimo, sono stata molto in casa, visto il freddo che ha fatto qui, e io e Ale ci siamo fatti una bella scorpacciata di dvd :-)
Domenica mattina, imbacuccata per bene sono stata a fare un giro all'Anteprima Eurochocolate qui a l'Aquila, ma devo dire che sono tornata con le mani vuote e il naso gelato. Pochissima gente, meno stand dell'anno scorso, poche degustazioni e sinceramente sono rimasta mooolto delusa dal fatto che non è stato rispettato quanto detto nelle anticipazioni - che tra l'altro vi avevo postato, e ho davvero pensato che se ci foste capitati dietro mio invito mi avreste volentieri preso a calci negli stinchi!.
L'orsetto di cioccolato, novità del Natale 2011 della Lindt, non c'era.
La scultura di cioccolato, alle 12 (orario, idealmente, di maggiore punta) era chiusa all'interno di un gazebo, e non si capiva davvero cosa fosse: sembrava una specie di catena montuosa, ma davvero non ho idea se lo fosse davvero oppure no. Il titolo dell'opera era "Memoria del futuro".. O era talmente all'avanguardia che non l'ho capita, nonostante la mia passione per l'arte e la storia dell'arte, o essa nascondeva un significato talmente implicito, da essere sconosciuto alla stessa artista.
Non è dato saperlo.
L'unica cosa che avrei acquistato volentieri, era la cornice portafoto di cioccolato. Era davvero graziosa, ma comprare un portafoto che sarebbe finita nel pancino mio e di Ale, non avrebbe avuto molto senso, per cui ho desistito :-D
Confido nel prossimo anno..
Questo fine settimana sarò a Bologna, al Cake Show organizzato da Maison Madeleine, non vedo l'ora di postarvi le foto delle meraviglie che vedrò, e delle cosine che acquisterò. Qualcuno di voi viene?
Passiamo ora alla ricettina di oggi, preparata un paio di settimane fa.
Domenica mattina, imbacuccata per bene sono stata a fare un giro all'Anteprima Eurochocolate qui a l'Aquila, ma devo dire che sono tornata con le mani vuote e il naso gelato. Pochissima gente, meno stand dell'anno scorso, poche degustazioni e sinceramente sono rimasta mooolto delusa dal fatto che non è stato rispettato quanto detto nelle anticipazioni - che tra l'altro vi avevo postato, e ho davvero pensato che se ci foste capitati dietro mio invito mi avreste volentieri preso a calci negli stinchi!.
L'orsetto di cioccolato, novità del Natale 2011 della Lindt, non c'era.
La scultura di cioccolato, alle 12 (orario, idealmente, di maggiore punta) era chiusa all'interno di un gazebo, e non si capiva davvero cosa fosse: sembrava una specie di catena montuosa, ma davvero non ho idea se lo fosse davvero oppure no. Il titolo dell'opera era "Memoria del futuro".. O era talmente all'avanguardia che non l'ho capita, nonostante la mia passione per l'arte e la storia dell'arte, o essa nascondeva un significato talmente implicito, da essere sconosciuto alla stessa artista.
Non è dato saperlo.
L'unica cosa che avrei acquistato volentieri, era la cornice portafoto di cioccolato. Era davvero graziosa, ma comprare un portafoto che sarebbe finita nel pancino mio e di Ale, non avrebbe avuto molto senso, per cui ho desistito :-D
Confido nel prossimo anno..
Questo fine settimana sarò a Bologna, al Cake Show organizzato da Maison Madeleine, non vedo l'ora di postarvi le foto delle meraviglie che vedrò, e delle cosine che acquisterò. Qualcuno di voi viene?
Passiamo ora alla ricettina di oggi, preparata un paio di settimane fa.
Souté di cozze e vongole
Ingredienti per 2 persone:
400 gr di vongole veraci
300 gr di cozze
pomodorini pachino
uno spicchio di aglio
prezzemolo
sale
peperoncino
olio evo
300 gr di cozze
pomodorini pachino
uno spicchio di aglio
prezzemolo
sale
peperoncino
olio evo
Per prima cosa mettiamo a spurgare le vongole, anche se le acquistiamo già pulite, è bene comunque ripetere questa operazione per eliminare la sabbia residua. Si mettono le vongole in 2 lt di acqua con un pugnetto di sale grosso per 2-3 ore coperte da uno o più canovacci che non facciano filtrare la luce.
Nel frattempo possiamo pulire le cozze, raschiando il guscio per eliminare le impurità. Finita quest’operazione si passano anch’esse sotto l’acqua corrente.
Una volta trascorse le ore di spurgatura delle vongole, si scolano e si passano sotto l’acqua corrente velocemente. Si mettono quindi in padella con le cozze, l’olio evo, l’aglio, e il sale. Si coprono con un coperchio e si lasciano sul fuoco fino a che tutte saranno bene aperte.
Quindi si aggiungono i pomodorini pachino lavati e tagliati a metà, si sala, si aggiunge il peperoncino, e si lascia insaporire qualche minuto.
Et voilà! Si impiattano, si spolverano di prezzemolo fresco tagliato finemente e si servono.
Danno il loro meglio accompagnati da crostini di pane, ma se volete gustarvi il sughetto appieno, non mancate di servire insieme a loro del buon pane casereccio fresco: la scarpetta è la morte sua!
martedì 4 ottobre 2011
PANCAKES ALLA CANNELLA CON CONFETTURA DI MORE DI ROVO E......
La cannella è una di quelle cose che solo a sentirne l'odore mi manda in estasi.. come una cioccolata calda con la panna quando fuori è freddo e tu te ne stai a casa a sorseggiarla avvolta nella tutona di pile, davanti a un bel film.
Mi sono concessa questa colazione stamattina, prima di una luuunga giornata all'asilo: pancakes alla cannella con la confettura di more di rovo , naturalmente "home made", e una bella tazza di cappuccino schiumoso.
Pancakes con confettura di more di rovo
Ecco la ricetta per circa 20 pancakes piccoli:
250 g farina
2 cucchiaini rasi di lievito per dolci
1 pizzico di sale
2 cucchiai di zucchero di canna
250 ml di latte
2 uova
Cannella secondo i vostri gusti (io ho abbondato)
una spruzzata di noce moscata
Confettura di more (o altra a vostro gusto, anche miele se vi piace)
Setacciate insieme tutti gli ingredienti secchi. A parte battete le uova con il latte, e uniteli pian piano alle polveri. La pastella deve essere piuttosto densa, ma non dura.
A questo punto mettete una padella antiaderente sul fuoco - non è necessario ungerla - e quando sarà ben calda, versate un mestolino di impasto al centro. Quando sulla superficie inizieranno a vedersi delle bolle, vuol dire che è il momento di girarla e continuare la cottura sull'altro lato.
Continuate così fino a esaurimento della pastella.
Disponeteli rigorosamente uno sull'altro, e cospargeteli con la confettura. Gustateli tiepidi accompagnati da latte, cappuccino o il più classico succo d'arancia appena spremuto.
Prima di lasciarvi, voglio segnalarvi un apputamento imperdibile, specie se siete nelle vicinanze. Vi ricordate quando qui vi ho parlato di una splendida iniziativa per la città de l'Aquila? L'anteprima dell'Eurochocolate di Perugia. Dopo il successo dello scorso anno, si bissa, l'8 e il 9 Ottobre, in Piazza Duomo. Mentre il vero e proprio Eurochocolate aprirà i battenti sulla sua 18° edizione a Perugia, dal 14 al 13 Ottobre.
Golosissime le anticipazioni su questa dolcissima anteprima:
"Due le novità più importanti dell’edizione 2011: la Spalm Beach, insolita spiaggia dove, riposando comodamente sulle sdraio sotto gli ombrelloni, potrete gustare l’ottimo pane del Consorzio Prodotto all’Aquila con la golosa crema spalmabile F.lli Nurzia; altra novità sarà la Pausa Salata che, grazie alla Provincia dell’Aquila, permetterà di gustare i più tipici prodotti abruzzesi.
Ricco anche il calendario delle degustazioni realizzate con la collaborazione della Choco Taster ufficiale di Eurochocolate, Monica Meschini, che vedranno protagonisti i prodotti, dolci e salati, dei produttori locali aderenti al Consorzio Prodotto all’Aquila, il gelato al torrone, altra specialità aquilana, firmata da F.lli Nurzia ed, infine, latte e cioccolato e il tipico dolce di ricotta e cioccolato preparati con il latte e la ricotta della Centrale del Latte dell’Aquila. L’acqua ufficiale delle degustazioni e dell’intera Anteprima sarà Acqua Surgiva, che con la sua leggerezza e la sua raffinatezza, ben si sposa al piacere del cioccolato.
Tra gli appuntamenti da non perdere, quello con la grande scultura di cioccolato che verrà realizzata in diretta in Piazza Duomo a partire da un blocco unico di cioccolato Nero Perugina di 1 metro cubo e 11 quintali di peso…e dunque tutti pronti ad accaparrarsi le schegge di cioccolato che verranno offerte al pubblico nel corso della lavorazione! Ed ancora, i Maestri della Scuola del Cioccolato Perugina prepareranno sotto i vostri occhi deliziosi cioccolatini da assaggiare appena fatti. Eurochocolate all’Aquila sarà anche l’occasione per degustare i gianduiotti Caffarel, acquistare in anteprima il dolcissimo Orsetto, la novità Lindt per il Natale 2011, e fare il carico di Euro in cioccolato offerti gratuitamente da Carispaq.
Presso il Chocolate Show, infine, saranno acquistabili i prodotti dolciari della Provincia dell’Aquila e gli originali Chocogadget firmati Eurochocolate, oltre agli immancabili prodotti al cioccolato di Costruttori di Dolcezze, come la nuovissima ChocoCornice in cioccolato fondente, gadget ufficiale di Eurochocolate 2011, da personalizzare con le proprie foto e perfettamente commestibile grazie all’innovativo packaging e la Choco Lamp, la lampada che simula una voluttuosa cascata di cioccolata fusa."
Io non me la lascerò scappare di certo, e.. che dire di più? Ci vediamo in Piazza Duomo! :-)
sabato 24 settembre 2011
CUPCAKES AL CIOCCOLATO E CARAMELLO SALATO
Questa la ricetta proposta dalla mia amica LAle, sul forum di Chiara, per un laboratorio di fine estate.
Cos'è un laboratorio? Ve lo spiego con le parole della "Capa" :-)
Il Laboratorio dei Dolcini è "la nostra cucina virtuale....in cui cucinare insieme....per sperimentare nuove preparazioni collaborando "virtualmente"!!
Ogni Dolcino (ndr. utente del forum "I dolci di Chiara") può proporre in qualunque momento la ricetta, dolce o salata, da eseguire e il giorno in cui darsi "appuntamento" per la preparazione.... "
Ogni Dolcino (ndr. utente del forum "I dolci di Chiara") può proporre in qualunque momento la ricetta, dolce o salata, da eseguire e il giorno in cui darsi "appuntamento" per la preparazione.... "
Si postano man mano le foto dell'esecuzione della ricetta e infine quelle della ricetta finita. E' un'esperienza divertente, che fa nascere amicizie e consolida quelle che già esistono all'interno del forum.
Se non siete iscritti o non conoscete il sito di Chiara, passate e date un'occhiata, sicuramente troverete tanti nuovi amici e amiche in un piccolo angolo di zucchero nel web.
Cupcakes al cioccolato con caramello salato
da Cupcakes, di Martha Stewart
Per circa 22 basi (cotte nello stampo da mini cupcakes di 4 cm ø di base)
90 g di farina
65 g di cacao amaro
110 g di zucchero
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di bicarbonato
un pizzico di sale
un uovo intero
90 ml di buttermilk, comprato o fatto da voi*
un cucchiaio e mezzo di olio di semi
qualche goccia di estratto di vaniglia
90 ml di acqua calda, ma non bollente
per il caramello salato
275 g di zucchero semolato
70 ml di acqua
un cucchiaio scarso di glucosio liquido
90 ml di panna liquida da montare
un cucchiaino di sale, possibilmente fior di sale
per il frosting al cioccolato
15 g di cacao amaro in polvere
40 ml di acqua bollente
160 g di burro
35 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
225 g di cioccolato fondente
*per il buttermilk o latticello:
90 ml di latte
2 cucchiaini di aceto bianco
Se lo preparate in casa, un'ora prima preparate il latticello, mettendo il latte in un pentolino, e ponetelo sul fuoco fino a che sarà ben caldo. Quindi trasferitelo in una ciotolina e aggiungete l'aceto; coagulerà quasi immediatamente, non preoccupatevi, è normale. Tenetelo da parte fino a che vi servirà, prima di aggiungerlo nell'impasto, dategli una bella mescolata con una frusta.
Cominciare dai cupcakes: mischiare in una ciotola farina, cacao, zucchero, bicarbonato, lievito e sale. In un'altra ciotola mischiare uovo, olio, vaniglia. buttermilk e acqua. Unire i due composti e battere con una frusta a mano, finche' il tutto sara' amalgamato.
Versare il composto in stampi da mini muffins rivestiti con pirottini, arrivando a riempirli fino a circa 3/4 abbondanti e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 15 minuti.
Il tempo e' indicativo, fate la prova stecchino, ma non stracuoceteli.
Tirare fuori dal forno e far raffreddare completamente.
Preparate ora il caramello salato: versare in un pentolino zucchero, acqua e glucosio su fuoco alto. Girare di tanto in tanto per far sciogliere lo zucchero, dopodiche' smettere di girare, abbassare un po' il fuoco e cuocere finche'un termometro inserito raggiunge i 181° (se non avete il termometro, saprete che il caramello è a 181° quando sarà di colore ambrato).
Rimuovere dal fuoco e con attenzione aggiungere la panna, che dovrà essere bollente, ed il sale, girando con un cucchiaio di legno finche' il tutto sara' ben amalgamato. Usare immediatamente. Se dovesse cominciare ad indurire troppo, rimetterlo su fuoco basso per pochi secondi.
Ora prendere i cupcakes, incidere una cavita' all'interno e riempirla con il caramello salato e mettere i cupcakes a rassodare in frigo.
Passiamo alla copertura: mischiare il cacao con l'acqua bollente, finche' sara' ben sciolto.Far sciogliere il cioccolato fondente,e far raffreddare.
Con lo sbattitore, o nel Kenwood, battere il burro con lo zucchero a velo ed il sale finche' il composto sara' ben montato e chiaro. Unire il cioccolato fondente fuso, ma freddo e battere ancora con le fruste. Aggiungere il composto di cacaro e battere ancora.
Se fosse troppo morbido mettere in frigo 10 minuti prima di utilizzare, dopodiche' usarlo per creare la copertura sui cupcakes, usando una tasca da pasticceria o anche solo un cucchiaino.
Decorare con altro fleur de sel.
Tenerli in frigo, ma tirarli fuori 20 minuti prima di servirli.
NOTE:
- i cupcakes non farciti si possono surgelare.
- il frosting al cioccolato si puo' conservare una settimana in frigo. Tirarlo fuori mezz'ora prima di utilizzarlo e batterlo nuovamente con le fruste a bassa velocita'.
mercoledì 14 settembre 2011
MADELEINE CON MORE DI ROVO
Vi ricordate quando qui vi ho raccontato che domenica scorsa mio padre ha portato a casa un sacco pieno di more?
Per mio fratello, goloso di dolci, ma intollerante alle uova, ho preparato queste buonissime madeleine - che sono state poi spazzolate da tutta la famiglia, Alessandro compreso, dopo aver però più volte specificato: "a me le madeleine non piacciono!" (le ultime parole famose!).
Non ho utilizzato la ricetta che vi avevo proposto qui, ma ho provato la ricetta che vi riporto di seguito.
Madeleine con more di rovo
dal blog I racconti di Afrodita
125 g di burro
130 g di zucchero
150 g di farina
3 uova
1/2 bustina di lievito
1 pizzico di sale
more di rovo
una noce di burro per gli stampini
Fate sciogliere il burro (Afrodita dice di scioglierlo a bagnomaria, io ho sciolto in microonde) e poi lasciatelo raffreddare.
Accendete il forno a 220° C.
Sbattete le uova con lo zucchero e il sale. Aggiungete la farina, il lievito e il burro sciolto. Mescolate bene.
A questo punto io ho mescolato all'impasto le more fresche, già lavate ed asciugate.
Imburrate gli stampini a forma di madeleine e riempiteli con l'impasto.
Infornate. Fate cuocere per 5 minuti, poi abbassate il forno a 200° e proseguite la cottura per 6-7 minuti.
Sformate le madeleine e lasciarle raffreddare su una gratella.
N.B. anche io come Afrodita ho utilizzato gli stampi in silicone, ho fatto diverse infornate, la prima senza imburrare come ha fatto lei, ma mi si sono attaccante, quindi dalla seconda infornata in poi ho imburrato e infarinato leggermente gli stampi
lunedì 12 settembre 2011
COPPETTE DI CREMA PASTICCERA E MORE DI ROVO
Eccomi qui, tornata da un week end a casa dei miei, a Rieti. Cosa ho portato questa volta con me a l'Aquila? Qualche chilo di more ad esempio....
A filo si versa il latte, senza mai smettere di girare con la frusta. Prima di mettere la crema sul fuoco si aggiungono le bucce di un limone non trattato, ricavate con l'aiuto di un pelapatate.
Arriva papà ad ora di pranzo, dopo essere sparito per tutta la mattina, con una bustona piena e pesante, guardo dentro e, cosa vedono le mie fosche pupille? Qualche chilo di more nere e saporite appena colte!
Inutile dire che sto preparando tanti vasetti di marmellata di more, che tra tutte è la mia preferita :-)
Ieri avevo bisogno di un dolce veloce, buono, che mettesse d'accordo i gusti di tutti, et voilà! La ricetta della crema pasticcera di mamma Luigina, in questo caso, casca a pennello..
Coppette di crema e more di rovo
Ingredienti per 5 coppette:
4 uova freschissime
4 cucchiai rasi di zucchero
5 cucchiai di farina 00
bucce di 1 limone non trattato
500 ml di latte
more di rovo
In una casseruola d'acciaio si mettono i tuorli d'uovo e lo zucchero, e si inizia a sbattere con la frusta fino a che le uova sono chiare. Si aggiunge la farina, un cucchiaio alla volta, sempre girando.
A filo si versa il latte, senza mai smettere di girare con la frusta. Prima di mettere la crema sul fuoco si aggiungono le bucce di un limone non trattato, ricavate con l'aiuto di un pelapatate.
Si pone sul fuoco medio, girando di tanto in tanto per 5 minuti. Quando si sta iniziando ad addensare si gira senza mai allontanarsi.
Trasferite subito la crema in una ciotola, coprendola con pellicola a contatto, e mettetela in frigo, fino a completo raffreddamento.
Prima di servire, togliete le bucce dalla crema; quindi sistemate nella coppetta qualche mora, poi la crema, e infine ancora more. Tenete in frigo fino al momento di servire. Potete spolverare con zucchero a velo prima di portare in tavola.
N.B.
- io ho messo 5 cucchiai di farina, invece di 4, per avere una crema più soda, se vi piace una consistenza più morbida mettetene 4;
- potete aggiungere volendo uno strato di biscotti savoiardi bagnati leggermente con limoncello diluito in sciroppo di acqua e zucchero o latte(se il dolce sarà destinato ai più piccoli).
mercoledì 7 settembre 2011
PASTA E FAGIOLI A 4 MANI CON MINI MAFALDINE
Non so voi, ma io non ce la faccio più a sopportare questo caldo asfisiante.. non vedo l'ora che arrivi il fresco delle prime giornate autunnali, con i suoi profumi, e le ricette con ingredienti di stagione: la zucca, i legumi, le patate.. Qui a l'Aquila di sera già si inizia a sentire quel freddino pungente, che dopo i picchi di calore di questi giorni, non mi dispiace affatto.
A proposito di legumi quindi, rigorosamente come da ricetta della mia mamma, che me l’ha data molto volentieri a patto che fotografassi con dovizia il piatto fumante di pasta e fagioli pronta per andare in tavola.. che stia diventando una foodblogger anche lei? :D
Ultimamente, infatti, appena fa qualcosa mi fa subito: “dai, fai la foto al piatto!” e di fatti appena riesco a carpirle la ricetta posterò anche il suo risotto con il pesce, che per ora ho solo in foto..
Ma torniamo alla pasta e fagioli!
Pasta e fagioli con mini mafaldine
Ingredienti per 4 persone:
3 etti di fagioli secchi
Mettere a bagno i fagioli per tutta una notte con ½ cucchiaio di sale grosso.
La mattina seguente si scolano i fagioli, si passano sotto l’acqua corrente, e si lessano i fagioli con dell’acqua pulita e ½ cucchiaio di sale grosso, per circa 1 ora e mezzo abbassando il fuoco lento da quando iniziano a bollire. Se l’acqua evaporata è molta, si aggiunge dell’acqua tiepida nella pentola e si continuano a cucinare, aggiungendo:
1 dado vegetale
Olio evo q.b. (3 cucchiai circa)
Passata di pomodoro q.b. per dare colore
Cipolla
Foglie di sedano
Carota
Si fanno cucinare così, coperti, a fuoco lentissimo, per un ora.
Nel frattempo si prepara la pasta:
200 gr di farina
2 uova intere
Acqua tiepida q.b.
Un pizzico di sale
1 cucchiaio di olio evo
Io ho tagliato la pasta con la macchina Multipast Marcato che vi avevo già presentato qui. Ho inserito l’accessorio per le mafaldine, le ho tagliate, e poi le ho fatte più piccole, diciamo 4-5 cm di lunghezza.
Quando i fagioli sono pronti si aggiunge la pasta direttamente nella pentola dove sono stati cucinati i fagioli, e si porta a cottura.
Da gustare tiepida, con una buona spolverata di parmiggiano.
giovedì 1 settembre 2011
PARFAIT AL CIOCCOLATO GELATO.. PER VERI GOLOSI!
Che il mio fidanzato fosse un golosone, lo sapevo già.
Che il suo cioccolato preferito sia quello fondente, non troppo amaro, ma dal gusto deciso, perchè, come dice lui "il cioccolato vero è quello fondente", non mi stupisce.
E anche quando si è messo a sfogliare il ricettario Easy Cream della Silikomart nulla avrebbe potuto sorprendermi, perchè già sapevo che mi avrebbe chiesto di preparargli questo gelato.
Chi mi ha sorpreso invece è suo padre, che non è affatto un amante dei dolci, ma quando ha visto questo in congelatore, non ha potuto frenarsi: "ho DOVUTO assaggiarlo" , così mi ha detto.
Che poi se ne sia pappati due di fila, questa è una cosa che rimarrà entre nos. :-P
Parfait al cioccolato gelato sullo stecco
Ingredienti
60 gr di latte
130 gr di cioccolato fondente
50 gr di tuorlo
80 gr di burro
Per la decorazione (facoltativa)
cioccolato fondente q.b.
Tritare il cioccolato in una casseruola che metteremo a bagnomaria finchè i sia sciolto completamente.
A quel punto aggiungiamo il latte, i tuorli, uno alla volta, ed infine il burro.
Si versa il composto negli stampi, e si infila il bastoncino. Riporre in freezer per 5 ore (io tutta la notte), smodellare, e procedere alla decorazione (che io non ho fatto, causa fidanzato impaziente di papparselo).
Questa dose mi è stata sufficiente per riempire tre delle quattro forme da gelato, più la quarta riempita per 1/3, quindi vi consiglio di aumentare leggermente la dose, così da non avere problemi.
Alla prossima ricetta!
martedì 30 agosto 2011
DI GELATI, RIVISTE E.....
Lo so, meriterei una ramanzina epocale, con tanto di dito puntato contro, che pontifica.. Lo so..! E quindi vado subito a fare un pò di ruffiana e a snocciolare quello che bolle nella mia pentola oggi....
Ecco la novità di cui vi parlavo nel messaggio con le coccinelle, lasciatovi durante le ferie :-)
Vi ricordate la mia Sunflower cake? Tempo fa inviai una mail alla redazione di Più dolci, per la rubrica "Da lettrice a lettrice" dove appassionate da tutta Italia inviano i loro dolci e le proprie ricette, queste vengono scelte dalla redazione stessa e pubblicate nella rivista. Inoltre, chi invia torte e ricette che vengono scelte per essere pubblicate, ricevono come dono 6 mesi di abbonamento alla rivista ^^
Sono molto orgogliosa! :-)
E ora.. passiamo alla parte mangereccia!
Cosa c'è di meglio in questa canicola di un bel gelato? e cosa potrebbe esserci di meglio di un gelato fatto in casa, senza dover uscire e affrontare la canicola di cui sopra, fatto con buona frutta fresca, poco zucchero e nient'altro?
Beh io personalmente sono estasiata!!
Quando la Silikomart mi ha inviato questi stampi da gelato in silicone, che potete trovare anche qui, mi sono disperata perchè ho una gelatiera, ma ogni volta che l'ho utilizzata è stato un vero e proprio disastro, e tutto ciò che avevo preparato con tempo e fatica era finito puntualmente nel secchio..
Fortunatamente Più Dolci mi ha buttato un'ancora di salvataggio nel numero di Luglio/Agosto, nella pagina dedicata alla pubblicazione di foto e ricette (di torte e dolci) che in tantissimi mandano in redazione. Una ricetta velocissima, con pochi e semplici ingredienti, e soprattutto senza l'uso della gelatiera!!!
Io ho subito copiato, modificandola a mia volta, così da avere una ricetta tutta mia, che vi propongo.
Gelato sullo stecco alla pesca
2 pesche mature, dalla polpa soda
70 gr di zucchero
50 gr di acqua
200 ml di panna fresca
Per prima cosa si prepara lo sciroppo: in un pentolino si mettono l'acqua e lo zucchero e si lasciano bollire per 3-4 minuti.
Nel frattempo si sbucciano le pesche, si fanno a pezzi, privandole del nocciolo e si mettono nel bicchiere del mixer.
Quando lo sciroppo sarà pronto, si versa nel mixer, si aziona fino ad ottenere una purea di frutta. Quando non ci sono più pezzi, si aggiunge la panna e si lascia andare il mixer per 1 minuto (non è necessario che monti, ma solo che si amalgami bene).
Si versa nelle nostre forme da gelato in silicone Easy Cream, si inseriscono i bastoncini dalla fessura apposita, e infine si mettono in congelatore per almeno 2 ore. Dopodichè si sformano e si pappano!
Si può fare con tutta la frutta che volete, basta che sia fresca e non surgelata; se trovate quella della vostra zona, magari in un mercatino rionale, ancora meglio! :-)
domenica 31 luglio 2011
TORTA QUADRIFOGLIO PORTA FORTUNA
Questa torta è stata realizzata per il 50° compleanno di una signora aquilana (notare infatti la scritta sulla torta in dialetto) per augurarle buona fortuna, e infonderle il coraggio per affrontare la sua malattia.
L'interno è un pan di spagna classico, bagnato con sciroppo all'italiana e vaniglia, farcito con crema chantilly e gelée di fragole. Per la copertura ho usato la pasta di zucchero, sotto alla quale ho messo la ganache al cioccolato bianco con le dosi di Toni Brancatisano:
600 gr di cioccolato bianco
300 gr di panna fresca
inutile dire che è stato amore! :-)
La scritta invece è di royal icing.
TORTA D'ANNIVERSARIO: 30 ANNI INSIEME
Una delle ultime torte, fatta per l'anniversario dei 30 anni di matrimonio dei genitori di Ale.
La base un classico pan di spagna da 22 cm di diametro, bagna con sciroppo di frutti di bosco e vaniglia, farcita con crema al mascarpone e latte condensato e frutti di bosco freschi (quelli usati per fare lo sciroppo)
La copertura è in pasta di zucchero e le rose in gumpaste, spolverate con luster duster bianco perla, perchè l'anniversario dei 30 anni è chiamato anche "Nozze di Perla".
Appena riesco a recuperare la foto, aggiungerò la foto delle rose più da vicino :-)
martedì 5 luglio 2011
RISO CON ZUCCHINE AL CURRY SALVA-PRANZO!
Lavoro fino alle 13.30, e sebbene non abbia ancora una famiglia dalla quale correre, il mio stomaco inizia a brontolare man mano che in macchina mi avvicino a casa. Con questa canicola poi, per lo più opto per cose veloci (leggi - tristissima scatoletta di tonno e pomodori a pezzetti), ma quando apri il frigo e l'unica cosa che trovi è un pianto disperato rotto solo dalle parole "riempimi"?
DISASTRO! Ho il frigo vuoto, e non ho nemmeno la solita triste scatoletta di tonno!
Pensa che ti ripensa, ecco che mi ricordo di avere un paio di zucchine regalatemi dal padre di Ale che fa l'orto e mi ha voluto far provare le sue primizie.. apro la credenza e lì mi guarda sorridente il riso thai. Facciamoci un risottino veloce!
Riso con zucchine e curry
Ingredienti per ogni porzione (io ero da sola quindi vi riporto la dose che ho preparato per me)
una zucchina
1/2 cucchiaino di curry
olio evo
cipolla, carota e sedano per il soffritto
80 gr di riso thai
Metto a fare il soffritto con carote, cipolla, e sedano tritati in una padella con dell'olio evo.
Nel frattempo taglio una cipolla a julienne con la grattugia a piramide inviatami dalla pedrini, che vi avevo fatto vedere qui e l'ho subito messa in padella.
A metà cottura della zucchina si aggiunge il curry.
Mentre la zucchina cuoce si lessa da parte il riso thai come si fa per la pasta, in acqua salata, per il tempo indicato sulla confezione del riso - quando il riso sarà cotto anche la zucchina lo sarà ;-)
Si scola il riso e si salta nella stessa padella della zucchina per un paio di minuti, et voilà: il pranzo, anzi il salva pranzo, è pronto!
lunedì 20 giugno 2011
IL LUNEDI' E' MENO DURO CON IL CHOCOLATE BANANA BREAD
Chi almeno una volta non ha detto o pensato "oh no! domani è lunedì!!" alzi la mano!
Non vedo mani alzate!
Il lavoro all'asilo nido non è pesante, ma alzarsi il lunedì mattina è sempre dura soprattutto quando abiti a 50 metri dalla piazza del paese e fino a tardi è stato un susseguirsi di "e come gira come zumpa e balla, e come gira la ninella mia, ci vorebbe 'na zitella, ci vorrebbe 'na zitella", "mentre la tivu' diceva, mentre la tivu' cantava, bevila perche' e tropicana yee" e "banane, lampone, chi c'era con te, chi c'era con te".. come darsi la giusta carica?
Con una fetta di chocolate banana bread ad esempio!
Ho trovato la ricetta su Joyofbaking.com, e non ho tentennato nemmeno un momento: sono andata dritta in cucina e l'ho fatto.
Chocolate banana bread
dal sito Joyofbaking.com
Dosi per uno stampo da plumcake di 25 cm di lunghezza (tra parentesi vi riporto le dosi originali, per uno stampo da 23 x 13 x 8 cm)
250 gr di farina (230 gr)
250 gr di zucchero (200 gr)
1 bustina di lievito per dolci (1 cucchiaino + 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio)
1 pizzico di sale
3 uova (2 uova)
125 gr di burro (113 gr)
4 banane mature (450 gr)
1 bustina di vanillina
70 gr di cacao (30 gr)
L'esecuzione è semplicissima, nonchè stra - veloce.
Una volta che avrete preriscaldato il forno a 180° avrete fatto metà del lavoro.
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi e lasciate da parte. Intanto schiacciate con la forchetta le banane sbucciate, e battete in un'altra ciotola le uova. Unite la purea di banane alle uova, e il burro fatto fondere e lasciato raggiungere la temp. abiente. Una volta che tutti gli ingredienti liquidi siano ben mescolati - non occorre montare nulla ;-) - uniteli nella ciotola delle polveri. Io per amalgamare bene il tutto ho sbattuto un minuto con lo sbattitore elettrico e poi ho trasferito l'impasto nello stampo imburrato e infarinato.
Cuocete per 55 minuti nella parte centrale del forno, e fate la prova stecchino, quando uscirà pulito sarà pronto.
Non resta che accompagnarlo con un buon cappuccino all'italiana con tanta schiuma e il vostro lunedì partirà alla grande!
domenica 12 giugno 2011
MAMMA LUIGINA DOCET: POMODORI RIPIENI DI RISO
Come li prepara mamma, non li fa nessuno! Eh si, triste dura verità da digerire all'ora di cena.. :-)
Per quanto io abbia seguito scrupolosamente e rigorosamente la ricetta dettata dalla mia mamma, non sono riuscita a raggiungere il sapore di quelli che prepara lei..
Sono un tipico piatto della tradizione romana, che vanno però preparati, per rispettare l'originale ricetta, insieme alle patate al forno, condite con olio sale pepe e rosmarino, con il quali si accompagnano. La cottura "originale" infatti è in forno, in una pirofila con pomodori e patate insieme, i quali si insaporiscono a vicenda.
La mia mamma non li hai mai fatti con le patate e in quella sua versione ve li propongo a mia volta.
5 pomodori tondi belli grandi
origano q.b.
1 spicchio di aglio
sale
10 cucchiai di riso (2 cucchiai per ogni pomodoro, se avete più o meno pomodori). Io ho utilizzato riso ribe.
olio evo
Lavare i pomodori, tagliarne la calotta e svuotarli accuratamente della polpa utilizzando un coltellino affilato.
Conservare la polpa (togliendo eventualmente solo la parte centrale verde, dura e fibrosa) che andrà passata con il passa verdure, e a cui andrà unito sale, olio e origano q.b. .
In questa salsa unire il riso, mescolare.
Disponete i pomodori in una casseruola d'acciaio o con fondo in ceramica, riempiteli con il riso, mettete al centro del ripieno di ogni pomodoro un pezzetto d'aglio (così potrà essere facilmente tolto), condite con un filino d'olio, coprite ciascun pomodoro con la rispettiva calottina, un altro filino d'olio, chiudete con il coperchio e accendete il fornello a fuoco medio-basso fino a quando risultano ben cotti e asciutti (1 ora circa), aggiungendo dell'acqua nella pentola se trascorso il tempo il riso dovesse risultare ancora duro.
Per quanto io abbia seguito scrupolosamente e rigorosamente la ricetta dettata dalla mia mamma, non sono riuscita a raggiungere il sapore di quelli che prepara lei..
Sono un tipico piatto della tradizione romana, che vanno però preparati, per rispettare l'originale ricetta, insieme alle patate al forno, condite con olio sale pepe e rosmarino, con il quali si accompagnano. La cottura "originale" infatti è in forno, in una pirofila con pomodori e patate insieme, i quali si insaporiscono a vicenda.
La mia mamma non li hai mai fatti con le patate e in quella sua versione ve li propongo a mia volta.
Ingredienti per due persone:
5 pomodori tondi belli grandi
origano q.b.
1 spicchio di aglio
sale
10 cucchiai di riso (2 cucchiai per ogni pomodoro, se avete più o meno pomodori). Io ho utilizzato riso ribe.
olio evo
Lavare i pomodori, tagliarne la calotta e svuotarli accuratamente della polpa utilizzando un coltellino affilato.
Conservare la polpa (togliendo eventualmente solo la parte centrale verde, dura e fibrosa) che andrà passata con il passa verdure, e a cui andrà unito sale, olio e origano q.b. .
In questa salsa unire il riso, mescolare.
Disponete i pomodori in una casseruola d'acciaio o con fondo in ceramica, riempiteli con il riso, mettete al centro del ripieno di ogni pomodoro un pezzetto d'aglio (così potrà essere facilmente tolto), condite con un filino d'olio, coprite ciascun pomodoro con la rispettiva calottina, un altro filino d'olio, chiudete con il coperchio e accendete il fornello a fuoco medio-basso fino a quando risultano ben cotti e asciutti (1 ora circa), aggiungendo dell'acqua nella pentola se trascorso il tempo il riso dovesse risultare ancora duro.
Danno il loro massimo da freddi, quindi vi consiglio di prepararveli con anticipo e consumarli al massimo entro il giorno successivo alla cottura.... sempre se riuscite a resistere alla tentazione di fare piazza pulita!
mercoledì 8 giugno 2011
E MANGIATI GLI SPAGHETTI ALLA CARBONARA... SI MA SULLA TORTA!
Il compleanno della mia dolce metà.. quale occasione migliore per stupirlo con una torta? :-D
Uno dei suoi primi di pasta preferiti è la carbonara, rigorosamente con guanciale, e così ho preso la palla al balzo e l'ho riprodotta sulla torta.
300 g di zucchero un pò macinato
6 uova fresche grandi
195 ml d'acqua
120 g di olio di semi di mais
1 bustina di lievito
1 bustina di cremor tartaro
pizzico di sale
la scorza grattuggiata di un limone (o l'aroma che abbiamo scelto di usare, io ho omesso il limone e aggiunto una tazzina di caffè ristretto)
1 bacca o aroma di vaniglia.
Preriscaldare il forno a 160°
Setacciamo in una grossa ciotola,nell'ordine,farina,zucchero,lievito e sale.
Facciamo un buco nel centro della fontana e ci mettiamo senza amalgamare,l'olio,i tuorli,l'acqua,la scorza del limone e gli aromi.
Lasciamo tutto così senza mescolare e intanto a parte montiamo gli albumi con il cremor tartaro a neve fermissima.
Dopodichè montiamo con lo sbattitore gli altri ingredienti fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Aggiungiamo in 2-3 volte gli albumi,delicatamente. Trasferiamo nello stampo NON antiaderente senza imburrare e infarinare, inforniamo e facciamo cuocere a 160° x 50 minuti e poi a 175° x 10 min.
Una volta cotto lo mettiamo a raffreddare capovolto finchè non si stacca da solo.
Questa base è molto umida per cui non ha bisogno di bagna. Ho farcito con uno strato di frosting dei mocha cupcakes di Nigella raddoppiando la dose, e uno strato di un'altra crema fantastica: la crema budino di SummerPaolotta92 del forum di Chiara.
E' una crema pazzescamente buona e cioccolatosa (io ho fatto metà dose) e farla è semplicissimo:
1l di latte
200 zucchero
80 amido
75 cacao
vanillina
mettete in un pentolino, (fuori fuoco) cacao, e amido e mescolate fino a far togliere tutti i grumi, poi fate lo stesso aggiungendo zucchero (e successivamente la vanillina).. poi mettete il latte goccia per goccia per non far fare i grumi e dopo mettete sul fuoco.. mescolate sempre e appena bolle è pronta. Si fa freddare e poi si usa per farcire.
La copertura è in pasta di zucchero -pdz-, come anche il piatto di carbonara che ho fatto così:
ho fatto prima il piatto facendolo asciugare con un anello di carta d'alluminio intorno, e ho fatto anche il guanciale sempre in pasta di zucchero facendo un "panino" con una striscia di pdz marrone-rosso tra due strisce di pdz bianca; poi oggi ho riempito con gli spaghetti, aggiunto il guanciale e messo l'uovo (fatto con gelatina in fogli ammollata in acqua e fatta sciogliere con un pò d'acqua sul fuoco con aggiunta di colorante giallo in pasta e versata calda sugli spaghetti).
E poi, non resta che mangiarsi gli spaghetti alla carbonara...che sanno di zucchero! :-)
Ci eravate cascati eh?! ^^
Uno dei suoi primi di pasta preferiti è la carbonara, rigorosamente con guanciale, e così ho preso la palla al balzo e l'ho riprodotta sulla torta.
Per questa torta ho usato come base una chiffon cake da ricetta di Paoletta, di Un mondo di dolcezza:
Io ho fatto due basi, dividendo a metà le quantità e usando due teglie di alluminio usa e getta da 28 cm di diametro, alte 4,5 cm.
285 g farina 00
300 g di zucchero un pò macinato
6 uova fresche grandi
195 ml d'acqua
120 g di olio di semi di mais
1 bustina di lievito
1 bustina di cremor tartaro
pizzico di sale
la scorza grattuggiata di un limone (o l'aroma che abbiamo scelto di usare, io ho omesso il limone e aggiunto una tazzina di caffè ristretto)
1 bacca o aroma di vaniglia.
Preriscaldare il forno a 160°
Setacciamo in una grossa ciotola,nell'ordine,farina,zucchero,lievito e sale.
Facciamo un buco nel centro della fontana e ci mettiamo senza amalgamare,l'olio,i tuorli,l'acqua,la scorza del limone e gli aromi.
Lasciamo tutto così senza mescolare e intanto a parte montiamo gli albumi con il cremor tartaro a neve fermissima.
Dopodichè montiamo con lo sbattitore gli altri ingredienti fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Aggiungiamo in 2-3 volte gli albumi,delicatamente. Trasferiamo nello stampo NON antiaderente senza imburrare e infarinare, inforniamo e facciamo cuocere a 160° x 50 minuti e poi a 175° x 10 min.
Una volta cotto lo mettiamo a raffreddare capovolto finchè non si stacca da solo.
Questa base è molto umida per cui non ha bisogno di bagna. Ho farcito con uno strato di frosting dei mocha cupcakes di Nigella raddoppiando la dose, e uno strato di un'altra crema fantastica: la crema budino di SummerPaolotta92 del forum di Chiara.
E' una crema pazzescamente buona e cioccolatosa (io ho fatto metà dose) e farla è semplicissimo:
1l di latte
200 zucchero
80 amido
75 cacao
vanillina
mettete in un pentolino, (fuori fuoco) cacao, e amido e mescolate fino a far togliere tutti i grumi, poi fate lo stesso aggiungendo zucchero (e successivamente la vanillina).. poi mettete il latte goccia per goccia per non far fare i grumi e dopo mettete sul fuoco.. mescolate sempre e appena bolle è pronta. Si fa freddare e poi si usa per farcire.
La copertura è in pasta di zucchero -pdz-, come anche il piatto di carbonara che ho fatto così:
ho fatto prima il piatto facendolo asciugare con un anello di carta d'alluminio intorno, e ho fatto anche il guanciale sempre in pasta di zucchero facendo un "panino" con una striscia di pdz marrone-rosso tra due strisce di pdz bianca; poi oggi ho riempito con gli spaghetti, aggiunto il guanciale e messo l'uovo (fatto con gelatina in fogli ammollata in acqua e fatta sciogliere con un pò d'acqua sul fuoco con aggiunta di colorante giallo in pasta e versata calda sugli spaghetti).
E poi, non resta che mangiarsi gli spaghetti alla carbonara...che sanno di zucchero! :-)
Iscriviti a:
Post (Atom)
AVVISO SUL COPYRIGHT
"Zeta come.. Zenzero" è pubblicato sotto una Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0 Unported License e non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 07/03/2001. I testi e le foto (ove non espressamente specificato) sono proprietà intellettuale di Eleonora Pulcini e protetti dalla legge sul diritto d'autore n. 633,/1941 e successive modifiche, pertanto non ne è consentito l'utilizzo, totale o parziale, su forum o altro, senza l'autorizzazione della sovrascritta, autrice e curatrice del presente blog.