giovedì 11 marzo 2021

PIZZETTE ROSSE ANNI '80

Alzi la mano chi si è portato a scuola, come merenda, la classica pizzetta rossa del forno, quella con i bordi bruciacchiati e che ti lasciava le dita unte?


Vedo un sacco di mani alzate, comprese le mie! 😄

Pochi bambini di oggi portano a scuola merende fatte in casa; una mia cara amica maestra, che insegna in una frazione vicino L'Aquila, mi diceva che la differenza sostanziale sta nel fatto che i bambini che hanno genitori che lavorano o che sono titolari di aziende agricole portano solitamente ciambelloni fatti in casa, oppure pane e olio o ancora pane e miele. Un'altra mia carissima amica maestra, che invece lavora qui in città, mi diceva che il panorama merende è piuttosto variegato e che i bambini portano un po' di tutto, dai biscotti, alle merendine, alla frutta, ai panini.

Io preferivo solitamente o un frutto o cose salate, tipo un panino all'olio con il cotto preso al solito alimentari vicino casa prima di andare a scuola, oppure la pizza rossa o bianca del forno, ma ogni tanto papà mi faceva scegliere qualcosa di diverso, come potevano essere le ferratelle o qualche meringa colorata. Raramente portavo qualcosa preparato da mamma che era una bravissima cuoca, ma come lei stessa diceva non era molto portata per i dolci e lavorando molte ore fuori casa non aveva molto tempo da dedicare a preparare delle merende da farmi portare a scuola. Quando però preparava il suo buonissimo ciambellone o le castagnole nel periodo di carnevale.. indovinate un po' cosa mettevo nella cartella?

Qualche mese fa mi sono imbattuta in questa ricetta di Paola, di Anice e Cannella, famosissima sul web - e anche fuori - per i suoi lievitati. Vedere le pizzette e iniziare a salivare come il cane dell'esperimento di Pavlov è stato un tutt'uno! Dovevo rifarle al più presto.

Sono semplicissime da fare, si impastano e si cuociono - e si mangiano - nel giro di un paio di ore. Si possono congelare una volta cotte e fatte scongelate o in microonde con il programma apposito per scongelare il pane oppure in forno tradizionale per qualche minuto a 180°.

Pizzette rosse anni '80
da una ricetta di Anice e Cannella

500g di farina tipo 0, circa 12g di proteine
300g di acqua a t.a.
10g di lievito di birra fresco o 4g di lievito di birra secco
30g di olio evo
10g di sale

in più vi occorreranno

1 scatola di pomodori pelati scolati e frullati
sale 
abbondante olio evo per ungere le teglie e condire

Sciogliete il lievito nell'acqua, aggiungete tutta la farina ed iniziate ad impastare utilizzando la foglia a bassa velocità finché la farina sarà tutta idratata. Quindi alzate la velocità ed attendete che l'impasto inizi a legare. Aggiungete il sale e l'olio, poco alla volta, facendo attenzione a non slegare l'impasto.
Se avete difficoltà a lavorare l'impasto con la foglia cambiatela con il gancio. 

Lasciate l'impasto puntare per 1 ora coperto a temperatura ambiente. Quindi stagliatelo in 8 pezzi da circa 100g ognuno senza lavorarli troppo. Coprite le palline con un canovaccio pulito e lasciatele riposare per 20 minuti.
Procedete a fare una prima stesura con i polpastrelli e poi altri 10 minuti di riposo, coprendo sempre con un canovaccio.
Accendete nel frattempo il forno a 250°, in modalità ventilata (o se l'avete con la funzione pizza).
Continuate a stendere le pizzette con i polpastrelli fino ad arrivare ad un diametro di 18 cm, quindi adagiatele nelle teglie BEN UNTE di olio evo e condite con i pomodori pelati frullati arrivando fino ai bordi di ciascuna pizzetta, non devono restare spazi senza (fate tuttavia attenzione a non farne colare sulla teglia).
Aggiungete sale e abbondate olio evo per condire e infornate nella parte più bassa del forno, o anche poggiando sul fondo stesso, per 10 minuti, ruotando di 180° la teglia a metà cottura o quando le pizzette iniziano a colorarsi su un lato.
Spostate ora la teglia nella parte centrale del forno e proseguite la cottura per altri 2 o 3 minuti. 

La loro caratteristica è che devono essere ben colorite e anche un po' bruciacchiate sui bordi, per questo motivo le teglie devono essere abbondantemente unte di olio, pur senza esagerare.  

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