Sono assolutamente neofita del pate', mai fatto prima in vita mia. Ma non è questa la prima volta che l'MT Challenge mi mette davanti a una sfida mai affontata prima. Ricordate i profiteroles?
E chissà quante altre ricette da preparare mi proporranno le amiche di Menù Turistico.
"Fino al secolo scorso, con il termine Patè si intendeva un pasticcio di carne, pesce o verdura, reso a poltiglia da crudo, legato con un grasso e poi fatto cuocere in forno, in una crosta di pane oppure in un recipiente di ceramica, rettangolare e a bordi alti, spesso munito di coperchio. Nel primo caso si parlava di Patè in Crosta, nel secondo di Terrina, dal nome del recipiente in cui veniva cotto. Se leggete i ricettari di Escoffier o il Manuale di Pellaprat, la distinzione è praticamente solo questa.
Con il secolo scorso, invece, sotto il nome di Patè si comprende anche una preparazione sempre a base di carni, pesci o verdure che però vengono cotte prima di essere frullate e assemblate e hanno semmai bisogno di un certo periodo di riposo in frigorifero per poter mantenere la forma.
Quest'ultimo è il Patè che ci ha proposto Bucci."
Prima di poter giungere a una qualche decisione sugli ingredienti da utilizzare per preparare il paté ho spulciato siti internet, libri di cucina provenzale in lingua originale - il bello di avere un fidanzato con una madre professoressa di francese, figlia di madre francese - e non, e il mio libro "Scuola di cucina" del Cordon Bleu, Academie d'art culinaire de Paris. Nessuno di questi mi è venuto in soccorso ahimè.
Quindi ho tentato di trovare ispirazione altrove; dopo aver visto tre volte di fila "Julie&Julia", è finalmente arrivata!
Ringrazio Alessandra (raravis), di avermi "salvato" ieri quando, dopo aver perlustrato freezer, frigo e dispensa, mi sono resa conto di non avere nemmeno l'ombra di lievito di birra per fare da me un accompagnamento per il paté; mi sono catapultata sul blog di Menù Turistico per capire meglio se quell'accompagnamento andava obbligatoriamente fatto "in casa" o meno, e lei mi è venuta in soccorso: grazie! :-)
Paté di nasello e gamberetti su crostini di pane casereccio alla paprika
Per il paté:
300 gr di filetto di nasello (anche surgelato)
300 gr di gamberetti
45 gr di burro
1 cipollina
1 spicchietto d'aglio
sale
paprika
1 cucchiaio di wodka
150 gr di philadelphia light
mezzo cucchiaino di paprika dolce
un cucchiaio di succo di limone
In una padella, o un tegame, far imbiondire la cipolla con il burro, quindi aggiungere l'aglio schiacchiato, il nasello e i gamberetti e cuocere finchè il nasello si sfalda e i gamberi diventano opachi.
A questo punto sfumare con la wodka, quindi unire il succo del limone, il sale e la paprika. Eliminare l'aglio e frullare con il philadelphia.
Con la crema ottenuta riempire, a piacere, stampini individuali o un'unica ciotola, e mettere in frigo per almeno 3 ore prima di servire.
Io ho riempito con il paté uno stampo per cioccolatini, l'ho tenuto in freezer per 4 ore, quindi ho sformato.
Per i crostini:
Pane casereccio (anche di un paio di giorni)
olio
sale
paprika dolce
Tagliare il pane a fette, quindi tagliarlo nuovamente in rettangoli. Condire i rettangoli di pane con olio sale e paprika da ambo le parti e infornare per 10 minuti a 180°, girandoli a metà cottura. Sfornare e lasciar freddare.
Come di consueto, in bocca al lupo a tutti i partecipanti.