Giuro che mi sembra ieri che è stato svelato l'argomento della sfida di settembre del MTChallenge, il riso e le sue cotture. E invece mi sono ridotta all'ultimo giorno utile per postare la mia proposta. Eppure è già passata quasi una settimana da quando ho preparato questa crostata - ed è pure finita, tanto per dire.
E' tipico. Tipico della sindrome del blogger.
All'inizio ti senti completamente perso. Totalmente in balia degli eventi. Il cervello è svuotato anche del più piccolo pensiero. Non ricordi nemmeno quella ricetta che potrebbe fare al caso tuo, quella che hai fatto miliardi di volte, senza dover ricontrollare le dosi.
Poi, come un fulmine a ciel sereno hai un'idea: l'idea!
Te la immagini già bella impiattata, da far invidia agli chef più blasonati. Ti chiedi come hai fatto a non pensarci prima: quella ricetta è perfetta per arricchire il tuo blog di cucina e per partecipare, come in questo caso, a qualche contest.
Il più delle volte viene fuori il contrario. Qualcosa va storto: sbagli il procedimento, dimentichi un ingrediente, la macchinetta fotografica è scarica e non riesci nemmeno a trovare quella tovaglia che sarebbe perfetta per allestire il set.
Alla fine dei giochi ti ritrovi, il 90% delle volte, con la cucina a soqquadro, la lavastoviglie da caricare, il gas sporco che nemmeno un'orda di barbari ci sarebbe riuscita.. del pavimento non parliamone nemmeno. La ricetta fortunatamente - forse per qualche intervento divino - riesce sempre: la fortuna la calma è la virtù dei forti.
Stanco, ma felice, ti siedi al pc per scrivere il post. Ci risiamo: zero idee. Il cursore pulsa sul foglio bianco e tu lo vorresti lanciar fuori dalla finestra perché ti ricorda che devi farti venire un'idea, che non sia la solita scemenza, che del fatto che qualche settimana fa ti è arrivato il congelatore da 100 lt e tu sei felice come una bimba con un nuovo giocattolo non importa a nessuno.
Ci ho pensato per almeno dieci giorni, ho provato più volte a sedermi, ma a parte riportare la ricetta e il procedimento non sono riuscita ad andare oltre.
E così ho voluto raccontare il delirio che c'è stato per sfornare questa deliziosa crostata, delicata e profumatissima.
E così ho voluto raccontare il delirio che c'è stato per sfornare questa deliziosa crostata, delicata e profumatissima.
- la cottura per assorbimento (confusa spesso con la cottura a vapore);
- la cottura al latte;
- la cottura pilav;
Crostata cremosa di riso
per il riso
600g di latte
150g di riso (io ho usato il Roma)
100g di zucchero
buccia di limone - preferibilmente non trattato
per la crema
500ml di latte
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina (circa 40g)
2 tuorli
buccia di limone - preferibilmente non trattato
per la frolla
400g di farina
200g di burro freddo
200g di zucchero
1 uovo intero + 1 tuorlo
estratto naturale di vaniglia
Partiamo con il preparare il riso. Per prima cosa bisogna sbianchirlo: il riso va scottato per un minuto in acqua bollente, poi scolato e sciacquato sotto acqua fredda, quindi messo in una pentola capiente coperto con il latte bollente al quale avrete aggiunto lo zucchero e il limone (io per prelevare la buccia dal limone, già lavato, utilizzo il pelapatate, così riesco a ricavare solo la buccia, senza la parte bianca). Mettete a cuocere su fuoco dolcissimo e girate spesso. Ci vorranno circa 40-50 minuti affinché il riso assorba tutto il latte e diventerà una crema morbida e buonissima - già pronta per essere mangiata anche così com'è, servita in delle coppettine monoporzione.
Nel frattempo che il riso è in cottura possiamo preparare la frolla e la crema.
Per la crema pasticcera sbattiamo, in un pentolino capiente dal bordo alto, i due tuorli con lo zucchero, aggiungiamo la farina e a filo il latte. Inseriamo la scorza di limone e portiamo a bollore mescolando continuamente, su fuoco basso. Non appena pronta, trasferite la crema in una ciotola e coprite con pellicola alimentare a contatto; lasciate freddare completamente.
Quando il riso sarà cotto e si sarà intiepidito - meglio se sarà freddo del tutto - aggiungiamo la crema pasticcera, che adesso sarà fredda, al composto di riso e amalgamiamo.
Otterremo un cremosissimo ripieno per farcire la nostra crostata - e vi confesso che ho avuto serie difficoltà a smettere di affondare il cucchiaino nel composto..... XD
Foderate uno stampo a cerchio a cerchio apribile di 24 cm di diametro con 2/3 della pasta frolla preparata precedentemente, lasciando il bordo di pasta molto alto, fino a sfiorare il bordo della teglia.
Se non abbiamo ancora terminato la lavorazione del ripieno, riponiamo, fino al momento di farcirla, la teglia in frigo affinché in cottura mantenga la forma.
Versiamo all'interno del guscio di frolla il ripieno, livellandolo con una spatola.
A questo punto abbiamo due possibilità:
- stendere la frolla restante in un disco unico, che adageremo sul ripieno a chiudere il tutto, sigillando bene i bordi;
- creare una griglia, sopra la nostra crostata, nel modo classico, o in modo più creativo.
Io ho seguito questa seconda strada e ho costruito un intreccio classico: stendendo la frolla sul tappetino di silicone infarinato ho ricavato 18 strisce di uguale larghezza con l'aiuto di un coltello a lama liscia molto affilato (cercando anche di farle più dritte possibile). Ho seguito lo schema utilizzato da Caris per la sua frangipane, di cui vi lascio il link qui. Purtroppo non avevo a portata di mano il cavalletto e non ho pensato a fare un passo passo.
L'unica differenza è che ho intrecciato le strisce di frolla posandole direttamente sul ripieno.
Con il retro della forchetta - il manico, per intenderci - rimboccate il bordo in basso, spingendolo verso le strisce parallelamente, in modo che si crei un bel bordino tutto intorno.
Cuocete in forno già caldo a 180° per 25 minuti, poi abbassate a 160° e proseguite la cottura ulteriormente, per almeno altri 30 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare completamente.
Conservatela in frigo, perché, benché sia cotta, il dolce contiene della crema pasticcera.
Il guscio è croccante e profumato di vaniglia, il ripieno, cremoso e dal sentore di limone, ricordano quelle buone torte della nonna, con la crema cotta all'interno. Un gusto d'altri tempi!