domenica 26 dicembre 2010
BABBO NATALE E LA RENNA RUDOLPH
Ho preparato questa torta per la cena della vigilia di Natale, ho scelto un abbinamento classico, dal gusto rotondo e aromatico: cioccolato e arancia.
Una farcia lussuriosa, e avvolgente, la ganache al cioccolato fondente, accompagnata dalla marmellata di arance, inviatami dalla mia splendida amica Maria, dalla Sicilia.
Ho anche scoperto una nuova base al cioccolato, della mia amica SweetAle, alta, soffice e umida, un'ottima alternativa al pan di spagna; io l'ho fatta nella tortiera da 26, ma Ale mi dice che questa dose va bene anche per quella da 30:
240 gr di zucchero
4 uova
200 gr di farina
160 gr di olio di semi
50 gr di cacao
8 cucchiai abbondanti di latte
1 bustina di lievito per dolci
Si montano molto bene le uova intere con lo zucchero, si aggiunge la farina, l'olio, il cacao, il latte e infine il lievito. Si trasferisce il composto in una tortiera imburrata e infarinata e si inforna, a forno già caldo per 35 minuti a 180°. Dopo 25-30 minuti, fare la prova stecchino: il legnetto deve uscire pulito.
Quando la tagliate a metà per la farcitura, non sollevate la parte superiore con le mani, bensì inserite tra la base inferiore e quella superiore un vassoio e spostatela così: eviterete le rotture ;-)
Ho quindi bagnato con uno sciroppo all'italiana e grand marnier. Spalmato sulla base la marmellata di arance e quindi farcito con la ganache al cioccolato fondente, con ricetta di Chiara.
300 gr di cioccolato fondente
300 gr di panna fresca
Quindi ho decorato con panna montata e una cialdina di pasta di zucchero :-)
Con questa torta, auguro a tutti voi, foodblogger e non, un sereno Natale, pieno di gioia e affetto! Vi abbraccio!
venerdì 24 dicembre 2010
SOGNANDO PARIGI: I MIEI PRIMI MACARONS
Per la serie "non tutte le ciambelle riescono col buco"!
I miei primi macarons.... volevo provarli da una vita... e così ieri mi sono fatta coraggio e ho provato!
Ho cercato in lungo e in largo la ricetta ideale, meglio spiegata e con un procedimento dettagliato.. e ho peregrinato fino ad arrivare sul suo blog, sul blog della maga dei macarons......Il blog in questione è "I dolci di Pinella" e la Pinella in questione è una patita di macarons, come è subito chiaro dalle immagini di questi meravigliosi dolcetti d'oltralpe.
Quindi quale posto migliore in cui cercare l'ispirazione finale? E l'ispirazione a lungo cercata, non tarda a farsi trovare... la scorgo in uno dei tanti post dedicati ai dolcetti tanto sognati. Si tratta dei Macarons di Stephane Glacier. Ho provato quelli al cioccolato e devo dire che non sono affatto delsusa dal mio primo tentativo..
1 cucchiaino di succo di limone
un pizzico di sale
450 gr di zucchero al velo
250 gr di farina di mandorle
Per i macarons al cioccolato: 30 gr di cacao amaro; un paio di goccie di colorante rosso (io ho omesso il colorante)
Io ho proceduto così. Non avendo trovato in nessun dove la farina di mandorle le ho tritate.. con il mixer direte voi.. ebbene no! Con questa: la mulijulienne della Moulinex, ovvero l'antenato del mixer che funziona ottimamente con l'olio di gomito! :-D
E' un pò faticoso, ma il risultato è eccellente ;-)
Ho quindi setacciato la farina di mandorle così ottenuta con lo zucchero al velo. Quando si usa il colorante, avere l'avvertenza di unirlo agli albumi, in precenza bagnati con il succo di limone.
Nel caso dei macarons al cioccolato, il colore rosso accentua e rende vivo il colore scuro del cacao. (io ho omesso il colorante)
Montare gli albumi, eventualmente aggiungere un po' di succo di limone. A metà lavorazione aggiungere un cucchiaio di zucchero e poi pian piano la restante parte fino ad ottenere una montatura soda e lucida.
A questo punto, lasciate la planetaria o lo sbattitore elettrico e munitevi di spatola (quest'operazione, oltre a rendere l'impasto liscio, e omogeneo, senza smontarlo, garantisce un ottimo allentamento del bicipite!) aggiungere pian piano le polveri nei bianchi e rimescolare con una spatola dall'alto verso il basso raccogliendo anche il composto dalle pareti. L'impasto deve risultare liscio, brillante e formare un nastro ricadendo sulla massa.
Mettere l'impasto in una sac à poche e depositare dei piccoli dischetti da circa 4 cm su un foglio di carta siliconata.(Io ho utilizzato semplice carta forno).
A questo punto si fanno "crouter" (asciugare) i macarons finchè toccandoli con un dito, la superficie non si incollava al polpastrello. Fateli asciugare per non meno di 30 minuti. Infornate, una teglia alla volta a 145/150°C per 13 minuti. Ruotare le teglie durante la cottura. Far asciugare i macarons per poi staccarli, una volta freddi e incollarli, due a due, con la farcitura prescelta.
Io ho utilizzato la ganache al cioccolato fondente, con ricetta di Chiara:
200 gr di panna
200 gr di cioccolato fondente
Portare a bollore la panna, quindi sciogliere al suo interno il cioccolato fondente. Una volta freddo, il composto va montato, inserito nella sac a poche e usato per la farcitura..
La superficie dei macarons, dovrebbe risultare liscia... la mia è rugosa, almeno nei macarons della prima teglia, nella seconda teglia, era liscia.. Pinella mi ha detto che molto dipende dalla temperatura del forno. Molte volte, pur impostando la temperatura a 150°, la temperatura effettiva non è quella, e quindi sarebbe bene controllarla con l'aiuto di un termometro da cucina...
Ho unito i macarons a altri dolcetti che ho fatto in questi giorni, e che regalerò alle varie ziee, amiche di famiglia ecc..... eccoli!
I miei primi macarons.... volevo provarli da una vita... e così ieri mi sono fatta coraggio e ho provato!
Ho cercato in lungo e in largo la ricetta ideale, meglio spiegata e con un procedimento dettagliato.. e ho peregrinato fino ad arrivare sul suo blog, sul blog della maga dei macarons......Il blog in questione è "I dolci di Pinella" e la Pinella in questione è una patita di macarons, come è subito chiaro dalle immagini di questi meravigliosi dolcetti d'oltralpe.
Quindi quale posto migliore in cui cercare l'ispirazione finale? E l'ispirazione a lungo cercata, non tarda a farsi trovare... la scorgo in uno dei tanti post dedicati ai dolcetti tanto sognati. Si tratta dei Macarons di Stephane Glacier. Ho provato quelli al cioccolato e devo dire che non sono affatto delsusa dal mio primo tentativo..
La ricetta è questa:
7 albumi (circa 200 gr)
50 gr di zucchero semolato1 cucchiaino di succo di limone
un pizzico di sale
450 gr di zucchero al velo
250 gr di farina di mandorle
Per i macarons al cioccolato: 30 gr di cacao amaro; un paio di goccie di colorante rosso (io ho omesso il colorante)
Io ho proceduto così. Non avendo trovato in nessun dove la farina di mandorle le ho tritate.. con il mixer direte voi.. ebbene no! Con questa: la mulijulienne della Moulinex, ovvero l'antenato del mixer che funziona ottimamente con l'olio di gomito! :-D
E' un pò faticoso, ma il risultato è eccellente ;-)
Ho quindi setacciato la farina di mandorle così ottenuta con lo zucchero al velo. Quando si usa il colorante, avere l'avvertenza di unirlo agli albumi, in precenza bagnati con il succo di limone.
Nel caso dei macarons al cioccolato, il colore rosso accentua e rende vivo il colore scuro del cacao. (io ho omesso il colorante)
Montare gli albumi, eventualmente aggiungere un po' di succo di limone. A metà lavorazione aggiungere un cucchiaio di zucchero e poi pian piano la restante parte fino ad ottenere una montatura soda e lucida.
A questo punto, lasciate la planetaria o lo sbattitore elettrico e munitevi di spatola (quest'operazione, oltre a rendere l'impasto liscio, e omogeneo, senza smontarlo, garantisce un ottimo allentamento del bicipite!) aggiungere pian piano le polveri nei bianchi e rimescolare con una spatola dall'alto verso il basso raccogliendo anche il composto dalle pareti. L'impasto deve risultare liscio, brillante e formare un nastro ricadendo sulla massa.
Mettere l'impasto in una sac à poche e depositare dei piccoli dischetti da circa 4 cm su un foglio di carta siliconata.(Io ho utilizzato semplice carta forno).
A questo punto si fanno "crouter" (asciugare) i macarons finchè toccandoli con un dito, la superficie non si incollava al polpastrello. Fateli asciugare per non meno di 30 minuti. Infornate, una teglia alla volta a 145/150°C per 13 minuti. Ruotare le teglie durante la cottura. Far asciugare i macarons per poi staccarli, una volta freddi e incollarli, due a due, con la farcitura prescelta.
Io ho utilizzato la ganache al cioccolato fondente, con ricetta di Chiara:
200 gr di panna
200 gr di cioccolato fondente
Portare a bollore la panna, quindi sciogliere al suo interno il cioccolato fondente. Una volta freddo, il composto va montato, inserito nella sac a poche e usato per la farcitura..
La superficie dei macarons, dovrebbe risultare liscia... la mia è rugosa, almeno nei macarons della prima teglia, nella seconda teglia, era liscia.. Pinella mi ha detto che molto dipende dalla temperatura del forno. Molte volte, pur impostando la temperatura a 150°, la temperatura effettiva non è quella, e quindi sarebbe bene controllarla con l'aiuto di un termometro da cucina...
Ho unito i macarons a altri dolcetti che ho fatto in questi giorni, e che regalerò alle varie ziee, amiche di famiglia ecc..... eccoli!
martedì 21 dicembre 2010
LE FERRATELLE PRIMA DI ANDARE A SCUOLA
Un altro dolce della mia infanzia. Ricordo delle mattine, quando papà mi accompagnava la mattina, avrò avuto 6 o 7 anni, prima di arrivare a scuola ci fermavamo in un forno a metà strada tra casa e scuola, e lì, mi faceva scegliere quella che sarebbe stata la mia colazione quel giorno..
A volte sceglievo proprio questi dolci, che ho scoperto poi essere tipici dell’Aquila…erano sempre profumate e croccanti.. e io ne andavo pazza forse perchè già sapevo, inconsciamente, che un giorno le avrei sgranocchiate direttamente nei vicoletti de l'Aquila, prima di tornare a casa, appena uscita dall'università...
La loro origine risale ad un dolce degli antichi Romani detto Crustulum e nei secoli sono diventate tipiche dei matrimoni: le piastre per cuocerle venivano portate in dote dalla sposa, con incise le iniziali nella parte centrale.
La ricetta è semplicissima, l’unico “ostacolo” nella preparazione è l’attrezzo che si usa per farle: non si trova ovunque, e benanche si trovi è spesso e volentieri un po’ caro. Può essere in lega d’alluminio o in ghisa e ne esistono di vari tipi, vari forme e disegni: a seconda della profondità delle scanalature le ferratelle possono essere alte e morbide (scanalature profonde) o sottili e croccanti (scanalature poco profonde).
Mamma mi ha regalato questo oggetto del desiderio, lungamente cercato, per il mio compleanno.. lo ha trovato a una fiera di paese, e lo ha pagato 25€. Un po’ caro, si… ma se tenuto e usato come si deve, dura per tutta la vita! Mi sarebbe piaciuto ereditarne uno antico, magari quello della mia nonna materna, ma ahimè, non ho avuto la fortuna di conoscerla, se non tramite i racconti di mia madre e delle mie zie. Mamma mi racconta che sua madre non faceva le ferratelle perchè non possedeva il ferro, era troppo costoso per comprarlo e con 6 figli, non poteva permettersi di comprare quest'oggetto di "lusso".
Vi propongo la mia ricetta
Per ogni uovo occorrono:
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di olio
3 cucchiai di farina
la buccia grattugiata di un limone
In più aggiungiamo per 5 uova ½ bustina di lievito, per 10 uova, 1 bustina intera
E se vogliamo, un paio di cucchiaini di anisetta, o aroma anice.
Si forma una palla e si lascia riposare mentre si scalda il ferro.
Il fuoco va modulato, la fiamma va bassissima, meglio ancora se usate il fornello più piccolo, al minimo.
Per la prima ferratella, bisogna ungere leggermente spennellando l’interno del ferro – entrambi i lati - con dell’olio evo. Quando il ferro è caldo, aprendolo si sprigionerà del vapore: quello è il momento ideale per iniziare a cuocere.
Prelevate una pallina di impasto, del peso di circa 17 gr. Ponetelo nel centro del ferro e chiudete stringendo bene il manico; quindi, quando fuoriuscirà il vapore dai lati, potete allentare la presa, e lasciar cuocere circa 60 secondi per ogni lato, aiutandovi, se necessario, a staccare la ferratella dal ferro con la lama di un coltello. Potete scegliere di togliere ancora bianchine, oppure lasciarle leggermente dorare.
Una volta cotta, lasciatela raffreddare mettendola in un piatto e procedete con la prossima ferratella fino a esaurimento dell’impasto.
Con queste dosi, utilizzando delle uova grandi, si ottengono 40 ferratelle.
Si possono gustare in questo modo, oppure accompagnate da panna, gelato, oppure farcire di nutella e accoppiare due a due… :-)
mercoledì 15 dicembre 2010
TORTA MERITATO RIPOSO
Questa è la torta preparata qualche settimana fa, in collaborazione con Alessandro, per i propri genitori, andati entrambi in pensione!
Quel coso bianco davanti è un foglietto con su scritto: "Vi siete guadagnati un meritato riposo.. Solo una domanda......... Di che colore volete le PANTOFOLE?! Congratulazioni per la pensione!!"
Dentro è un pds al cacao di Chiara, bagnato con sciroppo all'italiana, e farcito con ganache al cioccolato bianco e confettura di frutti di bosco.
Queste sono le due teste nel dettaglio
Per realizzarle ho seguito questi tutorial su youtube:
Infine ho messo la testiera del letto che non ho fotografato perchè era ancora umida, ma nella prima foto si intravede!! :-)
Ecco la torta!
Quel coso bianco davanti è un foglietto con su scritto: "Vi siete guadagnati un meritato riposo.. Solo una domanda......... Di che colore volete le PANTOFOLE?! Congratulazioni per la pensione!!"
Dentro è un pds al cacao di Chiara, bagnato con sciroppo all'italiana, e farcito con ganache al cioccolato bianco e confettura di frutti di bosco.
Queste sono le due teste nel dettaglio
Infine ho messo la testiera del letto che non ho fotografato perchè era ancora umida, ma nella prima foto si intravede!! :-)
Ecco la torta!
martedì 14 dicembre 2010
MI FACCIO PERDONARE CON SPAGHETTI ALLE SPEZIE CON PANCETTA E PROSECCO
Lo so sono sparita senza lasciare alcuna traccia..... degno inizio di un libro giallo.. si sarebbe potuto sospettare che fossi stata rapita dagli alieni oppure convertita all'ascetisimo e andata a vivere in una caverna sul K2, e invece no.... ero semplicemente subissata da un numero indefinito di attività! :-D
Nel frattempo, ovviamente, ho cucinato, torteggiato e fotografato il tutto.... devo solamente ritrovare il giusto ritmo e postare tutto! ;-)
Che dire... il natale è alle porte, si va a fare shopping, si impacchettano regali, decorano alberi e abitazioni, e soprattutto si pensa a cosa cucinare nei giorni clou della festa.... Un'idea che butto lì per il cenone di capodanno, visto che è previsto l'uso del prosecco, sono questi spaghetti, profumatissimi e invitanti, dal gusto sapido e deciso.
Li definirei: semplicissimi, profumati e saporitissimi....
Ecco a voi la ricetta, semplicissima anche lei ;-)
Mentre cuociono gli spaghetti, si mette la pancetta in padella, finchè non è ben dorata, poi si sfuma con due dita di prosecco in cui precedentemente avremmo sciolto una bustina di zafferano e mezzo cucchiaino di curry e una puntina di paprika dolce.
Portare a termine di cottura la pancetta, scolare la pasta e saltarla dentro la padella con la pancetta..
Mantecare, se ci piace, con due cucchiai di parmiggiano reggiano appena grattugiato....e gnammmmmm
Variante: si puo aggiungere la panna, alla pancetta speziata, dopo averla profumata con il prosecco, così da ottenere una cremina niente male.
Nel frattempo, ovviamente, ho cucinato, torteggiato e fotografato il tutto.... devo solamente ritrovare il giusto ritmo e postare tutto! ;-)
Che dire... il natale è alle porte, si va a fare shopping, si impacchettano regali, decorano alberi e abitazioni, e soprattutto si pensa a cosa cucinare nei giorni clou della festa.... Un'idea che butto lì per il cenone di capodanno, visto che è previsto l'uso del prosecco, sono questi spaghetti, profumatissimi e invitanti, dal gusto sapido e deciso.
Li definirei: semplicissimi, profumati e saporitissimi....
Ecco a voi la ricetta, semplicissima anche lei ;-)
Mentre cuociono gli spaghetti, si mette la pancetta in padella, finchè non è ben dorata, poi si sfuma con due dita di prosecco in cui precedentemente avremmo sciolto una bustina di zafferano e mezzo cucchiaino di curry e una puntina di paprika dolce.
Portare a termine di cottura la pancetta, scolare la pasta e saltarla dentro la padella con la pancetta..
Mantecare, se ci piace, con due cucchiai di parmiggiano reggiano appena grattugiato....e gnammmmmm
Variante: si puo aggiungere la panna, alla pancetta speziata, dopo averla profumata con il prosecco, così da ottenere una cremina niente male.
domenica 7 novembre 2010
NON SONO SPARITA..... MA IL FATTO E' CHE................................
Ho iniziato a lavorare in una pasticceria da un mese!!!!! :-)
Inutile dire che adoro questo lavoro, e che per me è come stare nel paese dei balocchi.... farina, zucchero, cioccolato, sac a poche... un mondo da esplorare, scoprire e da cui essere assorbita nell'anima....
I profumi, i colori, la novità, mi inebriano..
Il primo giorno è andato alla grande: appena arrivata mi hanno fatto iniziare a lavare delle cose..a un certo punto mi capita tra le mani una sac a poche in tela, mi giro e chiedo alla proprietaria: "la sac a poche la lavo solo con acqua calda o anche con il sapone?" e lei "mettici anche un pò di sapone stellì così si sgrassa bene" poi dopo un pò mi fa "già che sai che si chiama sac a poche siamo a cavallo, ste somare che lavorano qua da vent'anni ancora lo chiamano sacchetto"
Dopo una mezz'ora ho iniziato a farcire biscotti..... ma ne avrò farciti 20 teglie di quelle enormi delle pizzerie; armata di sac a poche ho farcito con crema di burro, confetture varie, cremine ecc..la proprietaria che mi stava guardando - e io non me ne ero accorta - mi fa "ma tu hai già fatto la pasticcera!" e io" beh solo a casa...." e lei "sembra che sei nata con la sac a poche in mano!"
Ho farcito, accoppiato due a due, decorato, refrigerato e disposto nel banco di vendita una marea di biscotti: mai fatti così tanti tutti insieme in vita mia!
Mi assumerà a breve a tempo indeterminato, per 5 ore al giorno, tutti giorni tranne il lunedì... e oltre a questo ovviamente continuerò a studiare, perchè i bambini sono l'altro grande amore della mia vita... e come dice la mia amica Maria " prova ad immaginare come sarebbe insegnare a pasticciare ai bimbi "..
Ma ora non ci penso... so che ora posso smettere di sognare il mio futuro e inizare a costruirlo.. prima di tutto, al più presto vorrei comprare un terreno edificabile insieme al mio lui per dar inizio al nostro progetto di vita insieme..
Ho mille cose da dirvi, ricette da postare, ma non me ne vogliate... presto, anzi, prestissimo, una nuova torta di pasta di zucchero: quella che sto pensando per il terzo anniversario di fidanzamento :-)
Restate incollati agli schermi!!!! Vi abbraccio...
Inutile dire che adoro questo lavoro, e che per me è come stare nel paese dei balocchi.... farina, zucchero, cioccolato, sac a poche... un mondo da esplorare, scoprire e da cui essere assorbita nell'anima....
I profumi, i colori, la novità, mi inebriano..
Il primo giorno è andato alla grande: appena arrivata mi hanno fatto iniziare a lavare delle cose..a un certo punto mi capita tra le mani una sac a poche in tela, mi giro e chiedo alla proprietaria: "la sac a poche la lavo solo con acqua calda o anche con il sapone?" e lei "mettici anche un pò di sapone stellì così si sgrassa bene" poi dopo un pò mi fa "già che sai che si chiama sac a poche siamo a cavallo, ste somare che lavorano qua da vent'anni ancora lo chiamano sacchetto"
Dopo una mezz'ora ho iniziato a farcire biscotti..... ma ne avrò farciti 20 teglie di quelle enormi delle pizzerie; armata di sac a poche ho farcito con crema di burro, confetture varie, cremine ecc..la proprietaria che mi stava guardando - e io non me ne ero accorta - mi fa "ma tu hai già fatto la pasticcera!" e io" beh solo a casa...." e lei "sembra che sei nata con la sac a poche in mano!"
Ho farcito, accoppiato due a due, decorato, refrigerato e disposto nel banco di vendita una marea di biscotti: mai fatti così tanti tutti insieme in vita mia!
Mi assumerà a breve a tempo indeterminato, per 5 ore al giorno, tutti giorni tranne il lunedì... e oltre a questo ovviamente continuerò a studiare, perchè i bambini sono l'altro grande amore della mia vita... e come dice la mia amica Maria " prova ad immaginare come sarebbe insegnare a pasticciare ai bimbi "..
Ma ora non ci penso... so che ora posso smettere di sognare il mio futuro e inizare a costruirlo.. prima di tutto, al più presto vorrei comprare un terreno edificabile insieme al mio lui per dar inizio al nostro progetto di vita insieme..
Ho mille cose da dirvi, ricette da postare, ma non me ne vogliate... presto, anzi, prestissimo, una nuova torta di pasta di zucchero: quella che sto pensando per il terzo anniversario di fidanzamento :-)
Restate incollati agli schermi!!!! Vi abbraccio...
giovedì 14 ottobre 2010
MESDAMES ET MONSIEURS: LA PANNA COTTA!
Come vi ho già raccotato nel post precedente, sono un pò di giorni che soffro di mal di denti - tra l'altro oggi ho scoperto dopo l'ennesima visita odontoiatrica che il dolore viene dal molare sinistro superiore, e che se continua, me lo dovranno togliere O.O solo al pensiero, sono terrorizzata.
Non mi sembra tuttavia di ricordare che sia impossibile, per chi ha mal di denti, mangiare dolci! Certo non potrò mangiare dolci della consistenza dei biscotti ossa dei morti che vi avevo proposto il 1° Novembre scorso, visto che richiedono delle doti mandibolari non indifferenti :-) allora quali dolce preparare per soddisfare la mia golosità e quella della mia famiglia, senza però dover masticare qualcosa di duro?
Apro il frigo e lì, in uno dei ripiani, c'è una confezione di panna aperta, l'avevo aperta qualche giorno fa per mamma, che ama il caffè con la panna, ed è rimasta lì abbandonata.... penso subito al uno dei miei dolci preferiti, quello che non esitavo a prendere ogni volta che andavamo a pranzo fuori la domenica con i miei: la panna cotta!
L'ho riscoperta qualche tempo fa grazie sempre alla mia maestra Chiara, proprio con una sua ricetta, e mi era di nuovo venuta voglia di farla curiosando nel blog di Fragola & Limone, dove avevo sbavato sulla foto di una meravigliosa panna cotta alla cannella con coulisse di lamponi.
Vi propongo la ricetta, con le dosi per avere 1 lt di panna cotta:
600 gr di panna fresca (di buona qualità e non zuccherata)
150 ml di latte
240 gr di zucchero
14 gr di colla di pesce (che equivalgono a 7 fogli)
1 bustina di vanillina o 1 baccello di vaniglia (io non avevo nessuna delle due e ho usato 1/2 fialetta di aroma vaniglia)
Per prima cosa di mette ad ammollare la gelatina in acqua fredda e si lascia da parte.
In una casseruola, a fuoco basso si fa scaldare la panna, il latte, lo zucchero e la vanillina - se state usando il baccello, mettetelo nel pentolino insieme agli altri ingredienti e eliminalo a fine cottura - e tenete tutto sul fuoco finchè saranno bollenti, ma prima che inizino a bollire.
Non dovranno bollire, mi raccomando, ma solo essere molto molto caldi.
Ora prendete la gelatina ammollata e strizzatela bene. Tuffatela nel liquido caldo e mescolate fino a farla sciogliere.
Versatela in uno stampo unico o negli stampini individuali e lasciate in frigo a solidificare per 4/5 ore.
Chiara suggerisce di servire la panna cotta con salsa al cioccolato, coulisse di fragole o caramello.
Io ho scelto quest'ultimo, e ho provato la ricetta proposta dall'Arabafelice qualche settimana fa, ovvero del caramello che restava morbido, e fatemelo dire: l'ho adorato!
Le sue dosi (io ho fatto metà dose):
200g di zucchero semolato
3 cucchiai di acqua
altra acqua per la fase successiva, circa 10/12 cucchiai
Non sono mai riuscita a fare il caramello, o dovevo buttare tutto, o dovevo passare mooooolto tempo a pulire una pentola per non far scoprire a mamma la magagna!
Ancora un pò titubante ho provato la ricetta dell'Arabafelice. Questo è il risultato.. che è a dire poco eccezionale: un colore ambrato, una consistenza morbida, ma viscosa, ma che non indurisce... MERAVIGLIOSO!!!
Potete anche conservarlo a lungo in un barattolino chiuso ermeticamente conservato nella dispensa! Io l'ho fatto 3 giorni fa ed è ancora perfetto! Ve lo consiglio davvero... andate a vedere sul blog dell'Araba e provatelo senza indugi :-)
Il gusto intenso del caramello, quello delicato, dolce e vellutato della pannacotta rapiscono i sensi, animano il cucchiaino che vorace si muove dal primo all'ultimo morso!
Non mi sembra tuttavia di ricordare che sia impossibile, per chi ha mal di denti, mangiare dolci! Certo non potrò mangiare dolci della consistenza dei biscotti ossa dei morti che vi avevo proposto il 1° Novembre scorso, visto che richiedono delle doti mandibolari non indifferenti :-) allora quali dolce preparare per soddisfare la mia golosità e quella della mia famiglia, senza però dover masticare qualcosa di duro?
Apro il frigo e lì, in uno dei ripiani, c'è una confezione di panna aperta, l'avevo aperta qualche giorno fa per mamma, che ama il caffè con la panna, ed è rimasta lì abbandonata.... penso subito al uno dei miei dolci preferiti, quello che non esitavo a prendere ogni volta che andavamo a pranzo fuori la domenica con i miei: la panna cotta!
Vi propongo la ricetta, con le dosi per avere 1 lt di panna cotta:
600 gr di panna fresca (di buona qualità e non zuccherata)
150 ml di latte
240 gr di zucchero
14 gr di colla di pesce (che equivalgono a 7 fogli)
1 bustina di vanillina o 1 baccello di vaniglia (io non avevo nessuna delle due e ho usato 1/2 fialetta di aroma vaniglia)
Per prima cosa di mette ad ammollare la gelatina in acqua fredda e si lascia da parte.
In una casseruola, a fuoco basso si fa scaldare la panna, il latte, lo zucchero e la vanillina - se state usando il baccello, mettetelo nel pentolino insieme agli altri ingredienti e eliminalo a fine cottura - e tenete tutto sul fuoco finchè saranno bollenti, ma prima che inizino a bollire.
Non dovranno bollire, mi raccomando, ma solo essere molto molto caldi.
Ora prendete la gelatina ammollata e strizzatela bene. Tuffatela nel liquido caldo e mescolate fino a farla sciogliere.
Versatela in uno stampo unico o negli stampini individuali e lasciate in frigo a solidificare per 4/5 ore.
Chiara suggerisce di servire la panna cotta con salsa al cioccolato, coulisse di fragole o caramello.
Io ho scelto quest'ultimo, e ho provato la ricetta proposta dall'Arabafelice qualche settimana fa, ovvero del caramello che restava morbido, e fatemelo dire: l'ho adorato!
Le sue dosi (io ho fatto metà dose):
200g di zucchero semolato
3 cucchiai di acqua
altra acqua per la fase successiva, circa 10/12 cucchiai
Non sono mai riuscita a fare il caramello, o dovevo buttare tutto, o dovevo passare mooooolto tempo a pulire una pentola per non far scoprire a mamma la magagna!
Ancora un pò titubante ho provato la ricetta dell'Arabafelice. Questo è il risultato.. che è a dire poco eccezionale: un colore ambrato, una consistenza morbida, ma viscosa, ma che non indurisce... MERAVIGLIOSO!!!
Potete anche conservarlo a lungo in un barattolino chiuso ermeticamente conservato nella dispensa! Io l'ho fatto 3 giorni fa ed è ancora perfetto! Ve lo consiglio davvero... andate a vedere sul blog dell'Araba e provatelo senza indugi :-)
Il gusto intenso del caramello, quello delicato, dolce e vellutato della pannacotta rapiscono i sensi, animano il cucchiaino che vorace si muove dal primo all'ultimo morso!
mercoledì 13 ottobre 2010
RULLINO I TAMBURI! SQUILLINO LE TROMBE!!
Il mio primo Giveaway è ufficialmente CHIUSO!
Confesso che mi avete dato non poche soddisfazioni.... 32 partecipanti - di cui una fuori tempo massimo, però va beh, mi sembrava brutto escluderla... alla fine ho inserito anche lei! ;-)
Prima di snocciolarvi il nome della vincitrice, vorrei ringraziarvi.
Vorrei ringraziare chi non mi conosceva e ha colto l'occasione per conoscermi.
Vorrei ringraziare chi è venuto per il giveaway e poi ha scelto di seguire il mio blog, spero di rivedervi presto! :-)
Vorrei ringraziare ognuna di voi per avermi raccontato un pezzettino della vostra giornata, e averne dedicato un pezzettino a me, impiegando del tempo per leggere qualche post, guardare una foto e scrivere due parole..
A tutte voi grazie! :-)
Ma ora, veniamo a noi!
Ho appena fatto l'estrazione tramite il sito random.org.. e la fortunata vincitrice è (cliccate sulla foto per vederla a tutto schermo, non posso inserirla più grande direttamente qui o si sovrappone alla colonna a lato e non si capisce un tubero XD ):
colei che ha lasciato il commento n°13! DORYDODO!!!!!!! Queste cosine sono tutte tue!
Complimenti!! Adesso ci sentiremo per e-mail e mi darai il tuo recapito per la spedizione del pacchetto! :-)
Un abbraccio a tutte voi!
Confesso che mi avete dato non poche soddisfazioni.... 32 partecipanti - di cui una fuori tempo massimo, però va beh, mi sembrava brutto escluderla... alla fine ho inserito anche lei! ;-)
Prima di snocciolarvi il nome della vincitrice, vorrei ringraziarvi.
Vorrei ringraziare chi non mi conosceva e ha colto l'occasione per conoscermi.
Vorrei ringraziare chi è venuto per il giveaway e poi ha scelto di seguire il mio blog, spero di rivedervi presto! :-)
Vorrei ringraziare ognuna di voi per avermi raccontato un pezzettino della vostra giornata, e averne dedicato un pezzettino a me, impiegando del tempo per leggere qualche post, guardare una foto e scrivere due parole..
A tutte voi grazie! :-)
Ma ora, veniamo a noi!
Ho appena fatto l'estrazione tramite il sito random.org.. e la fortunata vincitrice è (cliccate sulla foto per vederla a tutto schermo, non posso inserirla più grande direttamente qui o si sovrappone alla colonna a lato e non si capisce un tubero XD ):
colei che ha lasciato il commento n°13! DORYDODO!!!!!!! Queste cosine sono tutte tue!
Complimenti!! Adesso ci sentiremo per e-mail e mi darai il tuo recapito per la spedizione del pacchetto! :-)
Un abbraccio a tutte voi!
martedì 12 ottobre 2010
DI CIOCCOLATA, DI PESCHE E DI MAL DI DENTI.........
Siccome questo post sarà chilometrico vi ricordo subito, che domani scade il MIO PRIMO GIVEAWAY! Avete tempo fino alle ore 17 di domani per lasciare un commento sotto il post del giveaway stesso, e se volete, siete ancora in tempo per inserire nel vostro blog il mio bannerino, con il link al post del giveaway.
La prima cosa che è saltata agli occhi di tutto è questa scultura, di cioccolato fondente, che originariamente era un blocco da 11 tonnellate, da cui con maestria, due maestri cioccolatieri e uno scultore hanno fatto affiorare una scultura a tutto tondo di un' aquila...
Oltre vari stand di cioccolato di marche commerciali, c'erano soprattutto marchi locali, noti e non, come i prodotti delle Sorelle Nurzia, o i confetti di Sulmona, o il cioccolato della Fabbrica di cioccolato, di Poggio Picenze, vicinissima a l'Aquila, dove di tanto in tanto io e Ale andiamo a fare i "golosi" :-)
Eccomi quà! Ale mi ha pizzicato mentre mangiavo la sua cioccoalta fondente :-P
Sarà per la legge del contrappasso, ma da domenica sera un tremendo mal di denti mi affligge... sono sotto antibiotici e antinfiammatori, più morta che viva, buttata nel letto a cercare di sopportare il dolore! Ieri, in un momento di tregua che il dente mi aveva concesso, proprio per evitare di pensarci, mi sono alzata e con zelo ho messo le mani in pasta! Quale migliore medicina?
Ecco qui, il frutto dei miei pasticciamenti: le pesche....dolci!
Questa è la ricetta, postata da *Ida* sul forum di Chiara:
Ingredienti per l'impasto
7 cucchiai di zucchero
2 uova
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di olio di semi
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina (io non l'avevo e l'ho sostituita con 1/2 fialetta di aroma vaniglia)
1 pizzico di sale
500 gr di farina
Ingridenti per la farcitura e la decorazione
nutella
zucchero semolato
alchermes
Preriscaldate il forno a 175° e rivestite la leccarda del forno con carta forno.
Fate la pasta amalgamando tutti gli ingredienti (prima i solidi e le polveri e poi i liquidi) e poi create tante palline di impasto e ponetele su una teglia rivestita di carta forno. E' importante che le palline abbiamo più o meno la stessa dimensione perchè poi dovranno essere attaccate due a due, io per non sbagliare quando ho formato le palline le ho pesate, facendo pesare ogni pezzetto di pasta 23 gr ciascuno.
Infornate per 10 -15 minuti (devono rimanere chiare sulla superficie). Fate la prova stecchino.
Una volta sfornate create un piccolo forno sulla parte piatta di una pallina, spalmatela di nutella e fatela combaciare con un'altra metà. Passatela nell'archemes e subito dopo nello zucchero. Ed ecco le vostre pesche pronte per essere pappate!
Eccomi qui di ritorno, come di consueto, dal mio week end aquilano.... l'università non è ancora ricominciata, la mia coinquilina non è ancora salita a casa, e quindi me ne sto a casa dai miei durante la settimana, mentre poi il fine settimana vado su dal mio amore e dai miei amici.
Questa volta, in particolare, c'è stato moltissimo da fare e moltissimo da vedere! Per due giorni il centro storico, Piazza Duomo, nello specifico, è tornata a nuova vita, si è riempita di stand, banconi, musica, colori, profumi, e tanta tantissima gente, aquilana e non. L'Eurochocolate, grande manifestazione che ogni anno con puntualità riunisce i golosi di tutta italia a Perugia, quest'anno ha deciso, per incentivare la "rinascita ma con dolcezza" di dar luogo a un'anteprima a l'Aquila.La prima cosa che è saltata agli occhi di tutto è questa scultura, di cioccolato fondente, che originariamente era un blocco da 11 tonnellate, da cui con maestria, due maestri cioccolatieri e uno scultore hanno fatto affiorare una scultura a tutto tondo di un' aquila...
Oltre vari stand di cioccolato di marche commerciali, c'erano soprattutto marchi locali, noti e non, come i prodotti delle Sorelle Nurzia, o i confetti di Sulmona, o il cioccolato della Fabbrica di cioccolato, di Poggio Picenze, vicinissima a l'Aquila, dove di tanto in tanto io e Ale andiamo a fare i "golosi" :-)
Questi sono i prodotti che ho acquistato io, rigorosamente AQUILANI! Ho preso un torrone delle Sorelle Nurzia morbido al cioccolato (lo adoro... ne mangerei tonnellate), una confezione di bon bons di Sulmona, al cioccolato bianco, al latte e fondente, con dentro la nocciola, e una tavoletta da 450 gr di cioccolata al latte, della fabbrica di cioccolato che vi dicevo sopra, per quel golosone di mio fratello che già ne ha fatto fuori un quadrotto ieri sera.
Sarà per la legge del contrappasso, ma da domenica sera un tremendo mal di denti mi affligge... sono sotto antibiotici e antinfiammatori, più morta che viva, buttata nel letto a cercare di sopportare il dolore! Ieri, in un momento di tregua che il dente mi aveva concesso, proprio per evitare di pensarci, mi sono alzata e con zelo ho messo le mani in pasta! Quale migliore medicina?
Ecco qui, il frutto dei miei pasticciamenti: le pesche....dolci!
Questa è la ricetta, postata da *Ida* sul forum di Chiara:
Ingredienti per l'impasto
7 cucchiai di zucchero
2 uova
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di olio di semi
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina (io non l'avevo e l'ho sostituita con 1/2 fialetta di aroma vaniglia)
1 pizzico di sale
500 gr di farina
Ingridenti per la farcitura e la decorazione
nutella
zucchero semolato
alchermes
Preriscaldate il forno a 175° e rivestite la leccarda del forno con carta forno.
Fate la pasta amalgamando tutti gli ingredienti (prima i solidi e le polveri e poi i liquidi) e poi create tante palline di impasto e ponetele su una teglia rivestita di carta forno. E' importante che le palline abbiamo più o meno la stessa dimensione perchè poi dovranno essere attaccate due a due, io per non sbagliare quando ho formato le palline le ho pesate, facendo pesare ogni pezzetto di pasta 23 gr ciascuno.
Infornate per 10 -15 minuti (devono rimanere chiare sulla superficie). Fate la prova stecchino.
Una volta sfornate create un piccolo forno sulla parte piatta di una pallina, spalmatela di nutella e fatela combaciare con un'altra metà. Passatela nell'archemes e subito dopo nello zucchero. Ed ecco le vostre pesche pronte per essere pappate!
N.B. In alternativa possono essere farcite con crema ganache al cioccolato bianco e passate, invece che nell'alchermes, nel limoncello..... meglio ancora se limoncello fatto in casa!! ;-)
venerdì 8 ottobre 2010
MIDNIGHT COMFORT FOOD: IL CRUMBLE DI MELE
Ci sono delle sere un pò malinconiche... solitarie... silenziose... ci vorrebbe un'abbraccio, una coccola..... e quando l'altra metà della tua anima non c'è (o meglio, vive in un'altra città)?
Ecco che la cucina entra in gioco e fa le veci di quel qualcosa o di chi in quei momenti ti manca...
Stasera, è una di quelle sere un pò malinconiche... solitarie... silenziose... ci vorrebbe un'abbraccio, una coccola.... e quando l'altra metà della tua anima non c'è: ecco che arriva il crumble!
Questo è uno di quei dolci veloci, buoni... dal profumo buono.... che ti dice: MANGIAMI! MANGIAMI!
Queste sono le dosi per due tegliette piccole di quelle di alluminio, come da ricetta di LAle
5 mele di medie dimensioni
180 gr farina
180 gr burro
100 gr zucchero bianco
50 gr zucchero di canna
130 gr amaretti (io li ho omessi)
2 limoni
cannella o spezie miste q.b.
Se preferite, mangiatelo tiepido, e accompagnato con un pochino di panna montata o una pallina di gelato alla vaniglia...
Potete sostituire le mele con le pesche, i frutti di bosco..... insomma, metteteci tutto.... ma fatelo, ne vale la pena! :-)
Ecco che la cucina entra in gioco e fa le veci di quel qualcosa o di chi in quei momenti ti manca...
Stasera, è una di quelle sere un pò malinconiche... solitarie... silenziose... ci vorrebbe un'abbraccio, una coccola.... e quando l'altra metà della tua anima non c'è: ecco che arriva il crumble!
Me lo ha fatto conoscere la mia amichetta LAle, del forum di Chiara.. Appena vista l'ho dovuta provare.. e stasera, in un raptus di malinconia, mi si è riaperto un cassettino della memoria e il crumble m'ha salvato la nottata, aiutandomi ad andare a letto coccolata.
Queste sono le dosi per due tegliette piccole di quelle di alluminio, come da ricetta di LAle
5 mele di medie dimensioni
180 gr farina
180 gr burro
100 gr zucchero bianco
50 gr zucchero di canna
130 gr amaretti (io li ho omessi)
2 limoni
cannella o spezie miste q.b.
Tagliate le mele a fettine abbastanza sottili e bagnatele con il succo di due limoni. In una ciotola mescolate la farina, gli amaretti sbriciolati e i due tipi di zucchero.
A questo punto unite il burro a pezzettini. Ora con le dita passatevi il composto tra le mani e cercate di sbriciolare il burro il piu' possibile, senza però renderlo troppo omogeneo.
Ora prendete il vostro recipiente per la cottura, e prima di tutto spolverate con la cannella (o altre spezie miste che volete), adagiate le mele, e infine le bricioline (coprite tutti i buchetti mi raccomando!!!)
Cuocete in forno a 200° il primo quarto d'ora e a 180° il secondo quarto d'ora, tiratelo fuori solo quando vedrete che le briciole sono belle dorate
Lasciate raffreddare e.... mangiate!
Potete sostituire le mele con le pesche, i frutti di bosco..... insomma, metteteci tutto.... ma fatelo, ne vale la pena! :-)
giovedì 7 ottobre 2010
PASSO PASSO PER LE VERDURINE IN PASTA DI ZUCCHERO
Eccomi qui, come promesso, con il passo passo delle verdurine che ho fatto ieri per la sacher t- ORT
Premetto che non ho ripreso le patate, perchè non ho fatto altro che fare una pallina di pdz marrone, fare delle palline irregolari, che poi ho passato - per l'effetto terra - nella polvere di cacao amaro.
La zucca:
Poi ho fatto un buchino al centro, sopra. Ho spennellato d'acqua, poi ho messo prima il rotolino arricciato poi il picciolo.
La melanzana:
Ho preparato una pallina di pdz viola e un pezzetto verde.
Ho fatto con la pallina viola una sorta di gocciolona, piegandone poi la punta un pò da una parte.
Con il verde, ho fatto un fiorellino piccolo, ritagliato con un taglia pasta della wilton.
Ho preparato una pallina di pdz rossa e un pezzetto verde.
Ho ricavato un ovale dalla pdz rossa, e ho praticato poi dei tagli sui 4 lati come per la zucca, senza affondare troppo. Se sono irregolari e la pdz si piega un pò, ancora meglio
Ho praticato poi un buchino sopra, spennellato con acqua e fatto un picciolo, quasi triangolare con la pdz verde.
La carota:
Con una pallina di pdz arancione ho ricavato una specie di gocciolona allungata.
Ho fatto 3 o 4 taglietti sopra, con il coltello.
Ho fatto un buchino nella parte cicciotta della gocciolona arancione, spennellato con acqua, e messo all'interno del buchino il ciuffetto verde.
Il baccello dei piselli:
Ho semplicemente steso della pdz vedre in una forma ovale, tagliato in due.
Preparato 3 o 4 palline, incollate al semi ovale inferiore con dell'acqua e chiuso con l'altra parte dell'ovale.
Il cavolfiore:
(mi mancano due immagini.. perdono!)
Preparo 6 palline di pdz bianca e 5 o 6 di pdz verde.
Stendo le palline di pdz verde in cerchietti non troppo sottili.
Spennello con acqua i cerchietti verdi, e inizio ad attaccarli sotto il centro bianco, alternando le foglie e dando la forma che voglio... Continuare fino ad esaurimento delle foglie.
Mi raccomando: partecipate al mio primo giveaway, e se volete, inserite anche il mio bannerino nel vostro blog :-)
Premetto che non ho ripreso le patate, perchè non ho fatto altro che fare una pallina di pdz marrone, fare delle palline irregolari, che poi ho passato - per l'effetto terra - nella polvere di cacao amaro.
Teniamo pronta una pallina di pdz verde scuro o verde chiaro.
La zucca:
Ho preparato prima di tutto un vermicello verde che ho arrotolato così intorno a uno stuzzicadenti e ho lasciato asciugare un pò.
Poi ho preparato una pallina di pdz arancione.
L'ho schiacciata e praticato delle incisioni tutto intorno con il coltello, senza affondare troppo.
La melanzana:
Ho preparato una pallina di pdz viola e un pezzetto verde.
Ho fatto con la pallina viola una sorta di gocciolona, piegandone poi la punta un pò da una parte.
Con il verde, ho fatto un fiorellino piccolo, ritagliato con un taglia pasta della wilton.
Ho spennellato la punta curva con acqua, ho attaccato il fiorellino, fatto un buchino e fatto entrare il picciolo, piegando anch'esso un pochino.
Il peperone:
Ho preparato una pallina di pdz rossa e un pezzetto verde.
Ho praticato poi un buchino sopra, spennellato con acqua e fatto un picciolo, quasi triangolare con la pdz verde.
La carota:
Con una pallina di pdz arancione ho ricavato una specie di gocciolona allungata.
Preparato un vermicello di pdz verde, tagliato in 3 o in 4, e creato un ciuffetto.
Ho fatto un buchino nella parte cicciotta della gocciolona arancione, spennellato con acqua, e messo all'interno del buchino il ciuffetto verde.
Il baccello dei piselli:
Preparato 3 o 4 palline, incollate al semi ovale inferiore con dell'acqua e chiuso con l'altra parte dell'ovale.
Il cavolfiore:
Preparo 6 palline di pdz bianca e 5 o 6 di pdz verde.
Raggruppo le palline bianche in una specie di nuclo fioriforme
Spennello con acqua i cerchietti verdi, e inizio ad attaccarli sotto il centro bianco, alternando le foglie e dando la forma che voglio... Continuare fino ad esaurimento delle foglie.
Mi raccomando: partecipate al mio primo giveaway, e se volete, inserite anche il mio bannerino nel vostro blog :-)
martedì 5 ottobre 2010
SUA MAESTA': SACHER T - "ORT"
Le verdure sono importanti nell'alimentazione, ma sono anche molto cari al mercato! E' anche per questo che chi ne ha la possibilità li coltiva da se...
Così fa mio zio, marito della sorella più grande di mia madre.. Hanno un orticello che provvede al fabbisogno della sua famiglia e per quelle dei due figli, e rispettive famiglie....
Quando mia madre mi ha chiesto di preparare una torta in occasione del suo compleanno, oggi, ho pensato proprio alle verdure: in pasta di zucchero però! Avevo già visto delle torte orto, e non vedevo l'ora di cimentarmi nell'impresa a mia volta..
Iniziamo dalla base, che in questo caso è una Sacher Torte, la deliziosa torta viennese di cioccolato fondente con un ripieno di confettura rigorosamente di albicocche.
Ecco la ricetta che ho utilizzato, per una teglia rettangolare di lati 33x30
6 uova
2 cucchiai di acqua bollente
200 gr di zucchero
150 gr di farina
150 gr di burro fuso
150 gr di cioccolato fondente fuso
50 gr di cacao
1 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
Per il ripieno:
400 gr circa di confettura di albicocche di buona qualità, meglio ancora se fatta in casa
Montare i 6 tuorli d'uovo con 2 cucchiai da tavola di acqua bollente.
Aggiungere lo zucchero e montare finchè il composto è diventato chiaro e molto molto sodo. Aggiungere, un cucchiaio alla volta la farina, il cacao, il lievito e il bicarbonato setacciati insieme. Poi il burro fuso e fatto intiepidire, e il cioccolato fuso. Infine aggiungere gli albumi montati a neve fermissima con un pizzico di sale mescolando dall'alto verso il basso con una spatola.
Trasferire il composto in una teglia imburrata e infarinata, infornare a forno già caldo a 180° e cuocere per 30 minuti circa. Fare sempre prova stecchino.
Una volta cotta, fate raffreddare. Poi tagliate a metà, e farcite con la confettura di albicocche.
Per la copertura, ho utilizzato il Glaçage mirroir chocolat di mariav del forum "I dolci di Chiara"..
Questi sono gli ingredienti e il procedimento che vi cito:
120 ml panna
150 ml acqua
180 gr zucchero
65 gr. cacao amaro in polvere
6 gr. colla di pesce
Versate in una casseruola la panna e l'acqua, poi mettetela su fuoco moderato. Aggiungete lo zucchero mescolando senza fermarvi, quindi aggiungete il cacao. Portate ad ebollizone (la ricetta originale dice di portare a 100°, ma quando l'ho fatta non avevo il termometro) quindi spegnete la fiamma ed aggiungete la gelatina precedentemente ammollata facendola sciogliere per bene. Passate da un colino ed otterrete una glassatura "chocolat". Fate intiepidire prima di utilizzare.
Ho spatolato quindi su tutta la superficie e i lati della torta il glaçage e ho poi decorato con le verdurine fatte con la pasta di zucchero.
Ho inoltre aggiunto delle strisce di terra, fatte con il cacao amaro in polvere, per rendere ancora più realistico il mio orticello....
Ho inoltre aggiunto delle strisce di terra, fatte con il cacao amaro in polvere, per rendere ancora più realistico il mio orticello....
Ci sono i peperoni, le carote, il granturco, le zucche, le patate, i piselli, l'insalata, i cavolfiori, le patate e le melanzane.... :-)
Prima di lasciarvi, vi ricordo che il mio primo giveaway è ancora aperto! E sarà ancora aperto fino a mercoledì 13 ottobre! Partecipate e se volete inserite anche il bannerino nel vostro blog...
domenica 3 ottobre 2010
I LOVE MOCHA CUPCAKES CON FROSTING AL CAPPUCCINO
Ricetta di Nigella Lawson, alla quale ho apportato qualche piccola modifica.
Per 12 cupcakes:
125 g di burro morbido
125 g di zucchero di canna
2 uova grandi
125 g di farina
1/2 bustina di lievito
20 gr di cacao in polvere
2 cucchiai di caffè espresso
50 g di cioccolata fondente fusa
Ingredienti per il frosting
240 gr di formaggio Philadelphia in panetti, a temperatura ambiente
120 gr di burro a temperatura ambiente
5 ml di estratto di vaniglia
250 gr di zucchero a velo setacciato (io ne ho utilizzato 125 gr)
Mia aggiunta: 5 g di caffè solubile diluito nell’estratto di vaniglia
Preparazione
Preriscaldare il forno a 190°. Foderare uno stampo da muffins con pirottini di carta. Mettere il burro e lo zucchero nel mixer e iniziare a montarli; aggiungere le uova continuando a montare. Unire alla farina il cacao, il caffè e il lievito e aggiungerli nel mixer. Continuare a montare finché si otterrà un impasto bello liscio. Aggiungere la cioccolata fusa e il latte. Versare l’impasto negli stampini e cuocerli per circa 15 minuti. Fare la prova stecchino prima di sfornarli. Metterli a raffreddare. Prepariamo ora il frosting con cui decorarli. Si conservano in frigorifero per qualche giorno.
Si lascia il burro a temperatura ambiente, finchè è morbido. Si mette in una ciotola e si lavora con le fruste dello sbattitore a alta velocità; si aggiunge poi il philadelphia e si lavora finchè sono ben amalgamati. Poi aggiungere gradualmente lo zucchero a velo setacciato, ed infine, l'estratto di vaniglia ed il caffè. Far rassodare il frosting in frigo per almeno mezz'ora. Inseritelo con una spatola nella sac a poche, e decorate i cupcakes a piacere.
Io ho spolverato appena appena con del cacao per ricordare ancora di più il cappuccino! ;-)
Veloci da fare, semplici, golosissimi...... adatti per la merenda.. e se come me, avete un fidanzato goloso, dureranno mooooolto poco! :-)
venerdì 1 ottobre 2010
BENVENUTO OTTOBRE! RISOTTO FUNGHI E SALSICCIA
Siamo già a Ottobre?! WOW!!! Quando si dice che il tempo vola... a me più che altro sembra che viaggi su un razzo interstellare!!
Il folklore popolare dice del mese entrante:
"Io Sono Ottobre che faccio il vino, vendemmio l’uva e la pesto nel tino, porto castagne e tordi al villano, ripongo il rospo sotto il pantano.
Ecco Teresa che porta le vanghe, scuote Crispino col vento le ghiande, San Luca semina e Santo Simone coglie la nespola e bacchia il marrone."
Ottobre mese di castagne, di vendemmia, dei primi funghi... a che bontà! E' proprio per questo che oggi con la mia mamma abbiamo preparato questo risotto.
Ingredienti:
5 cucchiai ca. di olio evo
½ cipolla
1 carota
1 costa di sedano
300 gr di macinato di maiale
350 gr di macinato di salsiccia
250 gr di funghi champignon
la polpa di 3 o 4 pomodori maturi o in alternativa della passata di pomodoro
Soffriggere a fuoco medio in una casseruola a fondo alto, in 5 cucchiai d’olio evo mezza cipolla tritata insieme alla carota e al sedano. Quando la cipolla è dorata aggiungere il macinato dei due tipi, quando la carne è cotta si aggiungono i funghi, lavati, puliti e tagliati. Lasciare cuocere per circa 6-7 minuti. A questo punto aggiungere la polpa dei pomodori maturi.
Lasciare cuocere il sughetto per circa 15 minuti. Aggiustare di sale.
Aggiungere circa 200 ml di acqua calda.
A questo punto mettere il riso. La mia coinquilina Selene mi ha insegnato un trucchetto per dosarlo: Se ne aggiunge 3/4 di un bicchiere da tavola per ogni commensale.
Lasciar cuocere il riso girandolo di tanto in tanto, fino a fine cottura, aggiungendo, se necessario, altra acqua, rigorosamente calda!
A cottura ultimata – ve ne accorgerete perché l’acqua si sarà completamente ritirata, lasciar riposare il risotto per circa 5 minuti e servire.
Il folklore popolare dice del mese entrante:
"Io Sono Ottobre che faccio il vino, vendemmio l’uva e la pesto nel tino, porto castagne e tordi al villano, ripongo il rospo sotto il pantano.
Ecco Teresa che porta le vanghe, scuote Crispino col vento le ghiande, San Luca semina e Santo Simone coglie la nespola e bacchia il marrone."
Ottobre mese di castagne, di vendemmia, dei primi funghi... a che bontà! E' proprio per questo che oggi con la mia mamma abbiamo preparato questo risotto.
Ingredienti:
5 cucchiai ca. di olio evo
½ cipolla
1 carota
1 costa di sedano
300 gr di macinato di maiale
350 gr di macinato di salsiccia
250 gr di funghi champignon
la polpa di 3 o 4 pomodori maturi o in alternativa della passata di pomodoro
Soffriggere a fuoco medio in una casseruola a fondo alto, in 5 cucchiai d’olio evo mezza cipolla tritata insieme alla carota e al sedano. Quando la cipolla è dorata aggiungere il macinato dei due tipi, quando la carne è cotta si aggiungono i funghi, lavati, puliti e tagliati. Lasciare cuocere per circa 6-7 minuti. A questo punto aggiungere la polpa dei pomodori maturi.
Lasciare cuocere il sughetto per circa 15 minuti. Aggiustare di sale.
Aggiungere circa 200 ml di acqua calda.
A questo punto mettere il riso. La mia coinquilina Selene mi ha insegnato un trucchetto per dosarlo: Se ne aggiunge 3/4 di un bicchiere da tavola per ogni commensale.
Lasciar cuocere il riso girandolo di tanto in tanto, fino a fine cottura, aggiungendo, se necessario, altra acqua, rigorosamente calda!
A cottura ultimata – ve ne accorgerete perché l’acqua si sarà completamente ritirata, lasciar riposare il risotto per circa 5 minuti e servire.
giovedì 30 settembre 2010
UN OMAGGIO ALLA CITTA DELL'AQUILA: CIAMBELLA ALLO ZAFFERANO
Lo zafferano è una delle spezie più costose. Questo perchè per ricavarlo da dei meravigliosi fiori color lilla chiaro, ha bisogno della raccolta manuale di mani abili e delicate, che sanno come separare i pistilli dal fiore e ricavare tanti meravigliosi e profumati fili dorati.
Adesso si fa vita da centro commerciale, si va, si gira, si guarda distrattamente, e si torna a casa.. le serate sono molto vuote... quei locali sempre pienissimi del centro, dove non potevi fare un passo senza incontrare qualcuno, sono diventati quasi un miraggio... molti hanno riaperto, è vero, ma tra chi si è dovuto accontentare di un locale piccolo piccolo, e chi invece sta decisamente troppo lontano, ti viene da chiederti se non sia meglio starsene a casa davanti la tv - il che, visto i programmi spazzatura che ci propinano, è veramente tosto da digerire.
Questi gli ingrendienti per portare un pezzetino di l'Aquila nelle vostre case: riporto le dosi per una tortiera a ciambella di 29 cm di diametro :
400 gr di farina
3 uova + 3 tuorli
320 gr di zucchero
10 cucchiai di latte circa
200 gr di yogurt bianco di buona qualità
140 gr di burro
1 bustina e 1/2 di lievito per dolci
1 bustina di zafferano (o ancora meglio lo zafferano venduto in pistilli)
1 cucchiaino di scorza di limone non trattato
Per prima cosa, preriscaldiamo il forno a 180°. Imburriamo e infariniamo uno stampo da ciambella.
Si scioglie il burro, e si lascia da parte a intiepidire. Si mette a stiepidire anche il latte e si scioglie al suo interno lo zafferano.
Poi, si lavorano i tuorli e le uova con lo zucchero in una ciotola fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Si aggiunge il burro fuso, la scorza di limone, lo yogurt e lo zafferano sciolto nel latte.
Ad ultimo si setaccia la farina con il lievito e si aggiunge al composto a cucchiaiate, amalgamandola bene bene.
Si versa il composto, che dovrà essere ben denso e sodo, nello stampo e si inforna per 40 minuti circa. Si sforma e si capovolge su un piatto. Io ho spolverato con zucchero a velo vanigliato.. volendo potete aggiungere delle mandorle pelate, se vi piacciono.
Lo zafferano italiano è rinomato in tutto il mondo, e quello dell'Aquila, precisamente della piana di Navelli ha ricevuto la DOP nel 2005. Non si trova, ahimè, nei supermercati, ma nei negozietti aquilani, che lo vendono in delle confezioni preziosissime anch'esse: dei piccoli vasetti di ceramica di Castelli.
Un'ideale, a mio avviso, idea regalo per gli amanti delle spezie e della buona cucina :-)
Il classico piatto preparato con lo zafferano è il risotto. In Abruzzo si usa arricchirlo anche con dei pezzettini di salsiccia fresca che rendono il piatto ancora più prelibato!
Per caso si è capito che amo l'Aquila?
Beh si, la amo... vorrei che tutti potessero averla vista come l'ho vista io prima del 6 aprile del 2009. Il mercato ogni mattina in Piazza Duomo, gli odori delle pizze fritte, dei salumi e dei formaggi, i colori della frutta e della verdura che venivano dalle campagne circostanti, la vita che c'era tra i viottoli del centro, il negozio che vendeva ricami fatti a mano con il tombolo, la pasticceria con una vetrina piena di ferratelle.......
I palazzi, i portoni, le viuzze... i bambini dell'asilo vicino casa che uscivano per mano con la propria mamma...
Mi manca davvero tutto questo........
Ci si incontra ogni tanto con tutti gli amici, quando a casa di uno, quando a casa dell'altro, si organizza una cena, si chiacchiera e si ride. L'ultima volta ci siamo riuniti per una mega carbonara, qualche settimana fa..... mamma che abbuffata di pasta: 3 kg di spaghetti, 1 kg di guanciale, 6 etti di parmiggiano, e 14 uova per 16 persone! No, ma che pensate... nonostante le apparenze, noi mangiamo poco eh!! :-D
Forse è per la nostalgia di tutto questo che ho scelto proprio questa ricetta dal libro "Pasticceria - torte" di una collana dell'Espresso.. perchè il profumo mi ricorda la citta dell'Aquila, come era prima e come mi auguro di poterla rivedere presto... se chiudo gli occhi, mentre assaggio questa ciambella, mi sembra quasi di camminare per via Roma.. la copisteria, il bar, la segreteria di lettere poco più avanti... una macchina che passa...
Questi gli ingrendienti per portare un pezzetino di l'Aquila nelle vostre case: riporto le dosi per una tortiera a ciambella di 29 cm di diametro :
400 gr di farina
3 uova + 3 tuorli
320 gr di zucchero
10 cucchiai di latte circa
200 gr di yogurt bianco di buona qualità
140 gr di burro
1 bustina e 1/2 di lievito per dolci
1 bustina di zafferano (o ancora meglio lo zafferano venduto in pistilli)
1 cucchiaino di scorza di limone non trattato
Per prima cosa, preriscaldiamo il forno a 180°. Imburriamo e infariniamo uno stampo da ciambella.
Si scioglie il burro, e si lascia da parte a intiepidire. Si mette a stiepidire anche il latte e si scioglie al suo interno lo zafferano.
Poi, si lavorano i tuorli e le uova con lo zucchero in una ciotola fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Si aggiunge il burro fuso, la scorza di limone, lo yogurt e lo zafferano sciolto nel latte.
Ad ultimo si setaccia la farina con il lievito e si aggiunge al composto a cucchiaiate, amalgamandola bene bene.
Si versa il composto, che dovrà essere ben denso e sodo, nello stampo e si inforna per 40 minuti circa. Si sforma e si capovolge su un piatto. Io ho spolverato con zucchero a velo vanigliato.. volendo potete aggiungere delle mandorle pelate, se vi piacciono.
Prima di lasciarvi, vi ricordo che è aperto il mio primo giveaway, lo potete trovare qui. Sarà aperto fino a mercoledì 13 ottobre! Partecipate numerosi, e se avete un blog, inserite se volete il mio bannerino..
Un abbraccio
martedì 28 settembre 2010
E' ARRIVATO IL MIO PRIMO GIVEAWAY
Eccolo qui, finalmente..
Siamo dunque in 50, e io sono felicissima di essere arrivata a questo, seppur piccolo, traguardo. Un anno fa, ho lasciato l'anonimato per diventare una foodblogger.
Sapete cosa dicono di noi foodblogger? Cito dal sito di repubblica:
"I foodblogger sono le menti di siti gettonatissimi sia dagli addetti ai lavori (ristoratori, giornalisti enogastronomici, produttori alimentari...) sia da chi ha poca fantasia in cucina. In molti casi si tratta di semplici appassionati del buon mangiare, che, tornati a casa dopo il lavoro, provano nuove ricette, le assaggiano, le “postano” sul loro blog dispensando consigli. A volte questi autori raccontano in maniera dettagliata una cena consumata in “quel” ristorante stellato o i piatti che hanno provato durante le ultime vacanze all’estero. Per i foodblogger, il cibo è davvero il nutrimento dell’anima e sempre più spesso capita che questo grande amore si trasformi in qualcosa di più."
Eh si, il cibo è nutrimento dell'anima, non solo della pancia! ;-)
Il "miracolo" che avviene nel forno, o dentro la pentola, mi ha sempre affascinato, come una donna può essere affascinata da un bell'anello in vetrina da Tiffany, o un uomo, affascinato dal rombo del motore di una ferrari (o se si tratta del "mio" uomo, da un tv led 50 pollici full-hd 3D, con lettore blu ray e impianto dolby surround).
Adoro scrivere, e scrivere qui..condividere con voi che avete avuto la bontà, ad oggi, di seguirmi - e spero lo farete ancora - mostrarvi con orgoglio ciò che riesco a sperimentare, creare, ideare, sfornare.. è per me confidarmi con me stessa e spronarmi allo stesso tempo a non mollare se il pan di spagna si è bruciacchiato, o se i muffin sono venuti sgonfi..
Come sapete, io studio per diventare un'educatrice della prima infanzia, ma vi confesso che se avessi l'opportunità un giorno, di lavorare in un laboratorio di pasticceria mio, realizzerei un sogno nel cassetto. :-)
Per ora, riponiamo il sogno, piegandolo ben bene, e chiudiamo il cassetto..
Ora, veniamo al sodo, e parliamo di giveaway!
Possono partecipare tutti a questo mio primo giveaway, anche coloro che non hanno un blog: basta che lasciate un commento - ovviamente NON anonimo - firmandovi e lasciando una mail affinché possa contattarvi se doveste essere estratti. Chi dovesse lasciare commenti anonimi o senza e-mail per contattarlo verrà automaticamente squalificato.
Come partecipare? E' semplicissimo: dovrete lasciare uno solo commento sotto il post in cui aprirò il giveaway (quindi non sotto questo post), scrivendo ciò che preferite: quel che pensate in quel momento, cosa vi piace del blog (o cosa non vi piace), se quel giorno vi siete alzati con la luna di traverso... Insomma, qualsiasi cosa vi venga in mente sul momento, non per forza inerente la cucina. C'è un unica condizione di partecipazione: il commento deve essere uno e uno solamente: chi postasse più di un commento verrà automaticamente squalificato; questo perchè ogni commento parteciperà all'estrazione ed il concederne uno solo a testa, è per dare a tutti le stesse possibilità di vincere. :-)
Alla chiusura, estrarrò tramite il site random.org, uno e un solo commento, al quale andrà questo premio:
Uno stampo da 27 cm di diametro in pyrex, per crostate, sformati, tarte tatin ecc, e 6 stampini da crostatina.
Apro ufficialmente il giveaway, che resterà aperto per 15 giorni, fino a mercoledì 13 ottobre!
Siamo dunque in 50, e io sono felicissima di essere arrivata a questo, seppur piccolo, traguardo. Un anno fa, ho lasciato l'anonimato per diventare una foodblogger.
Sapete cosa dicono di noi foodblogger? Cito dal sito di repubblica:
"I foodblogger sono le menti di siti gettonatissimi sia dagli addetti ai lavori (ristoratori, giornalisti enogastronomici, produttori alimentari...) sia da chi ha poca fantasia in cucina. In molti casi si tratta di semplici appassionati del buon mangiare, che, tornati a casa dopo il lavoro, provano nuove ricette, le assaggiano, le “postano” sul loro blog dispensando consigli. A volte questi autori raccontano in maniera dettagliata una cena consumata in “quel” ristorante stellato o i piatti che hanno provato durante le ultime vacanze all’estero. Per i foodblogger, il cibo è davvero il nutrimento dell’anima e sempre più spesso capita che questo grande amore si trasformi in qualcosa di più."
Eh si, il cibo è nutrimento dell'anima, non solo della pancia! ;-)
Il "miracolo" che avviene nel forno, o dentro la pentola, mi ha sempre affascinato, come una donna può essere affascinata da un bell'anello in vetrina da Tiffany, o un uomo, affascinato dal rombo del motore di una ferrari (o se si tratta del "mio" uomo, da un tv led 50 pollici full-hd 3D, con lettore blu ray e impianto dolby surround).
Adoro scrivere, e scrivere qui..condividere con voi che avete avuto la bontà, ad oggi, di seguirmi - e spero lo farete ancora - mostrarvi con orgoglio ciò che riesco a sperimentare, creare, ideare, sfornare.. è per me confidarmi con me stessa e spronarmi allo stesso tempo a non mollare se il pan di spagna si è bruciacchiato, o se i muffin sono venuti sgonfi..
Come sapete, io studio per diventare un'educatrice della prima infanzia, ma vi confesso che se avessi l'opportunità un giorno, di lavorare in un laboratorio di pasticceria mio, realizzerei un sogno nel cassetto. :-)
Per ora, riponiamo il sogno, piegandolo ben bene, e chiudiamo il cassetto..
Ora, veniamo al sodo, e parliamo di giveaway!
Possono partecipare tutti a questo mio primo giveaway, anche coloro che non hanno un blog: basta che lasciate un commento - ovviamente NON anonimo - firmandovi e lasciando una mail affinché possa contattarvi se doveste essere estratti. Chi dovesse lasciare commenti anonimi o senza e-mail per contattarlo verrà automaticamente squalificato.
Come partecipare? E' semplicissimo: dovrete lasciare uno solo commento sotto il post in cui aprirò il giveaway (quindi non sotto questo post), scrivendo ciò che preferite: quel che pensate in quel momento, cosa vi piace del blog (o cosa non vi piace), se quel giorno vi siete alzati con la luna di traverso... Insomma, qualsiasi cosa vi venga in mente sul momento, non per forza inerente la cucina. C'è un unica condizione di partecipazione: il commento deve essere uno e uno solamente: chi postasse più di un commento verrà automaticamente squalificato; questo perchè ogni commento parteciperà all'estrazione ed il concederne uno solo a testa, è per dare a tutti le stesse possibilità di vincere. :-)
Alla chiusura, estrarrò tramite il site random.org, uno e un solo commento, al quale andrà questo premio:
Uno stampo da 27 cm di diametro in pyrex, per crostate, sformati, tarte tatin ecc, e 6 stampini da crostatina.
Apro ufficialmente il giveaway, che resterà aperto per 15 giorni, fino a mercoledì 13 ottobre!
lunedì 27 settembre 2010
LA GIRELLA GOLOSA OVVERO UN ROTOLO ALL'INSU'
Sin dal momento in cui Francysara, del forum "I Dolci di Chiara" ha postato la ricetta di questa torta, io non ho fatto altro che aspettare il momento buono per provarla... Ma.. andiamo con ordine! ;-)
Questa torta è farcita in verticale: prima di sapere che questo era possibile, non me lo sarei nemmeno sognato!
Ora, procediamo per gradi.
Innanzitutto bisogna preparare la base, che è quella classica, della pasta biscuit.. Io, che non sono mai riuscita a fare un rotolo decente in vita mia, ma solo dei panzuti rotoli che sembravano donnoni con un bustino troppo stretto che è appena esploso sui lati, mi sono affidata alla ricetta di Francysara, per l'appunto, e devo dire che non la mollo più! :-D
Le dosi, per ogni base, cotta sulla leccarda del forno, sono:
30 gr di burro
2 uova + 2 tuorli (conservare gli altri albumi, perchè ci serviranno)
70 gr di zucchero
80 gr di farina manitoba (io ho fatto 60 gr di manitoba e 20 di cacao)
e io ho aggiunto 8 gr di lievito per dolci
Si procede così: si fa sciogliere il burro e si lascia da parte intiepidire.
In una ciotola si lavora molto bene e a lungo le 2 uova, i 2 tuorli, e i 70 gr di zucchero. Si aggiungono poi le polveri setacciate e il burro cercando di non far smontare il composto.
A parte si montano bene i 2 albumi rimasti con 10 gr di zucchero, che andranno poi aggiunti al resto, amalgamando dal basso verso l'alto.
Si fodera la leccarda del forno con carta da forno, e prima di fare questo, io ho imburrato leggermente i lati della teglia per far aderire meglio la carta forno.
Distribuiamo il composto con una spatola e inforni a 220° per 7 minuti. (siccome il mio forno è molto forte ho infornato a 180° per 15 minuti.
Una volta cotto, si prepara un foglio di carta forno bagnato e strizzato, di una misura sufficiente per scaravoltarci la base.
Si mette la carta forno bagnata sulla nostra base e si capovolge su un piano, quindi si toglie la carta forno della cottura e si arrotola la base su se stessa, lasciandola da parte, arrotolata, con carta e tutto.
Io ho fatto 2 basi, e ho ottenuto una girella di 20 cm di diametro.
Vi posso assicurare che, se non s'è rotta a me, non si rompe nemmeno con le cannonate :-D
Ora preparo la crema. Nel video la pasticcera usa 500 gr di mascarpone e 500 gr di dulce de leche. Si può sostituire il dulce de leche con crema chantilly, nutella, crema alla menta e cioccolato, ecc.
Io ho usato
500 gr di mascarpone
+
mou fatto con
2 tubetti di latte condensato
40 gr di zucchero
40 gr di burro
Il procedimento per il mou è semplicissimo! Si mette tutto in una pentola con fondo alto, a fuoco basso. Si mescola bene bene, finchè tutto si addensa, e diventa color caramello chiaro.. Si spegne, si lascia intiepidire e, nel nostro caso, si mescola al mascarpone in una ciotola.
Poi una volta che le basi sono fredde si spalmano con la crema e si tagliano. Ogni base deve essere tagliata in strisce a larghe 7-8 cm (la larghezza delle strisce determinerà poi l'altezza della torta).
Da ogni base ricavate 3 strisce, 5 lunghe e una tagliata a sua volta in 2.
Partendo da una di quelle più piccole, inizio ad arrotolarla su se stessa e la metto in verticale, quindi attorno a questo centro, arrotolo le altre, prima l'altra piccola e poi le 5 grandi - andando ad ingrandire la circonferenza.
Una volta che tutte le strisce sono state arrotolate attorno al centro, non ho un rotolone come se stessi facendo il rotolo alla nutella, ma ho una girella enorme, come quella che potete vedere qui sotto, che a questo punto posso ricoprire di panna e decorare. Questa era la mia girella, prima di essere ricoperta dalla panna..
Non vi dico quanto ho litigato con la sac à poche..... devo decidermi a comprarmene una decente! :-P
Comunque, per i decori, ho usato 500 gr di panna montata con due cucchiaini di miele, trucco consigliato dalla mitica Paoletta, la regina della panna! E anche qui, se montando la panna con il miele, non si è smontata a me, che ci litigo sempre, non si smonterà nemmeno a voi: garantito!!!
Vi ricordo, prima di salutarvi, che il contest sta per essere aperto! Siamo agli sgoccioli, manca un solo iscritto e poi darò il via alle danze! ^^
Ecco il bannerino da prendere e mettere nel vostro blog, con link al mio blog, se volete sponsorizzare il mio primo giveaway..
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