martedì 26 febbraio 2013

FILETTO DI MAIALE CON LIME E ZENZERO

Gennaio tiene i frutti nel solaio;
Febbraio è piccolino, breve, freddo e biricchino;
Marzo pazzerello, esce il sole e prendi l'ombrello.
 
 
Febbraio è finito, e sta arrivando Marzo. Con i suoi repentini cambi, c'è il sole e un secondo dopo grandina.  E tu, il più delle volte hai lasciato l'ombrello nell'altra borsa.. grrrr!!
 
La primavera si avvicina, ma rimane ancora un miraggio. Ad essere concreto, invece, è il mio raffreddore: una vera e propria scocciatura!! Odio avere il naso tappato e la testa pesante.. Ma, per contro, mi piace essere "acciaccata", e farmi coccolare da Ale, che non manca mai di assicurarsi che non abbia freddo o che non mi stia annoiando. :)
 
Per ovviare al raffreddore e fare il pieno di vitamine e sali minerali, ho fatto il pieno di spremute d'arancia, preferendo poi verdure e riso per l'alimentazione. La verità è che quando si sta male, si ha poca voglia di stare ai fornelli, e si cerca qualcosa che ci invogli a buttare giù qualche boccone.
Questa è una ricetta veloce, semplicissima, ma profumata e adatta anche quando non si ha molta voglia di cucinare: cucinatela ai vostri ospiti e farete un figurone!
 
Filetto di maiale con lime e zenzero
 
 
150 gr di filetto di maiale tagliato a fette
il succo di 1 lime
farina q.b.
zenzero fresco da grattugiare (o in polvere, se non trovate lo zenzero fresco)
2 cucchiai di olio evo
un cucchiaino di burro
sale q.b.
 
Mettete a fondere il burro con l'olio evo in una padella antiaderente a fuoco bassissimo.
Infarinate le fette di filetto di maiale e sistematele nella padella. Fate cuocere circa 2-3 minuti per parte, fino a doratura da entrambi i lati. Sfumate a questo punto con il succo del lime e grattugiate direttamente sui filetti in padella, lo zenzero fresco, quindi lasciate cuocere finchè il succo si sarà legato alla farina e trasformato in un sughino denso. Salate e servite.
 
Accompagnate con piselli stufati o con patate a tocchetti al forno.
Volendo potete sostituire il filetto di maiale con il filetto di manzo argentino, e vi posso garantire il risultato: è un connubio straordinario!

venerdì 22 febbraio 2013

RED VELVET CAKE IN A JAR

Ancora red velvet cake, e ancora gluten free, per la sfida dell MT Challenge di Febbraio.
 
Ma prima di venire a noi, lasciatemi sottolineare la nuova veste del mio blog. Non è adorabile??
Ci stavo pensando da un sacco di tempo; mi ero anche rivolta a qualcuno che lo facesse per me, personalizzandolo secondo i miei gusti, ma la cifra era davvero elevata.. Pensa che ti ripensa, ho rispolverato le mie abilità cibernetiche e non, e mi sono messa di buona lena, utilizzando un template base di blogger e modificandolo a mio piacimento, aggiungendo il pezzo forte: l'header, infatti, l'ho fatto io con photoshop, e mi piace tantissimo!!

Ma ora veniamo a noi.
 
La sfida di questo mese del Menù Turistico Challenge è la Red Velvet Cake, gluten free, proposta da Stefania, del blog Cardamomo & Co..
Le sfidanti questo mese sono partite titubanti, ma una volta ingranata la marcia giusta, stanno sfornando delle vere e proprie meraviglie!
Inoltre, le amiche di Menù Turistico ci hanno regalato delle vere e proprie chicche sulle torte a strati come la Smith Island Cake, la Devil's food cake, la Coconut cake, sulle creme, e ultima, ma non meno importante la vera storia della red velvet cake.

Nella mia precedente proposta, la Red velvet ombre Swirl Cake, mi sono ispirata alla classica torta a strati, farcendo con swisse meringue buttercream alle fragole con copertura e decorazione con cheesecream buttercream.

La mia seconda proposta invece è una monoporzione, presentata in un contenitore, in inglese jar: la cake nella jar era una cosa che volevo fare da tempo, perchè mi sa molto di pic-nic, pensato, coccolato, preparato con tanta attenzione, perchè lo spazio di presentazione è poco e in quello spazio deve entrare il meglio della torta e della farcitura, il tutto in modo che l'occhio -  e la pancia - sia stuzzicato.
 
In realtà questa era la prima versione che avrei voluto fare, e ho passato gli ultimi 15 giorni a cercare i vasetti a chiusura ermetica che facessero al caso mio; una visita nel mio negozietto di fiducia, e finalmente la luce: hanno i coperchi a pois, e il cucchiaino di legno: li adoro!


Ovviamente, anche queste, sono state preparate sui tacchi: stavolta sono "scesa" un pò, e sono salita sui miei 12 cm, rossi, ça va sans dire. :)
 
Per le farciture stavolta ho provato due creme, una delle quali spesso abbinate alla red velvet, la peppermint buttercream, ovvero la crema al burro alla menta piperita: una vera bontà! L'altra farcitura è una crema di burro che ho visto in una puntata del boss delle torte (e chi se non lui?!): alla classica buttercream aggiunge del caramello salato, che lasciatemelo dire, è una vera delizia! L'abbinamento c'ha il suo perchè!!

La ricetta della base è quella di Stefania, che avevo già riportato qui. E mi raccomando, state sempre attenti ai procedimenti di preparazione, e agli ingredienti che utilizzate quando preparate il cibo per una persona celiaca: la celiachia è una malattia da non prendere sottogamba, ma con tanti piccoli accorgimenti e barbatrucchi, possiamo creare tante cose buone da portare in tavola per mettere d'accordo tutti, celiaci e non!

Red velvet cake in a jar con Peppermint buttercream
 

 
Per la peppermint buttercream
 
65 gr di burro a t.a.
40 gr di zucchero a velo
1-2 cucchiai di latte tiepido
estratto di menta piperita

Ho montato con il gancio K del Ken il burro a temperatura ambiente, finchè era chiaro e soffice. Ho inziato ad aggiungere lo zucchero a velo setacciato (passaggio fondamentale quando si usa la sac à poche), alternandolo al latte tiepido. Ho lavorato per qualche minuto, finchè lo zucchero a velo era ben incorporato. Ho finito la lavorazione montando per un paio di minuti con la frusta del Ken, per rendere ancora più spumosa la crema al burro.
Infine a mano, con una spatola di silicone, ho incorporato un cucchiaino circa di estratto di menta.
 
Ho montato quindi la torta, coppando la base con un tagliapasta tondo, di un diametro leggermente inferiore a quello del vasetto, inserendo la base, alternandola con la crema, inserita con l'aiuto della sac à poche con la bocchetta a stella.
 
 
Volendo, si può rendere ancora più golosa con l'aggiunta di gocce di cioccolato fondente.
 
Red velvet cake in a jar con Salted caramel buttercream

 
 
Per il caramello salato
 
90 gr di zucchero semolato
23 gr di acqua
1 cucchiaino di glucosio
30 ml di panna fresca da montare
1 punta di cucchiaino di sale, o ancora meglio fleur de sel
 
Si mette in una padella antiaderente lo zucchero semolato, il glucosio e l'acqua, si pone sul fuoco e si inizia a mescolare sino a che lo zucchero non si scioglie e, da quando inizia a bollire, non toccatelo più. Dovete portare il caramello a 180°, quando il colore sarà diventato ambrato, ma non scuro, altrimenti risulterà amaro.
Spegnete e aggiungete in un colpo solo la panna, mescolando velocemente con una frusta, e facendo attenzione agli schizzi. Una volta che il composto sarà ben amalgamento, unire il sale e mescolare.
 
 
Per la buttercream
 
65 gr di burro a t.a.
40 gr di zucchero a velo
1-2 cucchiai di latte tiepido
 
Anche in questo caso ho montato con il gancio K del Ken il burro a temperatura ambiente, finchè era chiaro e soffice. Ho inziato ad aggiungere lo zucchero a velo setacciato (passaggio fondamentale quando si usa la sac à poche), alternandolo al latte tiepido. Ho lavorato per qualche minuto, finchè lo zucchero a velo era ben incorporato. Ho finito la lavorazione montando per un paio di minuti con la frusta del Ken, per rendere ancora più spumosa la crema al burro.
Con una frusta, in una ciotolina, ho unito il caramello salato a una cucchiaiata di crema al burro, in modo da stemperare il caramello salato (se il caramello salato dovesse solidificarsi troppo, potete riscaldarlo nuovamente qualche istante nella sua padellina); una volta che il composto è uniforme, l'ho unito alla restante crema di burro e ho lavorato a mano con una spatola, incorporando i due composti.
 
Ho montato la torta, inserendo nel vasetto gli strati coppati della torta, alternati alla crema al burro al caramello salato, inserita con una sac à poche con una bocchetta a stella aperta.
 
Referigerate, ovviamente dopo che li avete preparati, tirandoli fuori 30-40 minuti prima di servire, in modo che le basi e le creme tornino a temperatura ambiente.
 

lunedì 18 febbraio 2013

PENNE CON CREMA DI PEPERONI

Sono reduce da una "domenica bestiale". Ho affrontato il primo pranzo domenicale in famiglia, nella nostra nuova casa; ho portato in tavola un antipasto misto all'italiana, lasagna al ragù, boeuf bourguignon, piselli, polpette, insalata verde, frutta mista, torre di cupcakes, spumante, caffè e liquori fatti in casa da mamma.
 
Non so come, ma sono sopravvissuta. :)
 
Anche se è stato faticoso, ho preparato tutto con tanto amore ed entusiasmo - e anche con un pò d'ansia, non lo nascondo... essere giudicata dai genitori miei e di Ale, e soprattutto dalle mamme, mi rendeva molto nervosa!
Fortunatamente, dopo un sabato di fuoco, tra spesa e preparazioni varie (inclusa anche l'incursione dell'elettricista, venuto a finire un lavoro), ce l'ho fatta, e ho avuto anche tempo di pulire la casa e di tornare ad avere un aspetto presentabile, prima che arrivassero gli ospiti.
 
Tornata alla "routine", ho preparato questo piatto veloce e gustosissimo, che per me che sono ghiotta di peperoni, è una vera leccornia!!
 
Penne con la crema di peperoni
 
 
Per 4 persone
 
320 gr di penne (o altra pasta corta a scelta)
2 peperoni rossi e gialli (o tutti rossi)
100 gr di panna da cucina
sale
pepe
uno spicchio d'aglio
olio evo
acqua q.b.
prezzemolo fresco tritato (facoltativo)
 
Tagliate e lavate i peperoni, privandoli del picciolo, dei semi e delle parti bianche interne. Tagliate a listarelle e mettete a cuocere per circa 15-20 minuti in una padella coperta dal coperchio, a fuoco basso, con poco olio evo, lo spicchio d'aglio intero e un pò d'acqua.
 
Mettete a bollire l'acqua per la pasta. Una volta cotti, eliminate l'aglio e mettete i peperoni nel bicchiere del frullatore, frullandoli fino ad ottenere una purea. Aggiungete la panna da cucina, e aggiustate di sale e pepe.
Tenete da parte fin quando la pasta sarà pronta per essere condita con la crema di peperoni.
Gustate caldo, spolverando, se volete, con del prezzemolo fresco. 
 
 Si può preparare in anticipo, anche due giorni prima, tenendola in frigo fino al momento di utilizzarla. Si può anche preparare e surgelare, una volta fredda, e tirare fuori quando ci serve.
 

giovedì 14 febbraio 2013

RED VELVET OMBRE SWIRL CAKE PER LA PRIMA CENA NELLA NUOVA CASA

e per la sfida di febbraio dell'MTC.
 
 
Ormai l'mtc è diventato, oltre che un'appuntamento fisso, una tappa obbligata del mio mese, senza il quale non potrei assolutamente fare a meno.
La sfida dello scorso mese, quella sui pici, l'ha vinta Stefania, del blog Cardamomo & co.. Lei, quando sono approdata nel gruppo fb dell'MTC fan club, mesi fa,- intimorita di entrare a far parte di un piccolo gruppetto tra cui tanti grandissime blogger - mi ha accolto con una frase del tipo: "sappi che la prossima vincitrice dell'mtc devo essere io". Inutile dire che mi è stata da subito simpaticissima.
Stefania, però non è solo di una simpatia travolgente, ma è anche una di quelle donne che non si lasciano abbattere da nessuna difficoltà, la prima e forse la più rilevante, quella di essere celiaca: infatti, nonostante la sua celiachia, sforna e prepara dei piatti da far gola a chiunque, e se pensiamo che tutti sono gluten free.....: chapeau!
 
 
La celiachia, è una malattia, che può causare gravissimi danni all'organismo: da alcune reminiscenze dall'esame di pediatria, ricordo che l'assunzione di glutine, nel soggetto celiaco, oltre a vari sintomi, che vanno dalla perdita costante di peso a un indebolimento del tessuto osseo, e quindi osteoporosi, ferite cutanee e un indebolimento generale del sistema immunitario, porta alla graduale distruzione dei villi intestinali, che predispone il soggetto anche a tumori del tratto intestinale. Una malattia insidiosa, da non prendere assolutamente sottogamba, ma che negli ultimi anni, per fortuna, grazie all'informazione, si conosce un pò di più, e quindi se ne ha meno paura.
Ultimamente poi sono comparsi sempre più numerosi i prodotti gluten free nei supermercati, e anche in alcuni prodotti di uso comune è segnalata la presenza o meno del glutine, come anche di molti altri allergeni, quali le arachidi, la soia e la frutta a guscio.
 
 
Per una persona celiaca, inoltre, non è solo importante cosa si mangia, ma è fondamentale seguire delle norme di preparazione e conservazione degli alimenti - come abbiamo imparato da Eleonora per la cucina kosher : Stefania, nel suo blog, e anche in un post d'approfondimento per l'MTC, ci spiega:
1) lavate bene le mani e lavate, possibilmente in lavastoviglie, gli utensili da cucina, i tegami e le posate che sono venuti a contatto con cibi o farine con glutine. Lavate bene anche ripiani e taglieri;
2) foderate le teglie usate per altre preparazioni con carta forno. Idem per piastre e altri utensili per la cottura;
3) per preparare la pasta senza glutine usate acqua nuova, pulita, in un tegame a parte, il cucchiaio con cui girate la pasta senza glutine a parte, e il sale nuovo o comunque non quello contaminato dal cucchiaio "sporco" di acqua della pasta con il glutine;
4) evitate di infarinare i cibi, anche quelli degli altri, così eviterete grande fonte di stress; se proprio dovete, non mettete nella stessa padella o teglia le due preparazioni;
5) se usate una griglia e avete della carne impanata, grigliate prima quella del celiaco (senza panatura) e poi tutto il resto;
6) non addensate salse, ecc. con farina. Usate la fecola, la farina di riso, l'amido di riso o di mais, per tutti così sarà più semplice;
7) non appoggiate il cibo su cibi con il glutine o dove sia stato il cibo col glutine. Ad esempio, il pane del celiaco non mettetelo insieme a quello con il glutine, o nello stesso contenitore, anche senza che l'altro sia presente.
8) anche per l'olio di frittura valgono le stesse regole: prima friggete il cibo senza glutine, poi tutto il resto. In ogni caso non usate mai lo stesso olio, perchè avendoci fritto degli alimenti glutinosi, è ormai contaminato;
9) se avete dubbi sulla composizione degli alimenti, non usateli, e comunque leggete sempre bene le etichette, assicurandovi che il prodotto sia privo di glutine e riporti il simbolo della spiga barrata;
10) non usate creme spalmabili consentite (come ad esempio la Nutella), già usate su cibi con il glutine e togliete una fetta dal formaggio o dal burro usato per altre preparazioni, così da evitare contaminazioni.
 
 
Fatte queste premesse, inutile dire che la ricetta che ci ha proposto come oggetto della sfida di febbraio è gluten free! E, sfida nella sfida: cucinare sui tacchi!
Io che non ho mai nascosto di essere un'amante dei tacchi vertiginosi, e che sin da bambina sognavo gli stivaletti delle majorettes, non solo ho raccolto subito la sfida, ma l'ho fatto con i miei adorati 14,5 cm :D


E ora, passiamo al (rosso) vivo della sfida!
La red velvet cake, è una delle mie torte preferite, l'ho fatta sottoforma di cupcakes, decorata per il mio compleanno con la pasta di zucchero, e rifatta per festeggiare con gli amici l'arrivo del nuovo anno. Questa volta, ho portato in tavola la red velvet gluten free per la prima cena ufficiale nella nuova casa, io e i due uomini più importanti della mia vita: Ale e il mio fratellone. Dopo una cena a base di pesce, sauté di cozze e vongole e orata al forno con le patate, il tutto accompagnato da un buon vino bianco abbruzzese, ho portato in tavola il sospirato dolce, grazie al quale ho ricevuto un bel pò di complimenti.

La red velvet è una delle torte americane più famose e conosciute e la sua ricetta originale, si attribuisce alla famosissima catena di Hotel Waldorf-Hastoria, nonostante sia considerata una ricetta del sud degli states. Tradizionalmente è glassata con l'ermine icing, conosciuto anche come boiled Milk o butter roux frosting. Ha infatti una base di latte e farina (che vanno appunto a formare un roux), aggiunta a una crema di burro montato con lo zucchero. Ne risulta è un gusto ricco, ma leggero, quasi vellutato, come la pelle dell'ermellino, da cui infatti prende il nome. Non è esattamente una crema al burro, ma ci si avvicina molto: se poi pensiamo che non ha bisogno di essere refrigerato, e che resiste a temperature elevate, quasi fino a 40°, per me che decorare le torte d'estate è una sfida ogni volta, aver scoperto questa favolosa ricetta è una vera cuccagna!
Oggigiorno, la farcia più diffusa è invece la creamcheese buttercream, che adoro e che è usata come farcia nella ricetta che ci ha proposto Stefania.

Per la base, invece della mia solita ricetta della base, in cui è presente il glutine, ho utilizzato e scoperto la ricetta gluten free di Stefania: una soffice nuovola rossa! Vi riporto la sua ricetta, e il suo procedimento.

Red Velvet cake (gluten free) con swisse meringue strawberry buttercream



Per la base

160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi) io Molino Chiavazza
60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan)
30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena)
1/2 cucchiaino da tè di sale
8 gr cacao amaro (Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese)
110 gr burro non salato a t.a.
300 gr di zucchero
3 uova medie

1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte) io sugarflair
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio


Pre-riscaldate il forno a 175°C.

In un recipente mescolate (e setacciate) le farine, il sale, il cacao. In un altro recipiente (io nella ciotola del Ken con il gancio K) sbattete il burro per 2-3 minuti, finchè sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell'impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Io ho seguito le indicazioni di Stefania e ho rivestito di carta forno una teglia tonda da 18 cm di ø, usando un barbatrucco: se imburrate leggermente la teglia, e vi fate aderire la carta forno tagliata a misura, prima sul fondo, poi sui lati, i lati della torta verranno quasi del tutto perpendicolari, in quanto l'impasto avrà meno possibilità di andare a insinuarsi nelle pieghe della carta forno.



Fate cuocere per 40/45 minuti, o finchè non vedete che è cotto (sempre facendo la prova dello stuzzicadenti).

Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente.
Fatela riposare in frigo per diverse ore (o per tutta la notte).
In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perchè a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Io, che ho fatto tutto nella stessa mattina, ho solo fatto freddare, senza mettere in frigo e per prima cosa, una volta che la torta era perfettamente fredda, ho rovesciato la torta sottosopra su un foglio di carta d'alluminio, in modo che la parte inferiore (quella a contatto con la teglia) diventasse la parte superiore della torta, in questo modo, ho ottenuto una superficie perfettamente piatta.


Inoltre ho usato un piccolo barbatrucco per tagliare e spostare gli strati di torta sovrapposti: è una cosa semplicissima, ma che nel caso di torte a strati, con una base soffice e tendente a rompersi - e non c'è cosa che mi faccia innervosire di più che una base che mi si spezza in mano mentre la sto sollevando per farcire - vi salva la vita (e i nervi); una volta tagliata la base in due, o in tre - dipende dai casi - aiutandosi con un vassoietto che si lascia scivolare sotto lo strato da sollevare, inserendolo di fatto, tra lo strato superiore e quello inferiore della torta, la base da spostare sarà sistemata, al sicuro, sul vassoio, e basterà farla scivolare di nuovo in posizione, una volta farcito lo strato sottostante.

Per la swisse meringue strawberry buttercream (con ricetta base di Martha Stewart)

Regola vorrebbe che le proporzioni fossero queste:

peso degli albumi moltiplicato x 2 = peso dello zucchero
peso degli albumi moltiplicato x 4 = peso del burro

es.
70 gr x 2 = 140 gr, quindi metteremo 140 gr di zucchero
70 gr x 4 = 280 gr, quindi metteremo di 280 gr di burro

Di seguito le mie proporzioni - ho ottenuto una crema sostenuta e leggera, e non troppo carica di burro, come piace a noi italiani); il procedimento invece è quello di Martha.

3 albumi (115gr)
130 gr di zucchero
130 gr di burro

200 gr di fragole in purea

Mettere gli albumi e lo zucchero in un pentolino, e mettere quest'ultimo su una pentola d'acqua che sobbolle.
Portare il composto, mescolando delicatamente, a 160°.
A quel punto, versare nella planetaria, con la frusta, e iniziare a lavorarlo a media velocità per 5 minuti finchè otterremo un composto lucido e compatto.
Alziamo la velocità al massimo e lasciamo andare per altri 6 minuti, fino ad avere una meringa molto soda, che non si muove dalla frusta quando la solleviamo.


Ora dobbiamo abbassare nuovamente al minimo e aggiungere il burro, un pezzetto alla volta, facendo amalgamare bene dopo ogni aggiunta.
Quando tutto il burro sarà ben amalgamato, trasferiamo il composto in una ciotola e poniamo in frigo a rassodare per 30 minuti.



Trascorso il tempo di risposo in frigo, aggiungiamo con l'aiuto di una spatola la purea di fragole (non vi preoccupate se la crema sembrerà grumosa e "sciolta", è giusto così: dopo essersi raffreddata in frigo sarà perfetta!).


Il risultato è una crema leggerissima, dal leggero sentore di meringa, mitigata dall'acidità e dalla dolcezza della fragola, con cui ho farcito gli strati (4) della red velvet. Quindi ho di nuovo posto in frigo a rassodare per 2 ore.

Con l'avanzo della crema, ho ricoperto in uno strato leggero la torta così farcita: questo procedimento si chiama crumb coating, e serve ad evitare che le briciole in superficie vadano in giro e si attacchino alla crema della decorazione, facendole fare poca presa e renendola poco uniforme. Infatti con questo velo leggero di copertura le briciole vengono "intrappolate" e con un successivo passaggio in frigo, vengono fissate.


Prima di procedere con la decorazione, sistemate, con l'aiuto di una spatola piatta col manico leggemente angolato, sul piatto di portata o sull'alzatina.

Per la butter creamcheese per la decorazione

500 gr di burro a t.a.
200 gr di philadelphia yo
200 gr di zucchero a velo
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia naturale
2-3 cucchiai di latte tiepido

colorante alimentare rosa gluten free - io sugarflair

Ho lavorato il burro con il gancio K del Ken, a velocità medio-alta fino ad ottenere una consistenza morbida e spumosa. A quel punto, abbassando la velocità a 4, ho iniziato ad aggiungere lo zucchero a velo setacciato (setacciare lo zucchero a velo è un passaggio importante in questo caso, poichè ho usato la sac à poche per la decorazione: se non avessi setacciato lo zucchero, avrei rischiato di inglobare qualche grumo nella crema, che avrebbe poi potuto otturare la punta), un cucchiaio alla volta, fino ad esaurimento, alternandolo, con un paio di cucchiai di latte, e lasciando infine montare per 2-3 minuti. Successivamente ho aggiunto l'estratto di vaniglia naturale, e un cucchiaio alla volta, anche il formaggio cremoso, e ho lavorato brevemente sempre con il gancio K.


Una volta preparata la crema per prima cosa ho suddiviso in tre ciotole, una a due delle quali ho aggiunto un po di colorante rosa:

- una punta di cucchiaino per la prima
- due punte di cucchiaino per la seconda

Ho trasferito tutte e tre le creme in altrettante sac à poche usa e getta con la bocchetta a stella aperta, e ho iniziato a decorare usando per prima la crema più scura.
Se si ha un pò di confidenza con la sac à poche, questa non è una decorazione particolarmente difficile: l'unica cosa a cui si deve fare attenzione sta nel fare le rose tutte della stessa dimensione.


Per ogni rosa, partite dal centro e disegnate una spirale attorno ad esso facendo circa 1 giro e 1/2.
Continuare in questo modo, affiancando ogni rosa a quella precendente, per tutta la parte bassa della torta; ripetere poi la stessa operazione, per tutti e tre i colori, terminando con quella più chiara in alto. Alla fine, riempire eventuali spazi vuoti con dei ciuffettini di crema dello stesso colore dello spazio circostante.
Volendo si potrebbe anche ricoprire la parte superiore della torta allo stesso modo, partendo dall'esterno con il colore più chiaro, e procedendo con la glassa più scura, via via verso l'interno.
Io ho ricoperto la parte superiore spatolando la crema più chiara, e aggiungendo infine, una fragola tagliata a ventaglio.
 
Refrigerate, avendo cura di lasciarla a temperatura ambiente per circa 30 minuti prima di servire, in questo modo sia la crema di copertura, che quella all'interno, torneranno soffici.
 

sabato 9 febbraio 2013

BENVENUTI NELLA MIA CUCINA: CHOCOLATE CUPCAKES CON VANILLA BUTTERCREAM

Parafrasando una nota conduttrice, finalmente posso dire: benvenuti nella MIA cucina!!
Venerdì scorso è finalmente arrivata, e ho avuto una settimana per sistemarla, riempirla, coccolarla. L'ho aspettata un mese, che mi è sembrato un anno!
La cosa che più mi rende felice, è la presenza della lavastoviglie: l'elettrodomestico che ha rivoluzionato senz'altro la vita di milioni di casalinghe; non so voi, ma io beatificherei l'inventore. E' una vera salvezza, specie per chi come me spignatta spesso tutto il giorno in cucina: non importa quante pentole, cucchiai, ciotole e caccavelle varie ed eventuali possano sporcarsi, basta metterle dentro e lei pulirà tutto, sempre in modo impeccabile.. che meraviglia.
 
Eccola qui, in tutto il suo splendore!


Ho ovviamente inaugurato immeditamente il forno con questi cupcakes (chiesti con occhi da cucciolo bisognoso - di merenda - dalla mia dolce metà).

E.: vorrei provare il forno
A.: fammi i muffin!
E.: veramente volevo fare un plum cake..
A.: ma a me piacciono i muffin!!
E.: e che muffin vorresti?
A.: quelli al cioccolato
E.: si può fare..
A.: e con la cremina sopra!
E.: ma quelli si chiamano cupcakes..
A.: no, muffin con la cremina....
E.: se lo dici tu... comunque non mi va di farli .

(attimo di silenzio con gli occhi da cucciolo)

E.: e va bene.... andiamo a fare i muffin con la cremina...!
A.: evviva!!

Ed è così che ho provato anche il classico dei classici dei cupcakes: base al cioccolato e vanilla buttercream frosting.

Chocolate cupcakes & vanilla buttercream


Per la base, ho usato la ricetta per fare gli oreo cupcakes, di Bakerella, perchè è una base sofficissima e umida, perfetta a mio avviso per i cupcakes, perchè rimane come appena fatta per 4-5 giorni - sempre che ci arrivino! XD

187 gr di farina
62 gr di cacao
155 gr di zucchero
1 punta di cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 uovo
62 gr di olio vegetale
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia naturale
87 gr di latte
87 gr di acqua tiepida

Per la vanilla buttercream

125 gr di burro a t.a.
80 gr di zucchero a velo
3-4 cucchiai di latte tiepido
1 cucchiaino di estratto di vaniglia naturale

Per prima cosa, prepariamo le basi delle cupcakes.
 
Mescolate tutti gli ingredienti secchi insieme, poi aggiungete l'uovo, e i liquidi, impastando fino a ottenere un composto denso, ma non troppo.
Predisporre nella teglia per i muffin, i pirottini, mettendo sul fondo di ciascuno un biscotto oreo intero. Versate l'impasto nei pirottini, riempiendoli fino a 2/3.

Cuocere per 15/18 minuti a 180°.

Per il frosting ho lavorato, con il gancio a K del Ken, il burro a temperatura ambiente per qualche minuto; una volta cremoso ho aggiunto lo zucchero a velo, un cucchiaio alla volta, alternandolo con il latte tiepido, e infine l'estratto di vaniglia e lavorando a velocità medio-alta il tutto per 4-5 minuti. Quando tutto risulta ben cremoso, ho montato la frusta, e ho fatto montare per 2-3 minuti: questo passaggio è fondamentare per ottenere una crema al burro soffice e areata come fosse panna montata.

Una volta che le basi sono fredde, potete trasferire nella sac a poche, con la vostra bocchetta preferita, il frosting, e decorare le cupcakes.
Ad alcune ho aggiunto delle scagliozze di cioccolato fondente a pezzi: eh si, avevo fatto trenta, ho fatto anche trentuno!


E dopo averli preparati: tutto in lavastoviglie, ça va sans dire!

martedì 5 febbraio 2013

E' ARRIVATO CARNEVALE: LE FRAPPE PIU' BUONE DI SEMPRE

Carnevale quest'anno è arrivato presto! Tempo di dolci fritti, golosi e ipercalorici.

In realtà, carnevale è entrato già da un pò di giorni, ma qui a l'Aquila, convenzionalmente non inizia mai prima del 3 febbraio.
Il 2 si celebra la candelora e ricorre anche l'anniversario del terremoto che sconvolse la città nel 1703, quindi per rispetto delle vittime, il carnevale non si celebra mai prima di questa data.
Il 3 febbraio è la festa di San Biagio, protettore della Gola, in onore del quale si prepara la ciambella di San Biagio, una ciambella dolce, dall'impasto simile a quello di un biscotto casereccio, decorato con granella di zucchero e ciliegie candite. E da San Biagio in poi, si frigge!
 
Friggere è sempre una scocciatura, perchè si impregnano i vestiti, i capelli, resta l'odore in cucina, quindi bisogna aprire le finestre.. insomma, a volte ci si lascia tentare e si acquistano i fritti di carnevale già belli e pronti in pasticceria o al supermercato; a volte ce li regala qualche parente che ci viene a trovare, ma, ahimè, il più delle volte che ho ricevuto un vassoietto di dolci fritti li ho trovati gommosi e intrisi d'olio.
Per le castagnole, mi dispiace, ma sono abituata male.. quelle di mamma Luigina, sono imbattibili, e le altre proprio non mi piacciono!
Per le frappe, ho scovato in un vecchio tomo di ricette, La cucina Italiana, questa ricetta: le frappe sono velocissime da fare, e nonostante siano fritte, rimangono asciuttissime e croccanti, una tira l'altra.
 
Frappe
 

 
500 gr di farina
3 uova piccole (o 2 grandi)
1/2 bicchiere di vino bianco
120 gr di zucchero
60 gr di burro a t.a.
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina
la scorza grattugiata di un limone
la scorza grattugiata di un' arancia

in più ci serviranno,

farina
olio per friggere
zucchero a velo

Impastate tutti gli ingrendienti e mettete a riposare per 1 ora a temperatura ambiente sulla spianatoia leggermente infarinata, coprendo la palla d'impasto con una ciotola.

Trascorso il tempo del riposo, aiutandovi con un pò di farina, stendete l'impasto con il matterello, o con la macchina per la pasta, e tagliate a strisce, in triangoli, o in qualunque forma che vi suggerisca la vostra fantasia.
Mettete a scaldare l'olio, appena pronto, friggervi le frappe, fino a doratura da entrambi i lati.
Scolare su carta assorbente e quindi cospargere di zucchero a velo.
Volendo potete sostituire lo zucchero a velo con il miele, d'acacia o d'arancio, oppure osare con del cioccolato fondente fuso, fatto colare a filo sulle frappe con l'aiuto di una forchetta.

domenica 3 febbraio 2013

BOEUF BOURGUIGNON DI JULIA CHILD

Dalla prima volta che l'ho visto è subito diventato uno dei miei film preferiti.
Julie&Julia parla di una foodblogger che decide di imparare a cucinare sul serio cimentandosi in tutte le ricette del suo libro preferito: Mastering the Art of French Cooking, di Julia Child.

Julia Child è stata una cuoca - diplomata al Cordon Bleu di Parigi - una scrittrice e un personaggio televisivo. Il suo libro più celebre, scritto insieme alle amiche gourmands, Simone Beck e Louisette Bertholle, scritto sulla base della sua esperienza di vita a Parigi dove abitò seguendo il marito, Paul Child, funzionario di un ente governativo statunitense.
Il suo biografo, Noël Riley Fitch, l'ha definita "una pioniera del piacere in un paese puritano".
Pratica e razionale, per suo conto amava sostenere che "il solo momento buono per mangiare cibi dietetici è mentre si aspetta che la bistecca sia cotta".. Come dar torto a un'affermazione così?

Julia Child, Simone Beck e Luisette Bertholle - Les 3 gourmands
Nel film, Julia Child propone il libro a diverse case editrici e alla fine riscontra l'interesse di Alfred A. Knopf, che lo pubblica in due tempi: nel 1961 il primo volume e nel 1970 il secondo. La curatrice del libro - nel film - per assicurarsi che fosse un libro di ricette valido, ne prova alcune, tra cui, proprio la boeuf bourguignon, della quale rimane estasiata.

Finalmente la settimana scorsa, dopo averla gustata con gli occhi decine di volte, l'ho provata anch'io!

Boeuf bourguignon
di Julia Child


Ingredienti per 4 persone
 
100 gr di bacon - ovvero pancetta - in una sola fatta (compresa di cotenna)
1 cucchiaio di olio d'oliva
800 gr/1 kg di manzo magro tagliato a cubetti di circa 4-5 cm di lato
1 carota affettata
1 cipolla affettata
sale e pepe q.b.
2 cucchiai rasi di farina
500 ml di buon vino rosso
300/350 ml di brodo di manzo
1 cucchiaino concentrato di pomodoro
1 spicchio d'aglio schiacciato
timo
1 foglia di alloro sbriciolata
12 cipolline bianche pelate
300 gr di funghi champignon freschi
1 rametto di prezzemolo
 
Per cucinare le cipolline
 
15 gr di burro
1 cucchiaio d' olio evo
80 gr circa di brodo di manzo (o vino rosso o vino bianco)
sale e pepe
2 rametti di prezzemolo
poco alloro sbriciolato
poco timo
 
Per cucinare i funghi
 
2 cucchiai di burro
1 cucchiaio d'olio
sale e pepe

Tagliare la pancetta a bastoncini e farli bollire in un pentolino con dell’acqua e un pezzetto di cotenna per 10 minuti.
Versare un cucchiaio di olio d’oliva o in una cocotte da forno, con coperchio, o in una pentola capiente, che possa andare tranquillamente in forno, e farci cuocere i pezzettini di pancetta finché diventino croccanti.
Togliere i bastoncini di pancetta con una schiumarola e metterli da parte; far dorare i cubetti di manzo su tutti i lati. Mettere da parte la carne, insieme alla pancetta e far dorare nel grasso avanzato la carota e la cipolla, tagliate grossolanamente.
Infine, rimettere la carne e la pancetta nella cocotte, salare e pepare e cospargere con i due cucchiai di farina. Sistemare la pentola in forno a 230°, senza coperchio, e lasciar tostare la farina per 10 minuti, rimescolando il tutto a metà del tempo.
A questo punto, versare, nella pentola, sulla carne, il vino rosso, e quanto basta di brodo di manzo in modo da coprire appena la carne. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il timo e l'alloro e due spicchi d’aglio schiacciati e la cotenna sbollentata in precedenza.
Portare a ebollizione sul fuoco, poi coprire con il coperchio e infornare a 110-120° in modo che continui a cuocere piano per 3 ore.

Da parte pulire i funghi champignon, tagliarli a metà e farli saltare in padella con due cucchiai di burro e uno d'olio evo per qualche minuto poi tenerli da parte. Allo stesso modo preprarare le cipolline.
Quando sarà pronta (e quindi tenerisisma) la carne, ripescarla dalla salsa insieme ai pezzettini di pancetta, e passare tutto il resto della salsa al colino. In un pentolino, portare la salsa ebollizione e lasciarla restringere sul fuoco finché abbia una consistenza densa e vela il cucchiaio - volendo vi potete aiutare con un cucchiaio di maizena per addensarla.
Nel mentre lavare la cocotte, rimetterci la carne, aggiungere i funghi e le cipolline. Versare infine la salsa.


E' di una bontà incredibile. La carne è tenerissima, un vero burro. La salsa paradisiaca, quindi assicuratevi di avere in casa un buon pane fresco, quando la preparate, perchè qui la scarpetta è d'obbligo e le cipolline, che in genere non mi piacciono, sono state una vera rivelazione!
Inoltre, è vero che ha una preparazione lunga, ma ha il vantaggio di poter essere preparata d'anticipo: se la servite subito, coprite la cocotte fate sobbollire il tutto per 2-3 minuti, bagnando con la salsa, quindi servite cospargendo la superficie con abbondante prezzemolo tritato; se la servite poi, portate ad ebollizione e fate sobbollire a fuoco bassissimo per 10 minuti, bagnando con la salsa e finendo sempre con il prezzemolo.
Potete accompagnarla sia con del riso pilaf o al vapore o alle uvette, come ho fatto io, che con delle patate o dei piselli.
 

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