giovedì 30 settembre 2010

UN OMAGGIO ALLA CITTA DELL'AQUILA: CIAMBELLA ALLO ZAFFERANO

Lo zafferano è una delle spezie più costose. Questo perchè per ricavarlo da dei meravigliosi fiori color lilla chiaro, ha bisogno della raccolta manuale di mani abili e delicate, che sanno come separare i pistilli dal fiore e ricavare tanti meravigliosi e profumati fili dorati.


Lo zafferano italiano è rinomato in tutto il mondo, e quello dell'Aquila, precisamente della piana di Navelli ha ricevuto la DOP nel 2005. Non si trova, ahimè, nei supermercati, ma nei negozietti aquilani, che lo vendono in delle confezioni preziosissime anch'esse: dei piccoli vasetti di ceramica di Castelli.


Un'ideale, a mio avviso, idea regalo per gli amanti delle spezie e della buona cucina :-)

Il classico piatto preparato con lo zafferano è il risotto. In Abruzzo si usa arricchirlo anche con dei pezzettini di salsiccia fresca che rendono il piatto ancora più prelibato!
Per caso si è capito che amo l'Aquila?
Beh si, la amo... vorrei che tutti potessero averla vista come l'ho vista io prima del 6 aprile del 2009. Il mercato ogni mattina in Piazza Duomo, gli odori delle pizze fritte, dei salumi e dei formaggi, i colori della frutta e della verdura che venivano dalle campagne circostanti, la vita che c'era tra i viottoli del centro, il negozio che vendeva ricami fatti a mano con il tombolo, la pasticceria con una vetrina piena di ferratelle.......
I palazzi, i portoni, le viuzze... i bambini dell'asilo vicino casa che uscivano per mano con la propria mamma...

Mi manca davvero tutto questo........

Adesso si fa vita da centro commerciale, si va, si gira, si guarda distrattamente, e si torna a casa.. le serate sono molto vuote... quei locali sempre pienissimi del centro, dove non potevi fare un passo senza incontrare qualcuno, sono diventati quasi un miraggio... molti hanno riaperto, è vero, ma tra chi si è dovuto accontentare di un locale piccolo piccolo, e chi invece sta decisamente troppo lontano, ti viene da chiederti se non sia meglio starsene a casa davanti la tv - il che, visto i programmi spazzatura che ci propinano, è veramente tosto da digerire.

Ci si incontra ogni tanto con tutti gli amici, quando a casa di uno, quando a casa dell'altro, si organizza una cena, si chiacchiera e si ride. L'ultima volta ci siamo riuniti per una mega carbonara, qualche settimana fa..... mamma che abbuffata di pasta: 3 kg di spaghetti, 1 kg di guanciale, 6 etti di parmiggiano, e 14 uova per 16 persone! No, ma che pensate... nonostante le apparenze, noi mangiamo poco eh!! :-D

Forse è per la nostalgia di tutto questo che ho scelto proprio questa ricetta dal libro "Pasticceria - torte" di una collana dell'Espresso.. perchè il profumo mi ricorda la citta dell'Aquila, come era prima e come mi auguro di poterla rivedere presto... se chiudo gli occhi, mentre assaggio questa ciambella, mi sembra quasi di camminare per via Roma.. la copisteria, il bar, la segreteria di lettere poco più avanti... una macchina che passa...



Questi gli ingrendienti per portare un pezzetino di l'Aquila nelle vostre case: riporto le dosi per una tortiera a ciambella di 29 cm di diametro :



400 gr di farina
3 uova + 3 tuorli
320 gr di zucchero
10 cucchiai di latte circa
200 gr di yogurt bianco di buona qualità
140 gr di burro
1 bustina e 1/2 di lievito per dolci
1 bustina di zafferano (o ancora meglio lo zafferano venduto in pistilli)
1 cucchiaino di scorza di limone non trattato


Per prima cosa, preriscaldiamo il forno a 180°. Imburriamo e infariniamo uno stampo da ciambella.

Si scioglie il burro, e si lascia da parte a intiepidire. Si mette a stiepidire anche il latte e si scioglie al suo interno lo zafferano.

Poi, si lavorano i tuorli e le uova con lo zucchero in una ciotola fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Si aggiunge il burro fuso, la scorza di limone, lo yogurt e lo zafferano sciolto nel latte.
Ad ultimo si setaccia la farina con il lievito e si aggiunge al composto a cucchiaiate, amalgamandola bene bene.

Si versa il composto, che dovrà essere ben denso e sodo, nello stampo e si inforna per 40 minuti circa. Si sforma e si capovolge su un piatto. Io ho spolverato con zucchero a velo vanigliato.. volendo potete aggiungere delle mandorle pelate, se vi piacciono.



Prima di lasciarvi, vi ricordo che è aperto il mio primo giveaway, lo potete trovare qui. Sarà aperto fino a mercoledì 13 ottobre! Partecipate numerosi, e se avete un blog, inserite se volete il mio bannerino..
Un abbraccio

martedì 28 settembre 2010

E' ARRIVATO IL MIO PRIMO GIVEAWAY

Eccolo qui, finalmente..



Siamo dunque in 50, e io sono felicissima di essere arrivata a questo, seppur piccolo, traguardo. Un anno fa, ho lasciato l'anonimato per diventare una foodblogger.
Sapete cosa dicono di noi foodblogger? Cito dal sito di repubblica:

"I foodblogger sono le menti di siti gettonatissimi sia dagli addetti ai lavori (ristoratori, giornalisti enogastronomici, produttori alimentari...) sia da chi ha poca fantasia in cucina. In molti casi si tratta di semplici appassionati del buon mangiare, che, tornati a casa dopo il lavoro, provano nuove ricette, le assaggiano, le “postano” sul loro blog dispensando consigli. A volte questi autori raccontano in maniera dettagliata una cena consumata in “quel” ristorante stellato o i piatti che hanno provato durante le ultime vacanze all’estero. Per i foodblogger, il cibo è davvero il nutrimento dell’anima e sempre più spesso capita che questo grande amore si trasformi in qualcosa di più."

Eh si, il cibo è nutrimento dell'anima, non solo della pancia! ;-)
Il "miracolo" che avviene nel forno, o dentro la pentola, mi ha sempre affascinato, come una donna può essere affascinata da un bell'anello in vetrina da Tiffany, o un uomo, affascinato dal rombo del motore di una ferrari (o se si tratta del "mio" uomo, da un tv led 50 pollici full-hd 3D, con lettore blu ray e impianto dolby surround).

Adoro scrivere, e scrivere qui..condividere con voi che avete avuto la bontà, ad oggi, di seguirmi - e spero lo farete ancora - mostrarvi con orgoglio ciò che riesco a sperimentare, creare, ideare, sfornare.. è per me confidarmi con me stessa e spronarmi allo stesso tempo a non mollare se il pan di spagna si è bruciacchiato, o se i muffin sono venuti sgonfi..

Come sapete, io studio per diventare un'educatrice della prima infanzia, ma vi confesso che se avessi l'opportunità un giorno, di lavorare in un laboratorio di pasticceria mio, realizzerei un sogno nel cassetto. :-)
Per ora, riponiamo il sogno, piegandolo ben bene, e chiudiamo il cassetto..

Ora, veniamo al sodo, e parliamo di giveaway!

Possono partecipare tutti a questo mio primo giveaway, anche coloro che non hanno un blog: basta che lasciate un commento - ovviamente NON anonimo - firmandovi e lasciando una mail affinché possa contattarvi se doveste essere estratti. Chi dovesse lasciare commenti anonimi o senza e-mail per contattarlo verrà automaticamente squalificato.
Come partecipare? E' semplicissimo: dovrete lasciare uno solo commento sotto il post in cui aprirò il giveaway (quindi non sotto questo post), scrivendo ciò che preferite: quel che pensate in quel momento, cosa vi piace del blog (o cosa non vi piace), se quel giorno vi siete alzati con la luna di traverso... Insomma, qualsiasi cosa vi venga in mente sul momento, non per forza inerente la cucina. C'è un unica condizione di partecipazione: il commento deve essere uno e uno solamente: chi postasse più di un commento verrà automaticamente squalificato; questo perchè ogni commento parteciperà all'estrazione ed il concederne uno solo a testa, è per dare a tutti le stesse possibilità di vincere. :-)

Alla chiusura, estrarrò tramite il site random.org, uno e un solo commento, al quale andrà questo premio:


Uno stampo da 27 cm di diametro in pyrex, per crostate, sformati, tarte tatin ecc, e 6 stampini da crostatina.

Apro ufficialmente il giveaway, che resterà aperto per 15 giorni, fino a mercoledì 13 ottobre!

lunedì 27 settembre 2010

LA GIRELLA GOLOSA OVVERO UN ROTOLO ALL'INSU'


Sin dal momento in cui Francysara, del forum "I Dolci di Chiara" ha postato la ricetta di questa torta, io non ho fatto altro che aspettare il momento buono per provarla... Ma.. andiamo con ordine! ;-)

Questa torta è farcita in verticale: prima di sapere che questo era possibile, non me lo sarei nemmeno sognato!
Ora, procediamo per gradi.

Innanzitutto bisogna preparare la base, che è quella classica, della pasta biscuit.. Io, che non sono mai riuscita a fare un rotolo decente in vita mia, ma solo dei panzuti rotoli che sembravano donnoni con un bustino troppo stretto che è appena esploso sui lati, mi sono affidata alla ricetta di Francysara, per l'appunto, e devo dire che non la mollo più! :-D

Le dosi, per ogni base, cotta sulla leccarda del forno, sono:

30 gr di burro
2 uova  + 2 tuorli (conservare gli altri albumi, perchè ci serviranno)
70 gr di zucchero
80 gr di farina manitoba (io ho fatto 60 gr di manitoba e 20 di cacao)
e io ho aggiunto 8 gr di lievito per dolci

Si procede così: si fa sciogliere il burro e si lascia da parte intiepidire.

In una ciotola si lavora molto bene e a lungo le 2 uova, i 2 tuorli, e i 70 gr di zucchero. Si aggiungono poi le polveri setacciate e il burro cercando di non far smontare il composto.
A parte si montano bene i 2 albumi rimasti con 10 gr di zucchero, che andranno poi aggiunti al resto, amalgamando dal basso verso l'alto.

Si fodera la leccarda del forno con carta da forno, e prima di fare questo, io ho imburrato leggermente i lati della teglia per far aderire meglio la carta forno.
Distribuiamo il composto con una spatola e inforni a 220° per 7 minuti. (siccome il mio forno è molto forte ho infornato a 180° per 15 minuti.

Una volta cotto, si prepara un foglio di carta forno bagnato e strizzato, di una misura sufficiente per scaravoltarci la base.
Si mette la carta forno bagnata sulla nostra base e si capovolge su un piano, quindi si toglie la carta forno della cottura e si arrotola la base su se stessa, lasciandola da parte, arrotolata, con carta e tutto.
Io ho fatto 2 basi, e ho ottenuto una girella di 20 cm di diametro.

Vi posso assicurare che, se non s'è rotta a me, non si rompe nemmeno con le cannonate :-D

Ora preparo la crema. Nel video la pasticcera usa 500 gr di mascarpone e 500 gr di dulce de leche. Si può sostituire il dulce de leche con crema chantilly, nutella, crema alla menta e cioccolato, ecc.

Io ho usato
500 gr di mascarpone
+
mou fatto con
2 tubetti di latte condensato
40 gr di zucchero
40 gr di burro

Il procedimento per il mou è semplicissimo! Si mette tutto in una pentola con fondo alto, a fuoco basso. Si mescola bene bene, finchè tutto si addensa, e diventa color caramello chiaro.. Si spegne, si lascia intiepidire e, nel nostro caso, si mescola al mascarpone in una ciotola.

Poi una volta che le basi sono fredde si spalmano con la crema e si tagliano. Ogni base deve essere tagliata in strisce a larghe 7-8 cm (la larghezza delle strisce determinerà poi l'altezza della torta).
Da ogni base ricavate 3 strisce, 5 lunghe e una tagliata a sua volta in 2.
 
Partendo da una di quelle più piccole, inizio ad arrotolarla su se stessa e la metto in verticale, quindi attorno a questo centro, arrotolo le altre, prima l'altra piccola e poi le 5 grandi  - andando ad ingrandire la circonferenza.


 
Una volta che tutte le strisce sono state arrotolate attorno al centro, non ho un rotolone come se stessi facendo il rotolo alla nutella, ma ho una girella enorme, come quella che potete vedere qui sotto, che a questo punto posso ricoprire di panna e decorare. Questa era la mia girella, prima di essere ricoperta dalla panna..


Non vi dico quanto ho litigato con la sac à poche..... devo decidermi a comprarmene una decente! :-P


Comunque, per i decori, ho usato 500 gr di panna montata con due cucchiaini di miele, trucco consigliato dalla mitica Paoletta, la regina della panna! E anche qui, se montando la panna con il miele, non si è smontata a me, che ci litigo sempre, non si smonterà nemmeno a voi: garantito!!!

Vi ricordo, prima di salutarvi, che il contest sta per essere aperto! Siamo agli sgoccioli, manca un solo iscritto e poi darò il via alle danze! ^^
Ecco il bannerino da prendere e mettere nel vostro blog, con link al mio blog, se volete sponsorizzare il mio primo giveaway..

giovedì 23 settembre 2010

INTRODUZIONE AL GIVEAWAY PER LE PRIME 50 ISCRIZIONI

Eccomi qui, stavolta non per presentarvi una ricetta, ma per introdurre il mio primo Giveaway.
Per prima cosa, voglio ringraziarvi. Quando ho inziato il blog, a giugno dell'anno scorso, credevo questo potesse essere una "valvola di sfogo" per le mie vicende quotidiane, e un posto dove conservare le mie creature dolciose. Ma mai, avrei pensato che a qualcuno potessero piacere realmente le mie ricette.. Oggi siamo addirittura quasi arrivati a 50... Mi sembra strano, ma è quella strana sensazione piacevole che non mi dispiace nemmeno un pochettino :-)
Quindi grazie grazie, grazie ad ognuno di voi.
Ad oggi, 23/09 siamo in 47... Una volta raggiunti i 50 followers aprirò il giveaway!

Veniamo ora al dunque! Vi faccio dare una sbirciatina al regalino che ho preparato per il fortunato vincitore o vincitrice.
Ho preso per voi 6 stampini per le crostatine, e uno stampo più grande in pyrex, per crostate, flan, tarte tatin ecc... ^^

Possono partecipare tutti, anche coloro che non hanno un blog: basta che lasciate un commento - ovviamente NON anonimo - firmandovi e lasciando una mail affinché possa contattarvi se doveste essere estratti. Chi dovesse lasciare commenti anonimi o senza e-mail per contattarlo verrà automaticamente squalificato.

Come partecipare? E' semplicissimo: dovrete lasciare uno solo commento sotto il post in cui aprirò il giveaway (quindi non sotto questo post), scrivendo ciò che preferite: quel che pensate in quel momento, cosa vi piace del blog (o cosa non vi piace), se quel giorno vi siete alzati con la luna di traverso... Insomma, qualsiasi cosa vi venga in mente sul momento, non per forza inerente la cucina. C'è un unica condizione di partecipazione: il commento deve essere uno e uno solamente: chi postasse più di un commento verrà automaticamente squalificato; questo perchè ogni commento parteciperà all'estrazione ed il concederne uno solo a testa, è per dare a tutti le stesse possibilità di vincere. :-)

Alla chiusura, estrarrò tramite il site random.org, uno e un solo commento, al quale andrà l'agoniato premio!

Se avete un blog e pensate che quella del concorso sia un'idea carina e vi andasse di pubblicizzarla, potete inserire il bannerino del concorso che trovate di seguito



Vi basta cliccare sull'immagine col tasto destro del mouse, salvare l'immagine e poi inserirla dove preferite nel vostro blog, linkando questa pagina.
Sarebbe carino che, se decideste di partecipare, lo inseriste, ma non è assolutamente obbligatorio. ;-)

mercoledì 22 settembre 2010

ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO: LE MADELEINE


"Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati maddalene, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della maddalena. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita...non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta ? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della maddalena. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva ? Che senso aveva ? Dove fermarla ? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda. E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire. E’ chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. E’ stata lei a risvegliarla, ma non la conosce, e non può far altro che ripetere indefinitivamente, con la forza sempre crescente, quella medesima testimonianza che non so interpretare e che vorrei almeno essere in grado di richiederle e ritrovare intatta, a mia disposizione ( e proprio ora ), per uno schiarimento decisivo. Depongo la tazza e mi volgo al mio spirito. Tocca a lui trovare la verità...retrocedo mentalmente all’istante in cui ho preso la prima cucchiaiata di tè. Ritrovo il medesimo stato, senza alcuna nuova chiarezza. Chiedo al mio spirito uno sforzo di più...ma mi accorgo della fatica del mio spirito che non riesce; allora lo obbligo a prendersi quella distrazione che gli rifiutavo, a pensare ad altro, a rimettersi in forze prima di un supremo tentativo. Poi, per la seconda volta, fatto il vuoto davanti a lui, gli rimetto innanzi il sapore ancora recente di quella prima sorsata e sento in me il trasalimento di qualcosa che si sposta, che vorrebbe salire, che si è disormeggiato da una grande profondità; non so cosa sia, ma sale, lentamente; avverto la resistenza e odo il rumore degli spazi percorsi...All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di maddalena che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio...."

Da "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust

Mi è capitato moltissime volte, mentre assaggiavo una pietanza, o annusavo un profumo, di ritrovarmi proiettata indietro nel tempo.. Spesso mi succedeva, mentre mi lavavo le mani, che la fragranza del sapone che mamma aveva preso mi ricordasse il profumo che sentivo appena entrata nel bagno della casa a l'Aquila, dove andavamo a passare alcuni giorni d'estate, quando ero piccola.

Questa ricetta, presa da Giallo zafferano, è quella per le classiche madeleine, ideali da inzuppare nel thé, o in un infuso, proprio come faceva la zia Leonia.



Avendo trovato, dopo tanto peregrinare, l'agoniato stampo, ho voluto subito sperimentare la ricetta.

Gli ingredienti che ci occorrono sono:

2 uova medie
120 gr di farina
100 gr di zucchero
1 pizzico di sale
8 gr di lievito per dolci
5 cucchiai di latte
100 gr di burro
1 fialetta di aroma mandorla (o altro aroma a piacere)

In una ciotola si setaccia la farina, e si aggiunge lo zucchero, il lievito e il sale, miscelando le polveri con una frusta.
Si fonde il burro, a bagnomaria, o in microonde. Una volta fuso si aggiunge l'aroma di mandorla (o l'altro aroma che avrete scelto) e si tiene da parte.
A parte di battono le due uova con 5 cucchiai di latte; è sufficiente batterli un pò, senza montare.
Si unisce a questo punto il composto di uova battute con il latte alla miscela di polveri, amalgamando con una frusta per non fare grumi.
Una volta ben amalgamato, si aggiunge il burro fuso, fino ad ottenere un composto omogeneo, fluido ma abbastanza colloso.
Nel caso fosse troppo duro, si può aggiungere uno o due cucchiai di latte al composto così ottenuto.

Si copre la ciotola con della pellicola per alimenti e mette in frigorifero a rassodare per almeno un ora.
Trascorsa un ora, si imburra e infarina uno stampo per madeleine, e si riempie per 2/3 ciascuna cavità.

Inforniamo a forno già caldo a 160° per 15 minuti. Et voilà....


N.b. volendo si possono fare al cacao, sottraendo 20 gr di farina alla dose originale, e aggiungendo 20 gr di cacao amaro.

domenica 19 settembre 2010

GIFT BOX CAKE IN PINK & GIVEAWAY

Prima di lasciarvi alla torta, vorrei che esprimeste un'opinione nel sondaggio che ho messo nella home page del blog, in alto a destra... Sto organizzando un giveaway, che aprirò raggiunti i primi 50 iscritti al blog, e vorrei avere il vostro parere su cosa vorreste ricevere se foste voi i fortunati vincitori! Aspetto impaziente il vostro voto! :-)

E ne approfitto anche per inserire il bannerino del giveaway di Voglia di..... di ELel, che è aperto fino al 30 settembre! Iscrivetevi perchè ci sono nell'aria dolciosissimi premi! :-)


Inoltre vi segnalo anche il giveaway, in dirittura d'arrivo anche questo, di Blu notte, la maga dei bouquet di zucchero... adoro il suo modo di fare fiori di pasta di zucchero, credo che se già quella di realizzare torte decorate in pasta di zucchero sia un dono che non a tutti, ahimè, può appartenere, ancora più raro possa essere far nascere dalle proprie mani dei fiori, perfetti, naturali, che quasi ci viene spontaneo annusare, e che solo poscia scopriamo essere scaturiti dalla mano umana e non da quella di madre natura! :-)



Questa è la torta che ho realizzato venerdì per il compleanno di una mia amica, ed ex compagna di scuola superiore.
Ha scelto tutto lei, colori, forma, ripieno. Una ragazza veramente decisa! :-)
Siamo partire da una torta di Pink cake box, modificandone i colori e le porzioni, e sono arrivata ad elaborare questo!

Per la base ho usato un classico pan di spagna al cacao, bagnato con sciroppo all'italiana e liquore grand marnier, farcito come se fosse una kinder delice: crema al mascarpone + latte condensato e crema al mascarpone + nutella.
Per la copertura ho usato la crema di burro, alla quale poi ho fatto aderire la pasta di zucchero.




La mia amica mi ha mandato un messaggio di posta, dicendomi:

" Eleee!! la torta era buonissima :D e ha fatto un figurone!! tanto che mi hanno fatto i complimenti tutti i camerieri e il proprietario del locale.. una cameriera mi ha chiesto se potevo darle il tuo numero per una torta.. mi sono permessa di darglielo!! :) "

Queste sono le piccole soddisfazioni della vita!

mercoledì 15 settembre 2010

TORTA DI CAROTE PER UNA COLAZIONE SUPER ENERGETICA

Nelle mattine fredde che già si prospettano, non c'è niente di meglio da fare appena svegli se non una buona colazione, energetica e nutriente, che ci fornisca il giusto quantitativo di buonumore per iniziare la giornata con una marcia in più!

Di solito prendo un bicchiere di latte, freddo, e biscotti, o se c'è - e a casa mia raramente manca - una buona fetta di dolce fatto in casa!
Ogni volta che penso che dovremmo mangiare almeno 5 porzioni di frutta o verdura ogni giorno, penso a come fare per rendere più gradevole questo onere.. In genere non mi dispiace mangiare la verdura, anzi... ma ci sono dei giorni che proprio mi scoccia il solo pensiero di mettermi li a lavare, tagliare, cucinare i "verdi" come dice mio fratello (che ha 39 anni eh, non 4 come si potrebbe immaginare dall'espressione fanciullesca).
E così, ogni tanto, preparo questa bontà alle carote..

La ricetta me la diede una signora, tempo fa e io la provai immediatamente e da allora, fu amore a primo assaggio!!


Ecco la ricetta:


400 gr di zucchero
400 gr di farina
4 uova
1 bicchiere di olio di semi buono (del tipo che fa saltare le staccionate, non so se avete presente )
2 carote grandi grattugiate
1 bustina di lievito per dolci


Si montano le uova con lo zucchero, quindi quando sono spumose e chiare, si incorpora l'olio, poi la farina setacciata con il lievito, ed infine le carote grattugiate.

Si mette l'impasto in uno stampo per dolci imburrato e infarinato (qui ho usato il mio solito stampo da plum cake), quindi a cuocere in forno già caldo a 200° per 30 minuti.

Si può, volendo, decorare la superficie della torta con le codettes colorate, o con i confetti misti che si trovano facilmente nei supermercati. In alternativa si può preparare una glassa fondente con due cucchiai abbondanti di zucchero a velo un goccino d'acqua e qualche goccia di succo di limone, da colare sulla superficie e cospargere di confettini.


Rimane umida, morbida e mooooolto soffice per giorni, ma difficilmente arriva a durare così tanto :-)

Si può, volendo farla diventare una torta più ricca, farcire o coprire la superficie e i lati con una cremina formaggiosa, all'americana, fatta con:

250 g di formaggio tipo philadelphia a temperatura ambiente

60 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
300 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
la scorza di un limone grattugiata finemente

Prima di salutarvi, questa volta vi metto il link a questo meraviglioso blog "Fragola e Limone", appena scovato...


Non ho avuto ancora il tempo di guardare per benino le ricettine, ma dalle foto che ho potuto intravedere si prospetta essere una miniera di cose buone da provare.....
Partecipo al suo givaway, sperando in una botta di fortuna, una volta nella vita :-)

martedì 14 settembre 2010

UNA RICETTA DI FAMIGLIA: LA TORTA DI MELE


Ancora una "ricetta della nonna", anzi, per la precisione, questa è della zia!
Infatti, me la trasmessa mia cugina, che a sua volta l'ha imparata da sua madre, mia zia, la sorella di mia madre...ok, vi risparmio il resto dell'albero genealogico! :-)

Fatto sta che questa torta soffice, "cannellosa" quanto basta, come direbbe la mia amica Luana, cannella dipendente, è quanto di meglio ci si possa aspettare in queste prime giornate di freddo, quando mettere il naso fuori dal letto la mattina inizia ad essere davvero problematico........
O per un pomeriggio insieme alle amiche: quattro chiacchiere, una buona fetta di torta, un thè ai frutti rossi, magari mentre fuori si scatenano tuoni e pioggia!

Mi scalda il solo pensiero.... :-D

Ingredienti


- 2 uova
- 150 gr. di zucchero (4/5 cucchiai)
- 1 etto di burro a temperatura ambiente o ½ bicchiere d’olio extravergine d’oliva
- farina 7 cucchiai circa
- 4 mele renette tagliate a fettine dello spessore di ½ cm.
- 2 cucchiai di Martini Extra Dry
- ½ bustina di lievito per dolci
- 1 vasetto di yogurt bianco
- 1 cucchiaino di cannella


PROCEDIMENTO


Preriscaldare il forno a 150°-160°.

Imburrare e infarinare uno stampo preferibilmente tondo.
Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.

Aggiungere la scorsa del limone, il burro, il martini, e una puntina di cannella. Sbattere ancora. Quindi aggiungere lo yogurt bianco, e a poco a poco la farina setacciata con il lievito. Sbattere fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi.
Versare il composto così ottenuto nello stampo, decorare la superficie a piacere con le mele precedentemente tagliate a fettine. Spolverare, se si vuole, le mele con un velo di zucchero, quindi infornare.
Far cuocere per 30 minuti circa, fino a quando la superficie sarà leggermente dorata.
Lasciar raffreddare e spolverare di zucchero a velo e cannella prima di servire.

martedì 7 settembre 2010

CROSTATA CON CREMA DI LIMONI DI FINE ESTATE

Ormai ci siamo... l'estate è agli sgoccioli.. Lo si capisce guardando le vetrine dei negozi ad esempio, con maglioni, cappotti e sciarpe!
Oppure dal fatto che iniziamo a chiudere le finestre alla sera, invece che aprirle per respirare un pò di aria fresca.
A l'Aquila, dove mi ritrasferirò tra poche settimane come di consueto, da 4 anni a questa parte, bisogna già tirare fuori le giacche per la sera, e le scarpe chiuse!

Per prepararsi a dire arrivederci alla bella stagione, ho preparato questa delicata crostata. Ideale per essere preparata con gli ultimi limoni estivi, belli grandi e profumatissimi.


Ingrendienti


Per la frolla:

250 gr di farina 00
120 gr di zucchero
130 gr di burro
3 tuorli
La scorza grattugiata di un limone (preferibilmente non trattato)

Per la farcia:
1 limone e mezzo non trattato, scorza e succo
2 uova e 1 tuorlo
230 gr di panna fresca

Per la decorazione
1 limone non trattato
2-3 cucchiai di zucchero
2 dl di acqua


Iniziamo con la frolla. Formare la fontana con la farina, quindi, unire al centro lo zucchero, i tuorli, un pizzico di sale, il burro ammorbidito e la scorza del limone: impastate fino a ottenere il panetto quindi porre in frigo per mezz’ora avvolto nella pellicola per alimenti.

Trascorso il tempo, stenderla, e foderare una teglia da crostata da 26/28 cm, foderando bene anche i bordi. Ritagliare un cerchio con la carta forno del diametro della teglia, quindi sovrapporlo alla pasta frolla, e coprirlo con fagioli secchi, oppure sovrapporre un’altra teglia di diametro minore.

Cuocere per 25 minuti a 180°.

Quando la base sarà cotta, tiriamola fuori e prepariamo la crema. Per prima cosa grattugiamo la scorza e spremiamo il succo del limone + altro mezzo. Ora sbattiamo le uova e il tuorlo con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere la panna fresca e a filo anche il succo e la scorza del limone e mezzo.

Versiamo la crema nel guscio di frolla già freddo, e inforniamo di nuovo per 35 minuti a 170°.

Se notate che la superficie si scurisce troppo, copritela con carta d’alluminio.

Per la decorazione (suggerisco di fare questo passaggio per primo, così, per quando la crostata sarà cotta, con la crema dentro, potremmo decorarla immediatamente).

Tagliare il limone a fettine sottili. Fate bollire 2 dl di acqua con lo zucchero per 2-3 minuti. Quindi unite le fette di limone tagliate e fate cuocere per 10 minuti, trascorsi i quali spegnere e far riposare per 2 ore. Scolate quindi le fettine e fatele sgocciolare su una griglia. Decorate a piacere la crostata.

venerdì 3 settembre 2010

UNA RICETTA ANTICA PER UNA PENTOLA ANTICA

Le ricette della nonna mi hanno sempre affascinato.... credo sia perchè entrambe le mie nonne sono scomparse quando io ero piccola.

La mia nonna paterna, Adalgisa, è venuta a mancare quando avevo un paio d'anni, e la ricordo sfocatamente, seduta sulla sedia a rotelle, in un angolino della cucina, con il suo scialle lilla sulle spalle.. ormai non mi riconosceva nemmeno più.
La mia nonna materna, Fedora, invece, è scomparsa quando ancora io non ero nata..
Entrambe hanno vissuto come donne di casa e madri di famiglie numerose, mio padre aveva due fratelli, e mia mamma invece 5, oltre lei. Hanno vissuto la guerra, e quello che ha significato. Ma nonostante tutto, hanno sempre cercato di non far mancare nulla ai figli, nemmeno i dolci.

Nonna Adalgisa, mi racconta papà, preparava spesso per la merenda le "pizze fritte", ovvero pasta del pane, stesa con le mani come per fare delle pizzette, fritta, e spolverata di zucchero. Da mangiare calde calde, erano una vera leccornia!

Nonna Fedora, invece era una vera massaia. Si alzava presto per impastare il pane nella madia, metteva i filari su una lunga tavola di legno che, con l'aiuto di mia madre, la più alta tra le figlie, portava al forno a legna di una vicina di casa, che, per qualche spicciolo, era messo a disposizione delle donne del paese.
Mamma mi racconta di come, in occasione dei matrimoni, le donne del parentado si riunissero da molti giorni prima, per preparare il "pranzo di nozze": c'era chi preparava i biscotti, chi le torte margherita, chi veniva messa a girare piloni di crema pasticcera...... Oppure di quando in occasione della pasqua confezionava torte a forma di bambolina o le grandi torte margherite, sbattute con la frusta, a mano per moooolto tempo..


Questa torta mi ricorda loro, o per lo meno mi immagino proiettata indietro nel tempo, nella loro cucina, con la finestra aperta, e dalla strada grida di bambini che giocano..


Un profumo di dolce si spande per la cucina… sniff sniff, ma da dove arriva questo odorino?

Il fornetto Versilia, nota anche come “Petronilla”, una pentola d’alluminio che se posta sul fuoco, con lo spargi fiamma sotto, e il suo apposito coperchio, rende possibile la cottura di dolci direttamente sul fornello!

Per una pentola antica, come dicevo nel titolo, ci vuole una ricetta di quelle della nonna… la nonna in questione è quella della mia amica LAle e le dosi sono ideali per una petronilla di 24 cm di diametro, a fianco, tra parentesi, riporterò le dosi che ho seguito io, per la mia petronilla che è di 28 cm di diametro).

4 uova (6 uova)
250 gr di zucchero (300 gr)
300 gr di farina (350 gr)
100 gr di burro
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
mezzo bicchiere di latte (3/4 di bicchere)
1 bustina di lievito istantaneo per dolci (1 bustina e mezzo)
1 limone grattugiato
vaniglia (una bustina di vanillina)


In una terrina sbattete energicamente i tuorli con lo zucchero. Aggiungete poi la farina, il burro fuso, l'olio, il latte, gli albumi montati a neve, la scorza del limone, la vaniglia (LAle consiglia l’uso dei baccelli) e il lievito.

Mettete il composto nella pentola imburrata e infarinata e livellatelo ben bene. Cospargete la superficie con abbondante zucchero (io ho usato quello di canna).

Chiudete con il coperchio, accendete il fornellino piccolo (ci vuole anche lo spargifiamma altrimenti il calore diretto con la pentola andrebbe a bruciare il fondo della torta), mettetelo al minimo e lasciate che il dolce cuocia per un'oretta circa.

Alziamo il coperchio, trascorso il tempo e........


Questo è il risultato finale, morbidissimo, profumato….

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