lunedì 26 marzo 2012

COCONUT SPONGE CAKE

Non so voi, ma io, da brava fissata di pasticceria, ho stampi e stampini per torte, dolcetti e biscotti, ovunque.
Ne ho nelle ante dalla credenza, dentro il forno, in un'apposita cassettiera comprata per stipare tutti gli stampini e gli attrezzi, soprattutto quelli per la pasta di zucchero, e in questo momento ne ho perfino sopra l'armadio della camera. Prima o poi, finirò lo spazio, e allora sarà TRAGEDIA!

Girovagando su Menù Turistico, mi hanno rimandato, a questo proposito, a un vecchio post, questo, in cui Alessandra stila una lista di tutte le "caccavelle" in suo possesso.  A parte l'essere rimasta basita, da quante se ne possano possere senza scatenare l'ira del proprio compagno/marito/fidanzato, mi sono chiesta a quanto ammonti il mio tesssooro.. e da qui la voglia di censire caccavelle e caccavelline al più presto. Vi farò sapere! :D

 

Ricetta vista venerdì mattina mentre girovagavo su Menù Turistico, e fatta il pomeriggio stesso. Una di quelle ricette che ci fulminano, che non vediamo l'ora di replicare. Nonché di mangiare.

La ricetta originale, di Jamie Olivier, prevede una marmellata con le more, siccome non è ancora stagione, ho spalmato sulla superficie della torta una confettura Rigoni di Asiago, quella alle Fragole e fragoline di bosco, una tra le mie preferite in assoluto.
 
Coconut Sponge Cake
di Jamie Olivier
 
per la torta
 
225 g di burro morbido più un pezzetto per ungere la teglia
225 g di zucchero
4 uova grandi
225 g di farina autolievitante
mezzo cucchiaino scarso di lievito (io non avevo l'autolievitante, quindi ho aggiunto una bustina di lievito per dolci)
un po' di latte
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
75 g di cocco disidratato

per la marmellata di more

250 g di more
125 g di zucchero
1/2 limone

Stampo rettangolare, 30 x 20 (io ho usato uno stampo rotondo, di 26 cm di diametro)
180 gradi

Montare bene il burro con lo zucchero, fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso e aggiungere le uova, uno alla volta, sempre montando. Aggiungere la farina e il lievito, un po' di latte e l'estratto di vaniglia e mescolare bene. Quindi aggiungere il cocco disidratato. Versare il composto in uno stampo imburrato e cuocere a 180 gradi per 25-30 minuti. Mentre la torta è in forno, preparare la marmellata.
Schiacciare le more con lo zucchero, in una casseruola, usando una forchetta o uno schiacciapatate: unire il succo di limone, mettere sul fuoco, portare a bollore. Abbassare la fiamma e far bollire per 20 minuti circa, mescolando ogni tanto, fino a quando la marmellata si addensa. Schiumare via via, durante la cottura, poi togliere dal fuoco e lasciar raffreddare pian piano. 

Nel frattempo, la torta sarà diventata soffice e dorata: toglierla dal forno, lasciarla faffreddare 5-10 minuti. Rovesciarla su un piatto da portata e spalmarvi attorno la marmellata, spatolandola con un coltello a lama piatta anche sui bordi. Cospargervi sopra il cocco e servire.
 


Una delle torte secche più buone mai mangiate, e anche con un'inclinazione vagamente estiva.. il cocco rapé, le fragole.. gnam!
Potrebbe anche essere adatta a fare da base a una torta decorata, con una correzione alla dose della farina, perchè è compatta, ma non adatta ad essere tagliata in due: credo si romperebbe facilmente.

Con questa ricetta partecipo al contest di Rigoni di Asiago "Un dolcissimo piatto esotico", ispirato alla cucina etnica ed esotica, con al loro interno una delle confetture RdA.


Avete tempo fino al 30 aprile, non lasciatevelo sfuggire :-)

giovedì 22 marzo 2012

VENTAGLIO DI CREPE CON CREMA DIPLOMATICA, FRAGOLE E PANNA

Per la serie crepi l'avarizia e pure la bilancia!

Ventaglio di crêpe con crema diplomatica, fragole e panna


Quando Giuseppina, ha proposto come ricetta per la sfida di Marzo del MT Challenge le crepes, ho tirato un sospiro di sollievo: giocavo sicuramente in casa: d'altronde da una donna che vive in provenza, mica potevamo aspettarci una cosa alla pizza e fichi!

Le crêpes sono state tra i primi dolci che ho fatto, taaanti anni orsono, e le ho cucinate - e mangiate - così tante volte che potrei anche farle bendata e tenendo una mano dietro la schiena.

Sono quel dolce stuzzicante, semplice e veloce che Ale mi chiede qualche volta dopocena, farcite, ça va sans dire,  con la nutella.
A volte sono state protagoniste delle nostre serate tra amici, spalmate anche in quel caso con la famosa crema alla nocciola - o per la verità, con tonnellate di essa - per soddisfare gli amici più golosi. Ricordo una serata in particolare, dove in 10, con una 30 di crêpes totali, abbiamo fatto fuori un barattolo da 760gr.

In realtà non ho una ricetta con dosi precise - è più una non-ricetta - vado a occhio e le dosi sono più o meno queste:

1 uovo intero
1 cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di farina
un pizzico di sale
latte q.b.

Ma come di consueto l'MTC ci chiama a sperimentare piatti con ricette e ingredienti precisi, per cui, ho tirato fuori la mia amata bilancia da cucina e ho pesato gli ingredienti secondo la ricetta di Giuseppina, di cui vi posto il procedimento preso dal suo blog, "The Adventures of a Very Personal Chef"

Per  10/12 crèpes

150 gr di farina O
350 ml di latte
50 ml d'acqua
2 uova medie
1/2 cucchiaino da caffé di sale

30 gr di burro chiarificato per cuocere
una padellina da 22 cm di diametro
Tra gli ingredienti trovate l'acqua ( serve a rendere la  crèpes più sottile) il burro chiarificato per cuocerle : la sua particolarità é di avere un punto di fumo simile all'olio extravergine di oliva quindi non brucia e dona un sapore delizioso alla crèpe.
Rompete le uova in una terrina, sbattetele un po con la frusta , cominciate ad aggiungere alternando la farina setacciata e il latte/acqua ,mischiate bene fino ad avere una pastella piuttosto liquida e liscia. Aggiungete il sale, mischiate e lasciate riposare almeno un'ora .
Fate sciogliere 30 gr di burro chiarificato in un pentolino a parte, scaldate bene la padella per le crépes, ungetela con il burro usando un pennello (possibilmente in silicone) versate la quantità di pastella necessaria per una crépe (per una padella di 22 cm io metto 30 ml di pastella). Il consiglio che posso dare é di prepararvi un misurino ed avere cosi la dose esatta da versare, in modo da poterla gettare in un colpo solo.
A questo punto fate "ruotare" la padella per spargere uniformente la pasta, fate cuocere fino a che sarà ben dorata, quindi giratela e finite la cottura dall'altra parte. E importante cuocerle a puntino perché é questo che dona loro il sapore. Con questo tipo di crèpe potete fare piatti dolci o salati.

Ovviamente la mia scelta è stata quella di fare una crêpe dolce, ideale come dessert.

Per la farcitura ho utilizzato una crema diplomatica, che è quella che comunemente - ed erroneamente - in Italia chiamiamo crema chantilly: 1 parte di crema pasticcera e 1 parte di panna montata.

La ricetta della crema pasticcera è sempre la solita, quella della mia mamma:

4 uova freschissime
4 cucchiai rasi di zucchero
5 cucchiai di farina 00
bucce di 1 limone non trattato
500 ml di latte
In una casseruola d'acciaio si mettono i tuorli d'uovo e lo zucchero, e si inizia a sbattere con la frusta fino a che le uova sono chiare. Si aggiunge la farina, un cucchiaio alla volta, sempre girando.

A filo si versa il latte, senza mai smettere di girare con la frusta. Prima di mettere la crema sul fuoco si aggiungono le bucce di un limone non trattato, ricavate con l'aiuto di un pelapatate (così non taglieremo anche il bianco e eviteremo che la crema risulti amara). 

Si pone sul fuoco medio, girando di tanto in tanto per 5 minuti. Quando si sta iniziando ad addensare si gira senza mai allontanarsi.
Trasferite subito la crema in una ciotola, coprendola con pellicola a contatto, e mettetela in frigo, fino a completo raffreddamento.
Una volta fredda, si pesa in una terrina e si monta tanta panna quanto il peso della crema, quindi si uniscono con una spatola, mescolando dal basso verso l'alto.
Per farcire la crêpe ho spalmato all'interno la crema diplomatica così ottenuta e ho disposto, prima di chiuderla, una fragola lavata e tagliata a fette. Quindi ho chiuso prima a metà, e poi ancora a metà, ottenendo dei triangoli, che ricordano la forma dei ventagli.
 
 
Ho accompagnato con fragole fresche e panna, da parte.

martedì 20 marzo 2012

ZEPPOLE DI S. GIUSEPPE: TANTI AUGURI PAPA'!

L'ho già fattto qui, e voglio rifarlo anche oggi.
Questo post, lo dedico al mio papà, per fargli tanti tanti auguri per la festa del papà.


Ieri con i bimbi dell'asilo abbiamo fatto il "lavoretto" da portare a casa: una cornice in cartoncino celeste, decorata con dei palloncini decorati, e al suo interno la stampa della manina di ciascun bimbo con la tempera, e la poesia che hanno imparato. Inutile dire che quando sono venuti a riprendere i propri figli, e lo hanno stretto tra le mani, si sono sciolti come neve al sole. :-)

Non ho potuto far assaggiare queste zeppole al mio papà, ma virtualmente gliele offro, sapendo che la sua golosità sarebbe sicuramente appagata da queste piccole delizie.

Zeppole di S. Giuseppe
di Giallo Zafferano


 
Per farle ho usato la ricetta di Giallo Zafferano, che ho preso da questo video pubblicato sul loro canale YouTube:
 

 
Ne vengono 15, di medie dimensioni.
Questa è la versione fritta, ma ce ne sono anche di fatte al forno: le proverò la prossima volta.

Per la pasta choux:

250 ml di acqua
70 gr di burro
150 gr di farina 00
la scorza grattugiata di un limone
40 gr di zucchero
3 uova intere
un pizzico di sale

Per la crema (non è quella della videoricetta, è la ricetta della mia mamma, che vi avevo proposto qui)

2 tuorli freschissimi
250 ml di latte
4 cucchiai rasi di zucchero
2 cucchiai rasi di farina
poco estratto di vaniglia naturale 

In più vi serviranno:


Olio per friggere
Zucchero a velo

Per prima cosa si prepara la crema pasticcera:
Mettete i tuorli nella casseruola, con lo zucchero e amalgamate con la frusta. Aggiungete la farina, sempre girando, senza formare grumi. Versare il latte a filo sul composto, senza mai smettere di girare con la frusta. Quindi porre su fuoco dolce, girando, fino a farla addensare. Aggiungete a questo punto l'estratto di vaniglia.

Trasferite subito la crema in una ciotola con pellicola a contatto e mettetela in frigo a rassodare.

Procediamo con la pasta choux, che è fatta con il classico metodo. Si mettono l'acqua e il burro in una pentola, si portano a bollore quindi, fuori fuoco, si aggiunge la farina tutta in un colpo: si amalgama fino a formare una palla quindi si rimette la pentola sul fuoco per far asciugare l'impasto.

Quando sul fondo della pentola si formerà una pellicola bianca, l'impasto è pronto. A questo punto lo dobbiamo trasferire in una ciotola, o nel boccale della planetaria come ho fatto io (con il gancio k). Ho azionato la planetaria a velocità 3, per un paio di minuti per permettere all'impasto di freddarsi leggermente, quindi, ho abbassato la velocità a 1 e ho aggiunto lo zucchero e la scorza del limone.
Dopo ho aggiunto un uovo alla volta, a velocità 2, le uova, facendo assorbire ogni uovo prima di aggiungere il seguente. Una volta ben amalgamate tutte le uova ho trasferito la pasta nella sac à poche con la bocchetta tonda rigata.

Precedentemente mi ero preparata 15 pezzi di carta forno lato 8x8, su ognuno ho formato le zeppole, di circa 5 cm di diametro. Per il procedimento, vi suggerisco di guardare il video di GialloZafferano che lo spiega davvero benissimo.

In una pentola dai bordi alti ho fatto scaldare l'olio di semi, e una volta pronto ho messo le zeppole, con tutta la carta - che si staccherà dopo qualche secondo da sola, e potremo eliminarla dalla pentola con delle pinze da cucina. Potete mettere 3-4 zeppole alla volta, dipende da che grandezza è la vostra pentola.

Quando le zeppole sono dorate, sono pronte. Ci basterà scolarle e metterle su carta assorbente, lasciandole poi a freddare.

Una volta fredde, farcite con la crema pasticcera ben fredda messa in una sac à poche, e guarnite con un'amarena sciroppata. Io ho usato le amarene sciroppate Fabbri, che mi sono arrivate a casa una settimana fa: buonissime!

Finite con una spolverata di zucchero a velo e servite. :-)

martedì 13 marzo 2012

TORTA DI MELE, IL RITORNO


La torta di mele.
C'è un dolce più buono della torta di mele?? Credo sia una di quelle domande del tipo:

 "E' nato prima l'uovo o la gallina?"
o
 "Meglio un uovo oggi o una gallina domani?"

Nel dubbio, sapete io con queste due belle uova che ci faccio? Anzi ri-faccio? La mia torta di mele, quella della ricetta di famiglia, della sorella maggiore di mia madre. Inutile dire che se esistesse un gene che predispone le persone ad amare la cucina, posso affermare con certezza che nella mia famiglia ce ne sia in quantità industriale.

Ho trascorso un periodo a casa di questa mia zia, e tra i ricordi di quei giorni, uno dei più belli è sicuramente quello di quando mi faceva pasticciare con lei in cucina quando faceva le crostate. Lei impastava sulla spianatoia tutti gli ingredienti, ben dosati, e io la guardavo dalla mia seggiolina, accanto al tavolo, come se di fronte ai miei occhi si stesse compiendo una sorta di magia. Poi, quando aveva impastato ben bene la frolla, me ne dava un pezzettino e mi faceva pasticciare.
Attendere con impazienza che la crostata uscisse dal forno, per annusare quel profumo inconfondibile della sua crostata di marmellata di more e prugne - sempre fatta da lei.

Torta di mele
 

La ricetta di questa torta di mele, è sempre sua. Modificata poi di passaggio in passaggio, fino ad arrivare a me, così come ve la riporto:
2 uova
150 gr. di zucchero (4/5 cucchiai)
1 etto di burro a temperatura ambiente o ½ bicchiere d’olio extravergine d’oliva o di semi, a seconda che si voglia ottenere un sapore più deciso o più delicato
farina (7 cucchiai colmi circa)
4 mele renette tagliate a fettine dello spessore di ½ cm
2 cucchiai di Martini Extra Dry (io questa volta ho messo poco meno di mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia)
½ bustina di lievito per dolci
1 vasetto di yogurt bianco (facoltativo)
1 cucchiaino di cannella
la scorza e il succo di un limone
un pizzico di sale

Preriscaldare il forno a 180° e imburrare e infarinare uno stampo, preferibilmente tondo da 24/26 cm di Ø.
Sbattere ad alta velocità le uova a temperatura ambiente con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Mentre le uova montano sbucciamo le mele, le priviamo del torsolo, e dei semi, e le tagliamo a fettine spesse 1/2 cm, e le mettiamo in una ciotola cospargendole con il succo del limone per evitare che anneriscano.

Abbassare la velocità e aggiungere la scorza del limone, il burro, fuso e raffreddato - o l'olio - il martini, e la cannella.
Quindi aggiungere lo yogurt bianco, e a poco a poco la farina setacciata con il lievito. Sbattere fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi.

Versare il composto così ottenuto nello stampo, decorare la superficie con le mele precedentemente tagliate. Procediamo a raggera, andando in senso antiorario, così l'impasto sarà anche tra una fettina e l'altra di mela. Spolverare, se si vuole, le mele con un velo di zucchero, quindi infornare.
Far cuocere per 30 minuti circa, facendo prima la prova stecchino.
Lasciar raffreddare e spolverare di zucchero a velo e cannella prima di servire.

giovedì 8 marzo 2012

STRAWBERRY CUPCAKES: VIVA LE DONNE!

"La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo." (da wikipedia.org)

Del resto, come recita un link su fb che mi piace da morire:

"Le donne sono impotenti solo finché lo smalto delle unghie non si è asciugato"
 

E allora tanti auguri a tutte quelle donne che 27 ore su 24 combattono con il mondo, per i propri sogni e per i propri diritti, e nonostante tutto non si arrendono mai, lasciandosi fermare solo dallo smalto delle unghie che si sta asciugando ^.^

Il mio post di oggi lo dedico a due donne molto importanti della mia vita:
la prima è la mia mamma - anche se so che non leggerà mai -  perchè due giorni fa è stato il suo compleanno;
la seconda donna alla quale dedico questo post è la mia amica Jessica, che ha festeggiato ieri il suo 25° compleanno.

Vi adoro.


Oggi vi offro questi cupcake alla fragola, per festeggiare questo giorno speciale. Fragole nella base e fragole anche nel swiss meringue frosting. Sono delicatissimi, morbidi e leggeri - nonostante il burro - e il frosting è buonissimo: sa di toffee alla fragola!
 
Strawberry cupcakes

 
Ecco la ricetta (vi riporto le proporzioni che ho fatto io, già convertite nel sistema metrico, partendo dalla ricetta originale, e dividendo per due per ottenere metà dose)

Per 20/22 cupcake:

400 gr di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di sale
112,5 gr di burro morbido
280 gr di zucchero
2 uova intere
125 ml di latte - preferibilmente intero -
250 gr di fragole a pezzi 
Prepariamo la base:

Preriscaldiamo il forno a 180°.

Lavorare il burro a pomata con lo zucchero, finchè risulterà molto chiaro e spumoso.
Aggiungere un uovo alla volta incorporando bene ogni uovo prima di aggiungere il successivo.

A questo punto mettiamo al minimo la velocità della planetaria (o dello sbattitore) e aggiungiamo i liquidi alternandoli alle polveri, precedentemente mescolate tra di loro. Alterniamo per 3 volte liquidi e ingredienti secchi.
Versare il composto nei pirottini riempiendoli per i 2/3 e cuocere per 15/20 minuti. 

Per la swiss meringue buttercream alle fragole:

Regola vorrebbe che le proporzioni fossero queste:
peso degli albumi moltiplicato x 2 = peso dello zucchero
peso degli albumi moltiplicato x 4 = peso del burro


es.
70 gr x 2 = 140 gr, quindi metteremo 140 gr di zucchero
70 gr x 4 = 280 gr, quindi metteremo di 280 gr di burro

ma come leggenda narra, ogni foodblogger piega e modella le ricette a sua immagine e somiglianza :-D quindi vi riporto le mie proporzioni - ho ottenuto una crema sostenuta e leggera, e non troppo carica di burro, come piace a noi italiani); il procedimento invece è quello di Martha. ;-)

2 albumi (74 gr)
130 gr di zucchero
130 gr di burro
125 gr di fragole in purea

Mettere gli albumi e lo zucchero in un pentolino, e mettere quest'ultimo su una pentola d'acqua che sobbolle.
Portare il composto, mescolando delicatamente, a 160°.
A quel punto, versare nella planetaria, con la frusta, e iniziare a lavorarlo a media velocità per 5 minuti finchè otterremo un composto lucido e compatto.
Alziamo la velocità al massimo e lasciamo andare per altri 6 minuti, fino ad avere una meringa molto soda, che non si muove dalla frusta quando la solleviamo.

Ora dobbiamo abbassare nuovamente al minimo e aggiungere il burro, un pezzetto alla volta, facendo amalgamare bene dopo ogni aggiunta.
Quando tutto il burro sarà ben amalgamato, montare il gancio K e aggiungere alla velocità minima la purea di fragole.
Trasferite il composto in una sac à poche e usate immediatamente. Dopodichè refrigerate.

I cupcakes decorati con il frosting si conservano 2 giorni o più in frigo, ben coperti.

Prima di lasciarvi, volevo stuzzicarvi un pò, e lasciarvi sulle spine, dicendovi che qualche novità bolle in pentola... stay tuned :-)

venerdì 2 marzo 2012

OGNI FETTA UN PETALO: TORTA MARGHERITA

 

"La torta margherita è un classico dolce delle feste, che veniva preparato un po' in tutto il nord e centro Italia, almeno fino all'avvento dei ricchi dolci moderni come il panettone e la colomba.
La torta margherita deve probabilmente il suo nome alla forma che assume quando viene tagliata a fette radiali: grazie allo zucchero a velo spolverato in superficie, e alla colorazione gialla dell'interno, dovuto alle uova, assume infatti le sembianze di una margherita, dove ogni fetta di torta rappresenta un petalo.

La torta margherita originariamente era una torta molto povera, a base di farina, fecola, zucchero e uova: niente burro, niente olio, niente lievito. In pratica si trattava né più né meno di un pan di Spagna, cosparso di zucchero a velo in superficie: un dolce leggero e asciutto, ideale abbinato al latte o al caffelatte, oppure a un vino dolce.
Presso molte famiglia c'era il rito dello scambio della torta margherita: gli invitati portavano una torta e ad accoglierli trovavano una torta della stessa specie. L'abilità di confezionamento della torta margherita è tutta nella sofficità, che viene ottenuta montando a neve fermissima gli albumi, e i tuorli insieme allo zucchero, oltre alla cottura che doveva essere controllata a vista." (da cibo360°.it)

Se pensiamo alla torta della nonna, alla torta semplice, quella delle colazioni e delle merende, quale torta ci viene in mente tra le prime? A me senz'altro questa, insieme al ciambellone di mia mamma.

Mia madre non ha mai fatto grandi dolci da che ne ho memoria.
Ogni tanto, un ciambellone, a carnevale immancabili, le sue castagnole, che io e mio fratello aspettavamo con ansia.
Ho anche un ricordo sbiadito di una torta di compleanno per mio fratello, semplicissima, con crema e frutta fresca: ma deve essere stata la prima e l'unica fatta da lei.
Poi a me è venuto il pallino della pasticceria e da allora scendere a casa e trovare un suo ciambellone è davvero rarissimo, ma quando succede, anche se è un dolce comune e semplice, mi fa un piacere immenso: il "suono" della mollica soffice e umida, presa tra le dita è qualcosa che mi porta dritta alla mia infanzia.

Lo stesso "suono" lo si può ascoltare tenendo tra le dita una fetta di questa torta. L'avevo adocchiata la scorsa settimana sul forum di Chiara, e nonostante fossi nel pieno del virus gastrointestinale, non vedevo l'ora di farla.
Oggi, con una mezz'ora di pausa dallo studio, prima di pranzo, sono balzata in cucina e l'ho fatta!
 
Torta Margherita
 
 
Ecco la ricetta, presa da un ricettario Bertolini:

150 gr. di farina oo
150 gr. di fecola di patate
300 gr. di zucchero
75 ml di latte
75 ml di olio di semi
4 uova intere
un pizzico di sale
1 bustina di lievito
la scorza grattugiata di un limone (io ho usato un cucchiaino di estratto di vaniglia naturale)

zucchero a velo per lo spolvero finale

Montare a velocità 6 della planetaria le uova intere con lo zucchero e il sale. Quando il composto risulterà chiaro e spumoso, abbassare la velocità a 1 e aggiungere a filo i liquidi - sale e olio - e quindi procedere con l'incorporo degli ingredienti secchi, un cucchiaio alla volta.
Trasferire il composto in una teglia da 26 cm di diametro, imburrata e infarinata.
Cuocere a forno già caldo, a 180° per 30-40 minuti. Controllare la cottura dopo la prima mezz'ora affinchè la torta non risulti troppo asciutta.
Fate sempre la prova stecchino prima di sfornare.

Una volta fredda, spolverate di zucchero a velo e servite.

Si può farcire, volendo, con confettura di fragole o nutella.

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