venerdì 30 novembre 2012

MACARONS DA 30 E LODE!

 
Chi mi segue su fb sa che nell'ultimo periodo sono stata impegnata nella preparazione di un esame di filosofia teoretica: per una che non ha mai fatto filosofia in vita sua, tantomeno studiato greco, approcciare con i ragionamenti sull'uomo e sull'universo, studiando su testi complessi e talvolta astrusi, tra i quali Platone e Freud, non è stata proprio una passeggiata; ho pensato tante volte che non ce l'avrei mai fatta!
 
L'ho sognato, come di consueto, almeno 4-5 volte prima di affrontarlo nella realtà.

Fino a mezzo secondo prima di sedermi davanti al professore, con assistente al fianco in religiosa filosofica contemplazione, avevo in testa una grande confusione, nonostante le tante ore di studio e una levataccia per ripassare tutto un'ultima volta. 
La prima domanda. Inizio a rispondere con la voce tremula, e tutto sembra improvvisamente schiarirsi. 
Rispondo alle domande, una dopo l'altra.
 
In 20 minuti finisco l'esame - alle superiori, per un'interrogazione, da sola e su 5 libri insieme, probabilmente sarei svenuta come una pera dopo i primi due minuti!
Il professore si congratula, si consulta un attimo con l'assistente e mi dice: "Sono molto soddisfatto del suo esame, per me merita 30 e lode".
 
Incredula, con la voce ancora tremula, e gli occhi sgranati, chiedo se non stesse scherzando.
Beh, non stava scherzando!! :D
 
Tornata a casa, leggera e sollevata, nonchè decisamente soddisfatta, decido di scaricarmi mettendo le mani in pasta.
Qualche giorno prima, mentre stavo facendo una pausa, Eleonora ha pubblicato la foto di una stupenda torta: base al cioccolato, crema di farcitura rosa, glassa a specchio e degli splendidi macarons rosa nel girotorta e come topper. Rimango estasiata di fronte a quella celestiale visione. Indago un pò e scopro il suo blog, e spulciando ho trovato varie ricette per i macarons.
 
Li ho fatti due volte, cambiando ricetta ogni volta, e sia per la prima, che per la seconda, ho cotto in forno elettrico, a casa dei miei, che dicono essere l'unico a poter cuocere alla perfezione i macarons. Qui a casa mia ho invece un forno a gas, ma la voglia di farli, per scaricare la tensione, era troppa.
Che faccio, rischio??
 
Leggo e rileggo il suo post, quello dei macarons che mi hanno colpito di più - sarà perchè sono del mio colore preferito? -  i macarons alla lavanda, che è ricchissimo di consigli.
In particolare, che il passaggio fondamentale è il croutage, ovvero l'asciugatura: se i macarons vengono infornati non ancora ben asciutti, si spaccheranno in cottura: cioè quello che è successo a me le precedenti due volte.
Canonicamente basterebbe un'ora di asciugatura, e così avevo fatto in precedenza. Stavolta sono stati ad asciugare 4 ore: la cosa fondamentale, prima della cottura è verificare che si sia formata una pellicola in superficie, e toccandoli con le dita, questi non si attacchino, a quel punto si può infornare.
 
Un'altra cosa fondamentale è la cottura, ça va sans dire.
Minù consiglia di cuocere, magari per più tempo ad una temperatura inferiore, per preservare i colori. Chi conosce anche solo di nome questi meravigliosi dolcetti francesi, sa che ne esistono di tantissimi colori e gusti, dai delicatissimi colori pastello, alle tinte più forti, farciti con ganache, creme e mousse di ogni tipo.
Quando li ho fatti per Pasqua, avevo proprio scelto dei colori pastello, rosa e glicine, che in cottura si sono alterati.
 
Io ho messo il mio forno a gas al minimo, posizionando la leccarda del forno nella parte più bassa in modo da schermare il calore diretto e lasciarlo distribuire uniformemente. Ho cotto circa per 20 minuti, girando la teglia di 180° a metà cottura, aprendo il forno solo dopo che si era già formato il collarino.
Il risultato è stato strepitoso!!!!
 
Macarons - ricetta base

 
Vi riporto la sua ricetta, per 25 macarons di circa 4 cm di Ø (quindi 50 metà) - la ricetta originale prevede lo zucchero aromatizzato, io invece ho optato per un'impasto "universale"
 
3 albumi sgusciati da almeno 2 giorni e a t.a.
180 gr di zucchero a velo
50 gr di zucchero semolato
140 gr di farina di mandorle
4-5 gocce di succo di limone
poco colorante in gel o in pasta (facoltativo)
 
Prima di tutto bisogna preparare le polveri: se la farina di mandorle non è molto fine, procedete a tritarla insieme allo zucchero a velo in un mixer, facendo attenzione a non scaldare le lame perchè il calore potrebbe far uscire l'olio contenuto nelle mandorle.
A questo punto dovete setacciare il tutto, almeno due volte, perchè dovrete ottenere una polvere finissima, fondamentale per evitare che si formino grumi.
 
Nella ciotola della planetaria montate ora gli albumi con il succo del limone, a neve ben soda. Quindi aggiungete lo zucchero semolato in tre volte.
Se volete colorare i vostri macarons, a questo punto dovete aggiungere il colorante.

 
Adesso, a mano, con una spatola, aggiungere in tre volte le polveri. Il composto si smonterà, non preoccupatevi, è normale.
 
Ora dovrete rivestire di carta forno due o o tre teglie (dipende dalla loro grandezza). Trasferite il composto in una sac à poche con una bocchetta tonda media.
Formate sulle teglie dei bottoni con il composto, distanziandoli di circa 3 cm, perchè si allargheranno leggermente. Per farli appiattire leggermente, date qualche colpetto sotto la teglia.
 
A questo punto si lasciano asciugare, per qualche ora, fino al momento della cottura.
 
Per la farcitura ho utilizzato una crema d'arancia all'acqua, usando questa ricetta, e sostituendo al succo di limone, il succo d'arancia. Adoro questa crema perchè è senza lattosio, e ha una consistenza e un profumo meraviglioso!


Provatela!!
In alternativa potete usare crema al burro, con varie aromatizzazioni, o ganache.
 

martedì 27 novembre 2012

VOLO DI FARFALLE: BRUSH EMBROIDERY CAKE

La ghiaccia è una delle tecniche di decorazione che amo di più: bastano pochi tocchi per rendere una torta semplice, elegante e fine.
Ovviamente è anche una delle tecniche più complesse da imparare e da realizzare, e ho ancora moltissimo da imparare.
 
 
Ho realizzato questa torta in 3 ore, dalla base alla decorazione - perchè è stata una torta a sorpresa e dovevo sbrigarmi, ma si vede, perchè la decorazione è molto imprecisa; per una torta finemente decorata, infatti, con la ghiaccia si possono impiegare da un minimo di 2 ore a un massimo di 10-12, ma a volte si va anche oltre..
Io sono la meno "qualificata" per parlarne, perchè non ho avuto l'opportunità di frequentare dei corsi dedicati, ma quando vedo torte decorate di ghiaccia, che siano semplici, con pannelli o con lavorazioni totalmente sospese nel vuoto, che sembrano talmente leggere e "aeree" che quasi sembrano fluttuare, rimango totalmente rapita.
 
La ghiaccia reale è una delle tecniche di decorazione più antiche.
 
I migliori in assoluto nella decorazione con la ghiaccia sono gli inglesi: d'altronde l'hanno inventata loro! :)
L'origine del nome royal icing sta ad indicare che veniva utilizzata per la decorazione delle torte in occasione dei matrimoni della famiglia reale. La prima volta che una torta venne totalmente ricoperta e decorata in questo modo fu per il matrimonio della Regina Vittoria nel 1840.
Lo tendenza nella decorazione con la ghiaccia reale è quella di impreziosire senza appesantire. In precedenza, si tendeva a coprire la torta con pannelli finemente decorati, realizzati totalemente in ghiaccia reale, ora invece si coprono le torte con la pasta di zucchero, per poi passare alla decorazione con la ghiaccia.
 
Uno dei più grandi maestri inglesi è certamente Eddie Spence, la cui tecnica in italia è straordinariamente rappresentata da Donatella, che ho avuto modo di conoscere anni fa, sul forum di Chiara.


I lavori del maestro Eddie Spence da sugarcraft.com

Eddie Spence ha realizzato infatti la torta per il matrimonio di Carlo e Diana, nel 1981, e quella per le nozze d'oro della regina Elisabetta e del principe Filippo.
 
La torta di nozze di Carlo e Diana, fatta da Eddie Spence
Un'altra grande rappresentante della ghiaccia, in inghilterra è Fiona Cairns, ovvero colei che ha firmato la torta di nozze di William e Kate, che realizzò ben sedici diversi tipi di fiori (rose, mughetti, garofani…) e foglie per la decorazione. Una torta di una finezza indiscutibile..
 
Fiona Cairns, e la torta per il matrimonio di William e Kate
Ma torniamo ora alle stalle, dalle stelle XD; ovvero alla mia torta: per l'interno ho usato la ricetta per la torta Minù, che adoro.. un goloso pan di spagna al cioccolato, bagnato con succo di frutti di bosco e strega, farcito con una vellutata crema di mascarpone e frutti di bosco.
 

La festeggiata è rimasta sorpresa e si è emozionata quando ha visto la torta, fatta tutta per lei :-)
Ancora auguri per i tuoi splendidi 25 anni!  

sabato 24 novembre 2012

COPPA DI MELE, UVETTA, YOGURT E CANNELLA

Un break dai libri e lo stomaco che brontola.

Un giro veloce tra i blog preferiti e...EUREKA!
La ricetta l'avevo vista su L'albero della carambola tempo fa, e avevo una voglia matta di farla, ma poi m'è passato di mente: ma come ho fatto!? O.O
 
E' un dolcino veloce, strabuono e semplicissimo da fare.. un vero comfort food per me: ci sono mele e cannella insieme, e già il pensiero mi manda in brodo di giuggiole.
 
Coppa di mele, uvetta, yogurt e cannella


La ricetta è imbarazzantemente semplice, adatta anche per chi è a dieta.

Per 1 coppa

1 mela grande
1 cucchaino di miele (io Miele d'Arancio RdA)
2-3 cucchiai di acqua
una manciata di uvetta passa
yogurt greco
cannella q.b.

Pelare e tagliare la mela a pezzetti, metterla in una pentolina, con l'acqua, coprirla e lasciarla cuocere 5-10 minuti. Dovrà essere morbida, ma non disfatta.
A parte mettere in ammollo le uvette in acqua, o se volete, con del rhum.

Quando la mela sarà morbida, frullatela con un cucchiaino di miele. Versate la mousse di mela così ottenuta in una coppa, aggiungete le uvette, strizzate e tamponate con della carta da cucina.
Infine completate la coppa con lo yogurt e spolverate con abbondante cannella.


Gustate accoccolati sul divano, davanti al vostro film preferito.

martedì 20 novembre 2012

ARANCI(O)NE PALERMITANE!

"Queste sono arancione" - questa è stata l'esclamazione, accompagnata da occhi strabuzzati, del mio lui quando ha guardato il suo piatto.

Effettivamente credo di aver esagerato con le dimensioni, ma si tratta di una ricetta sicula, come la vincitrice dello scorso mese dell'MTC, Pupaccena, che ce l'ha proposta, e quando al sud si cucina, non ci sono mezze misure!
Come infatti ci racconta attraverso il suo blog "..i palermitani continuano a fare quello che gli riesce benissimo... mangiare! Mangiare sempre, mangiare dovunque, dalla sera alla mattina mangiare-mangiare-mangiare. Tanto dovunque ti giri da mangiare c'è." e a leggere tra le righe del suo blog si viene proiettati in quelle vie, avvolti da mille profumi di dolci, pane, carne, pesce, e arancine.
Arancine che loro mangiano in mille declinazioni possibili, mettendoci di tutto, dalle melanzane, alla nutella. Le classiche sono al burro, di forma ovale, con besciamella, scamorza e cotto, o tonde, alla carne, con ragù al pomodoro con i piselli.
 
E' una preparazione lunga, rituale, come quella per la preparazione del pane dolce dello shabbat, ma una volta nel piatto, ne vale davvero la pena!
 
Ho usato le sue dosi, con le quali otterrete 18 arancine, io, ho dimezzato tutte le dosi, perchè eravamo in pochi a mangiarle.
Provatele in entrambe le versioni, e non ve ne pentirete..
 
Aranci(o)ne palermitane alla carne


 
Aranci(o)ne palermitane al burro
 

 
Per il riso
1 kg di riso originario (alcuni usano il Roma)
2,5 l circa di brodo vegetale (con carota, cipolla, sedano)
una bustina di zafferano
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
una cipolla medio-piccola
olio evo q.b.
sale q.b.

Per il ripieno "al burro" con prosciutto cotto, scamorza bianca e besciamella (per circa 9 arancine)
80 g di prosciutto cotto in una fetta sola e di buona qualità (io di coscia e senza conservanti)
120 g di scamorza bianca
150 ml di latte + 15 g di farina + 10 g di burro + sale q.b. per la besciamella
prezzemolo q.b. (opzionale, qui non c'è)

Per il ripieno "alla carne" con ragù e piselli (per circa 9 arancine)
100 g di macinato di vitello (2° taglio)
100 g di macinato di maiale
100 g piselli freschi o surgelati, ma al netto delle bucce
180 g di polpa di pomodoro
un cucchiaio scarso di concentrato di pomodoro + tre dita d'acqua in un bicchiere
una cipolla piccola, una carota, un gambetto di sedano, una foglia d'alloro
1/2 bicchiere circa di vino bianco per sfumare
olio evo q.b.
sale q.b.

Per la lega (ne resterà molta, ma occorre poter immergere bene l'arancina)
800-900 ml d'acqua
la metà di farina
una manciata di sale

Per la panatura (ne resterà molto anche qui)
700-800 g di pangrattato

Per la frittura
3 l di olio di semi di mais (o comunque abbondante per poter friggere in olio profondo)-

Per il procedimento, guardate il suo blog, qui, perchè è ricco di trucchi e consigli preziosi dalla cottura del riso, alla farcitura, alla frittura delle arancine. Inoltre sul nuovissimo blog del MTChallenge potrete trovare i tips and tricks per la frittura: i dieci comandamenti per fare e mangiare il fritto perfetto, senza problemi, ne' durante ne' dopo.
 
 
Ovviamente, servite e mangiate calde, mi raccomando!

giovedì 15 novembre 2012

PANCAKES CON MIELE DEL BOSCO

Quando fuori piove e tira vento, chiudi l'uscio e resta dentro -  il proverbio non sbaglia mai!
Siamo ormai a metà novembre, e l'inverno si fa strada giorno dopo giorno, allontanando il sole caldo della scorsa estate anche dai pensieri.

Un esame importante in vista.
Tra meno di un mese Natale, gli addobbi in casa, i dolcetti, i pensieri da far trovare sotto l'albero decorato di tutto punto. Sarà un Natale un pò grigio, festoso, ma contenuto, perchè alla nostra tavola ci sarà un posto vuoto.

Partire alla mattina con questi pensieri a monte non è sempre semplice. Si ha bisogno di un'incentivo a scendere dal letto, infilarsi una calda vestaglia, e andare in cucina a fare colazione. C'è bisogno di un comfort food. Crumble? Scones? O brownies? No, ci vuole troppo tempo, e io ancora non riprendo conoscenza. Ci vuole qualcosa di veloce e buono.

Pensa che ti ripensa... cosa c'è di più comfortable in un'uggiosa mattinata autunale che un caldo avvolgente e profumato pancake con il miele?

Pancakes con Miele del Bosco


Per 7-8 pancakes

2 uova
2 cucchiai rasi di zucchero semolato
8 cucchiai colmi di farina
latte q.b.
un pizzico di sale

in più ci serviranno

del buon miele (io Miele del Bosco RdA)
una noce di burro

Si sbattono le uova con lo zucchero, si aggiunge la farina, il sale e il latte, poco alla volta. La pastella deve essere densa.

Scaldate a fuoco medio una padella antiaderente (io Illa Pearl) senza ungerla. Quando sarà rovente, abbassate leggermente il gas e versate al centro un mestolino di pastella.
Lasciate cuocere. Quando la superficie sarà cosparsa di "buchini" e i bordi ambrati, è il momento di girarla per cuocere l'altro lato. Far dorare e impiattare.

Impilare nello stesso piatto 3 o 4 pancakes. Una volta esaurita la pastella, mettete una noce di burro (che darà un gusto particolare) su ogni pila di pancakes, e irrorare con miele q.b.

Mangiate fumanti, accompagnandoli con una tazza di latte tiepido o un bel cappuccino.

lunedì 12 novembre 2012

MINI COOPER CAKE

Per un appassionato fissato del genere, una fedele - o quasi - riproduzione della sua MiniCooper "Lady".


Una torta sagomata senza l'ausilio di stampi, fatta da due pds al cacao con ricetta di Chiara, bagnato con sciroppo all'italiana aromatizzato alla vaniglia, farcito con la mia adorata crema rocher di Paoletta, e stuccato con crema al burro.

Il festeggiato è uno dei più cari amici di mio fratello, quindi ho avuto il responso sul gradimento della torta in tempo reale via sms:

"Ti dico solo che il festeggiato non voleva tagliare la torta per quanto gli è piaciuta! Poi l'abbiamo convinto, e ne è valsa la pena, torta buonissima, tutti hanno fatto i complimenti. Quando l'hanno tagliata si è girato dall'altra parte per non guardare".

Ho anche poi ricevuto telefonicamente i ringraziamenti e i complimenti del festeggiato stesso con un'infinita sfilza di "grazie" "era stupenda" "non credevo ai miei occhi" "non volevo tagliarla" "mi sono fatto staccare uno specchietto da mia madre e l'ho mangiato con le lacrime agli occhi"....e posso sicuramente affermare che nonostante questo - purtroppo - non sia il mio lavoro, che questa sia una cosa che mi sprona a fare meglio e a fare di più, dando al contempo una grande soddisfazione.

giovedì 8 novembre 2012

RADIATORI CON PANCETTA E CREMA DI GORGONZOLA E MASCARPONE

Quando ho visto la sua pasta mascarpone speck e noci, ho pensato di rifarla al più presto, ma non avevo in casa tutti gli ingredienti necessari, ma solo il mascarpone. Vicino a lui il gorgonzola, e una confezione di pancetta affumicata.... Il lampo di genio!
 
Radiatori con pancetta, crema di gorgonzola e mascarpone
 



Per 4 persone:
 
320 gr di pasta (io radiatori)
200 gr di gorgonzola dolce
200 gr di mascarpone
100 gr di pancetta affumicata
1/4 di cipolla tritata finemente
2 cucchiai di latte
olio evo q.b.
 
E' una ricetta velocissima, perchè si fa tutto mentre si cuoce la pasta, quindi in meno di 10 minuti.
Si butta la pasta in acqua bollente salata, e nel mentre si mette a rosolare in una padella grande, in cui poi mantecheremo la pasta, la pancetta affumicata con la cipolla e un goccio d'olio extra vergine d'oliva. Da parte, in un pentolino, si mette a sciogliere il gorgonzola fatta a pezzi, con due cucchiai di latte, e quando è cremoso, si aggiunge il mascarpone continuando a mescolare. Appena sobbolle, spegnetela.
 
Scolate la pasta, tenendo da parte un pò d'acqua di cottura. Versate la pasta nella padella e aggiungete 2/3 della crema al formaggio. Mantecatela facendola saltare in padella e infine impiattate. Sulla pasta, versate la crema di formaggio restante, prima di servirla.
 
E' molto saporita, ma non salata; vi consiglio di non aggiungere parmiggiano, per non sovraccaricare i sapori. Stappate un buon rosso e gustatevela.



lunedì 5 novembre 2012

MADELEINES ALLE SPEZIE DEL PAN DI ZENZERO

In una giornata che è stata tra le più ventose della storia, e nella quale, per giunta, ho ricevuto delle brutte notizie, non potevo pensare ad altro che chiuedermi in cucina e mettere le mani in pasta...
Mi serviva una coccola, un profumo confortante, avvolgente, che mi scaldasse il cuore e allontanasse i pensieri.
 
La mente è subito volata dentro quel libricino francese, regalatomi dalla mamma di Ale, e acquistato in provenza, due anni fa.. sfoglio una, due, tre, cinque pagine.. mi perdo tra quelle piccole meraviglie... pagina 18: il solo leggere il nome della ricetta mi da subito conforto. Quasi non sento più la pioggia battere sul tetto, nè il vento soffiare tanto forte che ballano le tegole sulla mia mansarda; i pensieri sembrano finalmente llontanarsi.

Madeleines aux èpices à pain d'èpices
da Madeleines et financieres - ma petite collection di Hachette-pratique 

 
 
2 uova
140gr di burro a temperatura ambiente + 15 per lo stampo
140gr di zucchero semolato
100gr di farina
1 cucchiaino di spezie miste in polvere
  • 1 punta di cucchiaino di chiodi di garofano pestati finemente
  • 1 punta di cucchiaino di zenzero in polvere
  • 1 punta di cucchiaino di cannella in polvere
  • 1 punta di cucchiaino di noce moscata in polvere
1 pizzico di sale
 
Preriscaldate il forno a 200°. Separate i tuorli dagli albumi, montando questi ultimi a neve ben ferma, tenendoli poi da parte.
Montate quindi il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungete la farina, i tuorli, uno alla volta, il sale e le spezie miste; incorporate infine a questo composto, delicatamente, i bianchi d'uovo montati a neve.
 
Imburrate ora leggermente gli stampi (io ne ho usato uno in silicone) e versate la pasta in ciascuna cavità, senza metterne troppa perchè le madeleines gonfieranno in cottura.
Abbassate il forno a 180° e infornate per 10-15 minuti finchè le madeleines risulteranno dorate e gonfie. Lasciate freddare completamente prima di sformarle, quindi fatele asciugare su una gratella.

Con questa dose me ne sono venute 25, con una croccante crosticina fuori, ma dal cuore speziato e morbido.

Me le sono gustate accompagnate da un buon thé ai frutti rossi, bollente.

domenica 4 novembre 2012

PETAL BLU OMBRE CAKE

 
Qualche giorno fa è stato il compleanno di mio padre: pranzo in famiglia e torta fatta da me, ça va sans dire.
Questa volta la scelta è caduta su un abbinamento vincente che avevo già sperimentato nella torta di Pimpa e Coniglietto, nella torta Patty, e quindi una base al caffè, senza bagna, farcita con crema bianca e gocce di cioccolato extrafondente.
Ho cotto due basi in una tortiera da 18 cm ∅ e le ho sovrapposte ottenendo così una torta da 12cm: una vera cuccagna, visto che adoro le torte alte! :)
 
Per la decorazione mi sono affidata invece alle spiegazioni di Paoletta, e ho realizzato la tecnica a petalo, di sicuro effetto e di facile realizzazione se avete un po di dimestichezza con la panna e la sac à poche.

 
Vi posto anche la fetta:
 



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