giovedì 19 dicembre 2013

BISCOTTI AL LATTE DI MANDORLA E.. AUGURI!

Mancano appena cinque giorni alla vigilia di Natale.
Le case sono addobbate con ghirlande, palline e luci colorate, alberi di natale ghermiti di decorazioni, candele rosse e stelle di natale nei vasi.
 
La maggior parte di noi hanno già fatto i regali di Natale, mentre a me ancora mancano da prendere i regali più importanti.. quello per Ale e per mio fratello, prima di tutti. Quindi stamattina, giro di ricognizione!
 
In sala sono già pronti sei vassoietti di dolcetti misti da regalare: adoro regalare biscotti a Natale. Preparare cose buone per le persone a cui voglio bene è innanzitutto un divertimento e un modo per rilassarmi e godermi la pace della mia cucina, dove tutto asseconda le mie volontà, i miei gusti e i miei tempi; inoltre, sapere felici coloro che ricevono qualcosa che ho preparto con tutto il cuore, mi rende ancora più gioiosa.
 
Natale per me è questo. Stare insieme a coloro a cui vuoi bene e donare loro qualcosa di speciale. Non importa che sia un oggetto costoso, un regalo home made oppure un piccolo pensiero preso ad un mercatino: se mentre lo doni, lo doni con il cuore, sarà il regalo più bello del mondo.

Tra i biscotti che ho preparato quest'anno, ci sono un paio di new entry. Una è questa, dei biscottini a forma di albero di Natale fatti con il latte di mandorla Fabbri. Semplicissimi, senza burro e senza uova. Provare per credere!
 
Biscotti al latte di mandorla 
 
 
250 g di farina 00
80-100 ml di latte di mandorla (io Fabbri)
80 g di zucchero semolato
50 ml di olio d'oliva
un cucchiaino di miele d'arancio
un pizzico di sale
1/4 di cucchiaino di lievito per dolci
 
in più ci servirà
 
zucchero a velo per decorare

In una ciotola ho impastato tutti gli ingredienti secchi, quindi ho mescolato l'olio, il miele e il sale, lasciando per ultimo il latte di mandorle che serve per amalgamare, ottenendo un composto omogeneo. Ho lasciato riposare l'impasto per 10 minuti in frigo, coperto da pellicola per alimenti.
 
Ho steso la pasta con il mattarello, aiutandomi spolverando il piano di lavoro con un po' di farina, ad uno spessore di un cm circa, quindi ho ritagliato i biscotti con un tagliapasta a forma di albero di Natale e li ho messi in una teglia ricoperta di carta forno. (in realtà avevo anche provato a stampare su ogni biscotto la scritta "almond milk - latte di mandorla", ma data la presenza di una piccola quantità di lievito, nonostante il passaggio in frigo prima della cottura per 10 minuti, la scritta è sparita).

 
Quindi la cottura, a 180° - in forno già caldo - per circa 15 minuti, poi una volta freddi li ho spolverati con lo zucchero a velo.
 
L'aroma di mandorle è delicatissimo, come anche l'impasto dei biscotti che sono friabili e fragranti anche molti giorni dopo la cottura a patto di conservarli ben chiusi in una scatola di latta.

Con questo post, colgo l'occasione per augurare "ai miei tre lettori" un buon Natale: che sia ricco del calore degli affetti a voi più cari e di serenità. Vi abbraccio!
Eleonora

sabato 14 dicembre 2013

E' QUASI NATALE: IL PANETTONE FATTO IN CASA

Da anni, ogni Natale, sforno dolcetti e biscotti da regalare a parenti e amici.
 
Mi mancava qualcosa..
Mai provato a farlo, anche se mi piace da matti: troppo lunga la preparazione. E poi sarebbe da fare con il lievito madre, che non ho. E non che non abbia provato ad autoprodurmelo in casa.
 
"Pagnottino il lievitino", così lo avevo amorevolmente chiamato, con il cuore colmo di speranza, e le mente che già fantasticava su favolose brioches, pizze a lunga lievitazione, grissini, pane.
Ho parlato troppo presto.
Pagnottino si è suicidato un mese dopo la sua nascita... il perchè non me lo chiedete, che a un anno di distanza davvero non ne ho ancora la più pallida idea.
 
Ma ci deve essere una soluzione che preveda l'uso del lievito di birra, magari con la stessa lunga lievitazione, con gli stessi ingredienti. Di tempo, fortunatamente ne ho!
Una capillare ricerca prima sui libri di cucina, poi su forum, blog, e alla fine la luce: lei, una delle regine dei lievitati, e uno dei blog che mi piacciono di più perchè le ricette, dolci o salate che siano, riescono sempre!


Sigrid proprone una ricetta per chi non ha il lievito madre, e scandisce pure tutte le ore, gli impasti.. un procedimento semplice, dosi al grammo: non mi resta che provare!
Vi riporto la sua ricetta, e la tabella di marcia che ho seguito io. fidatevi, è più semplice di quanto non si creda!
 
Panettone tradizionale fatto in casa
dal blog menta&cioccolato
 
 
Dose per uno stampo da 1 kg (18 cm di ø)
 
Primo impasto ore 13
 

20 g di farina
2 g di lievito
15 g di acqua
1 g di zucchero (la puntina di un cucchiaino)

Impastare tutto assieme e lasciare raddoppiare in luogo tiepido (circa un'ora). I tempi di lievitazione dipendono dalla temperatura che avete in casa, la mia cucina è sui 20/21°; Sigrid indicava una temperatura dell'ambiene di 24°, ma in ogni caso raccomanda di attendere fino al raddoppio in ogni caso, anche se dovrete attendere di più di un ora.

Secondo impasto ore 14
 
Impasto precedente
36 g di farina
7 g di tuorlo
16 g di acqua
2 g di zucchero
 
Impastare tutto assieme e mettere nuovamente a raddoppiare.(un'altra ora circa). Io ho messo il tuorlo in una ciotolina, quello avanzato l'ho conservato in frigo coperto da pellicola. La quantità totale di tuorli di 47g per me è equivalsa a quella di 3 tuorli di uova grandi.
 
Terzo impasto ore 15:30
 
Impasto Precedente
7 g di tuorlo
33 g di acqua
2 g di lievito
66 g di farina
4 g di zucchero

Impastare nuovamente il tutto per bene e mettere di nuovo a raddoppiare (circa un paio d'ore).
Mentre il primo e il secondo impasto li avevo fatti a mano, dal terzo, ho impastato nella planetaria con il gancio.

Quarto (ed ultimo) impasto ore 19:30

Impasto Precedente
330 g di farina
115 g di zucchero
33 g di tuorli
180 g di uova intere pesate senza guscio
semini di bacca di vaniglia + aromi arancia e limone*
100 g di burro morbido
4 g di sale
165 g di uvetta
65 g di arancia candita (l'ho omessa, proprio non mi piace)
35 g di cedro candito
 
Mettete in ciotola l'impasto precedente, aggiungete le uova intere, i tuorli, metà dello zucchero e la farina (tenendone da parte 2-3 cucchiai); impastate bene fino ad ottenere una massa omogenea..
 
Aggiungete il resto dello zucchero e gli aromi* (io ho usato 3,5 g di estratto naturale di vaniglia, la scorza di un limone e di un'arancia). Lavorate fino ad incordare bene l'impasto.
Nel frattempo ammollare l'uvetta.
 
Unite il burro morbido all'impasto un po' alla volta alternandolo alla farina rimasta lasciando assorbire tra una quantità e l'altra, quindi unite il sale e portate nuovamente ad incordatura.
A questo punto aggiungete i canditi (eventualmente tritati) e l'uvetta ben asciugata: lavorate quel tanto che basta per amalgamare il tutto. Formate una palla e mettetela a riposare coperta in una placca leggermente infarinata per 30-40 minuti (ore 20:30-21:10), quindi passarle negli stampi cercando di riformare la palla facendo la pirlatura (mettere le mani con i palmi uno di fronte all'altro come per applaudire, appoggiarli nei fianchi delle palle..muovendo le mani contemporaneamente una in avanti ed una in dietro cercare di arrotondare l'impasto) coprite con dei fogli di nylon e mettere a lievitare al caldo finché arrivano al bordo. Io l'ho lasciato a lievitare per tutta la notte, fino alle 9 della mattina seguente. 
 
Alle 9:30 ho scoperto lo stampo per far sì che si asciugasse un pò la superficie ed ho acceso il forno a 175°. Alle 10 ho praticato un taglio a croce sulla superficie con un coltello a lama liscia ben affilato e ben unto di burro, inserendo poi dei pezzettini di burro nelle fessure. Ho infornato per 40 minuti.
 
 
 
A metà cottura, dopo 20 minuti di forno, ho coperto la superficie - che già era diventata bella bruna - con un foglio di carta d'alluminio, per evitare che scurisse troppo.
 
Dopo 40 minuti ho fatto la prova stecchino, con uno spiedino lungo, e il panettone risultava ancora crudo nella parte inferiore quindi ho prolungato ancora la cottura per 15 minuti.

Ho sfornato e lasciato raffreddare a testa in giù, nella ciotola della planetaria, infilzando il panettone a 2-3 cm dalla base con quattro spiedini di legno (ma sono perfetti anche i ferri da calza), per tutta la loro lunghezza, fino a farli uscire dalla parte opposta.

 
Ed ecco il mio primo panettone andato letteralmente a ruba nel giro di tre giorni!
 

martedì 10 dicembre 2013

LA VILLE LUMIERE E LES GAUFRES

Per riprendermi, ci è voluta quasi una settimana....
Volevo restare li.
Avrei voluto fermare il tempo, e restare li tutta la vita.
 
Parigi è stata ammaliante.
Lo era già prima che la visitassi, sia chiaro, ma vederla, respirare l'aria parigina, l'odore delle boulangeries di pane e brioches sempre caldi, il fascino senza tempo delle signore di un'eleganza e una raffinatezza unica, con quel rossetto rosso perfetto e i guanti di pelle tenuti in mano, le vetrine, i palazzi, i tetti... non c'è storia ne anagrafe che tenga... Parigi è la mia città!
 
La Tour Eiffel, di cui vi parlavo qualche post fa, l'ho vista per la prima volta in lontananza, dall'aereo, avvolta dalla nebbia: era appena una sagoma, e già l'amavo. Qualche ora dopo mi è comparsa davanti girando un'angolo a Trocadero.... e non sono stata in grado di fermare quella lacrima che mi ha rigato il visto pieno di gioia. In foto, nei quadri.. è comunque bella...ma trovarmela davanti, così.... mi ha spiazzato!
 
 
E la vista da sopra la Tour Eiffel, il giorno dopo, al tramonto... era mozzafiato!

 
 
A Montmartre ho scoperto questa patisserie piccola, ma meravigliosa, di proprietà del pasticciere Christoph Roussel, non sarà famoso come M. Ladurée o M. Felder, ma vi posso assicurare che i suoi cioccolatini e i macarons erano strepitosi, da vedere e da mangiare!
 

 
In quattro giorni non abbiamo potuto vedere tutto tutto, ma siamo tornati a casa mooolto stanchi e molto soddisfatti ugualmente: abbiamo portato con noi, oltre a qualche petit cadeau per la famiglia e per noi, tante bellissime foto e tanti ricordi.
Abbiamo mangiato abbastanza bene, anche se la pasta ci è mancata - soprattutto ad Ale. I dolci, ça va sans dire, erano strepitosi: le brioches favolose, tarte aux fraises, macarons, molleux au chocolat, creme brulée, e la suntuosa tarte operà, che sto iniziando a studiare perchè voglio servirla come dessert a Natale.
 
Ho salutato la Ville lumiére con un arrivederci, e spero non passi troppo tempo fino alla prossima volta in cui starò nuovamente con lei.
 
Tornata a casa, dopo aver perso il conto delle lavatrici fatte - e meno male che eravamo solo in due a viaggiare! - siamo usciti per fare la spesa e mi sono fatta un piccolo regalino, per non avere troppa nostalgia di lei e coccolarmi ogni tanto con uno dei dolci tanto amati dai francesi, che trovate in tuuuuuutte le patisseries, boulangeries, café, e perfino alle bancarelle ecc: le gaufres.

Le gaufres, o waffles, sono delle cialde da mangiare calde cosparse di zucchero a velo, di miele, di cioccolata e panna, con la frutta fresca, con le salse al caramello o allo sciroppo d'acero: insomma pensate a qualcosa di dolce, e vi assicuro che sopra le gaufres farà la gioia di grandi e piccini.
Sono croccanti fuori e soffici dentro, e se le mangiate calde........ mamma mia!!!
 
Gaufres
 
 
per 8 gaufres
 
2 uova grandi intere
7 cucchiai di farina 00
2 cucchiai rasi di zucchero
2 cucchiai d'olio di semi di buona qualità
estratto naturale di vaniglia e/o la scorza grattugiata di un limone
un pizzico di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
latte q.b.
 
in più
 
burro
 
Montate i tuorli con lo zucchero (tenendo da parte gli albumi), aggiungete l'olio di semi, la farina setacciata con il lievito, alternandola con il latte, in modo da avere una pastella densa, ma liscia e filante.
 
A parte, montate gli albumi a neve ferma.
Uniterli al composto di tuorli mescolando dall'alto verso il basso con un cucchiaio di legno. La pastella dovrà essere soffice e non troppo soda.
 
Scaldate la piastra per le gaufres (io ho una piastra elettrica, ma va benissimo anche il ferro per cuocerle sul gas) e versate al centro di ogni cavità un po più di mezzo mestolo di impasto, fino a far riempire ogni buchino. Riempite anche l'altra cavità e chiudete.
Lasciate cuocere per 2-3 minuti, e quando saranno ben dorate, staccatele con l'aiuto di una forchetta o di una pinza da cucina.

Farcite con quello che vi suggerisce la vostra golosità e servite calde. Io ho farcito con un (bel) po' di topping acero Fabbri e un ricciolino di burro.

giovedì 5 dicembre 2013

...E' SCOCCATA L'ORA DEL paTE'

 
Nel profondo - ma molto profondo - del mio cuore, lo sapevo.. sapevo che prima o poi sarebbe successo. Che un giorno, non troppo lontano, una fatina buona mi avrebbe messo sotto la sua ala e il mio desiderio sarebbe stato esaudito.

La fatina si chiama Alessandra, e è la madrina del MTC, a cui partecipo tutti i mesi. Il Menù Turistico Challenge o MTC è un gioco in cui ci si sfida a inventare uno o più piatti partendo da un tema comune a tutti i partecipanti; è una guerra pacifica, per soli buongustai, che si combatte a suon di pentole, padelle, fruste, matterelli e coppapasta. Il vincitore, sempre diverso mese dopo mese, sceglie la sfida successiva.
Partecipare al MTC è come essere iscritta a una scuola di cucina, in cui si apprendono tecniche, piatti della tradizione, ricette straniere, procedimenti e trucchi.
 
E cosa c'è di strano? Che c'azzecca il paTE'?
 
Il patè, c'entra. Eccome se c'entra!! E' stato l'argomento della sfida di febbraio 2012. E l'argomento del primo libro dell'emmetici!

Si si avete capito bene.. L'MT Challenge esce dal web ed entra nelle librerie di tutta Italia con quello che sarà il primo libro di una collana in cui, di volta in volta, proprio come succede per la sfida, il tema sarà quello di una delle sfide passate.
Il primo, sarà tuuuuutto sul paté: 41 ricette di paté, 8 di burri composti, 33 fra pani e crackers, grissini, muffins, scones, chips tratti dalla 17esima sfida dell'MTC.

 
Il mio è solo uno dei tanti nomi che hanno contribuito alla nascita di questo libro (una piccola gocciolina nel mare), che senza il contributo di Alessandra che l'ha curato in ogni virgola, Roberta che ha realizzato delle meravigliose illustrazioni e Sabrina che si è occupata di fare delle foto bellissime, non sarebbe sicuramente ciò che è: una vera figata!
 
Considerando che si approssima il Natale, sicuramente potrebbe essere un'idea regalo gradevole per chi lo riceve, e con cui potrete aiutare a sostenere il progetto che abbiamo sposato.

Con questo libro, la community dell'MTChallenge sostiene il progetto cuore di bimbi,della Fondazione Aiutare i bambini: nata nel 2000, per iniziativa dell'ingegner Goffredo Modena, la fondazione si propone di  dare un aiuto ai bambini poveri, ammalati, senza istruzione, che hanno subito violenze fisiche o morali e garantire loro l'opportunità e la speranza di una vita degna di una persona, nel mondo e in Italia. Sono 71 i Paesi del Mondo in cui  la Fondazione interviene, realizzando progetti mirati, concreti, nati per rispondere a emergenze reali e portati avanti con abnegazione, serietà e competenza. Fra questi, appunto, c'è cuore di bimbi, attivo dal 2005 in 10 Paesi, che ha permesso ad oggi di salvare la vita a 857 bambini altrimenti condannati da gravi cardiopatie congenite, con esiti spesso letali.

La Fondazione opera nella più assoluta trasparenza, nella convinzione che sia doveroso certificare  ogni voce con la massima chiarezza, in un dialogo continuo che unisce chi è desideroso di fare del bene con chi ha la possibilità di farlo in modo concreto, rispettoso e consapevole di muovere nella stessa direzione: quella dell'aiuto alle tante vittime di questo mondo, rese ancora più indifese dall'essere bambini.

Da oggi, anche noi remiamo con Goffredo, con Sara e con gli oltre mille volontari sparsi sul territorio italiano - e lo facciamo con questo libro che è il primo tassello di quella che ci auguriamo possa essere una collaborazione duratura e proficua
Qualche dettaglio in più.
 
Titolo: L'Ora del paTé
Pagine: 144
Costo: 18,00 euro
Casa editrice: Sagep - Genova
A cura di Alessandra Gennaro
Illustrazioni di Roberta Sapino (Le Chat Egoiste)
Fotografie di Sabrina de Polo

Tutte le copie de L' ORA DEL paTE' contribuiscono alla campagna cuore di bimbi, in base ad un progetto che è nato contemporaneamente al libro e si è sviluppato in parallelo: potete trovarle in tutte le librerie d'Italia, su amazon e su Ibs, sul sito della casa editrice, qui, e sul sito della onlus, a questo indirizzo.

In conclusione di questo lunghissimo post, un grazie, sincero, dal profondo del cuore, va ad Alessandra, per aver portato la community dell'emmetici una spanna avanti a tutti, per aver realizzato questo progetto ambizioso, che contribuirà a sostenere un progetto lungimirante e prezioso per tanti bambini, e per aver, in parte, realizzato il mio sogno nel cassetto: ovvero, scrivere un libro di cucina. Ma soprattutto,  a tutta la community del MT Challenge, a chi sta dietro le quinte, a chi gioca ogni mese, a chi una tantum ci visita, a chi parla e a chi scrive di noi, a chi giocava, e ora ci guarda dagli spalti, a chi prenderà parte in futuro alla sfida, a chi ci spiega i tip&tricks, a chi giudica le foto e ci sprona a far sempre meglio, a chi assaggia (mariti, fidanzati, compagni, genitori, figli, vicini di casa) e a chi ci sopporta.. a tutti voi: siete meravigliosi, GRAZIE!

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