venerdì 21 settembre 2012

TIRAMISU', BONTA' CONTESA

Una cena con le amiche, e una sola idea in mente per il dolce.

Uno di quei dolci che mette d'accordo tutti (o quasi, visto che a mio fratello non piace - ma credo sia giustificabile con il fatto che è allergico all'uovo crudo), grandi e piccoli, senza distinzione alcuna: il tiramisù.


L'origine di questo dolce, in testa alle classifiche di gradimento di tutto il mondo di dolci al cucchiaio, è incerta contesa almeno fra tre regioni.

Il viagra toscano:  la leggenda più conosciuta narra che nel XVII secolo il Granduca di Toscana Cosimo III de'Medici decise di trasferirsi a Siena per alcuni giorni. Venne allora deciso di creare un dolce in suo onore, per fare questo si tentarono numerose allegorie con il duca, il dolce fu pensato infatti sfarzoso e goloso, ma con ingredienti e preparazione semplice. La leggenda vuole che il dolce, molto apprezzato, venisse chiamato zuppa del duca e diffuso all'interno della corte. Proprio qui prese, secondo questa versione, il suo attuale nome poiché ad esso vennero riconosciute potenti proprietà afrodisiache e dunque divenne per tutti il "tirami su", insomma un antesignano del nostro viagra.

Una stampella torinese per il conte: un'altra leggenda racconta che il conte di Cavour era duramente provato dai suoi tentativi di riunificare l'Italia, così un pasticcere di Torino per sostenere il conte nella sua impresa creò il tirami su, un dolce che avrebbe dovuto aiutare Camillo Benso rallegrandone all'occorrenza il morale.

Un aiutino alle "professioniste" venete: un'altra famosa versione è quella che attribuisce il tiramisù al ristorante "el Toulà" un ristorante trevigiano situato nei pressi di una casa chiusa, questa leggenda narra che il tirami su venisse servito come afrodisiaco ai clienti, per permettere loro una migliore permanenza nella vicina attività. (da tiramisù.myblog.it)

Quale che sia la sua origine, non ci sono dubbi, comunque, sulla sua bontà indiscussa.

Tiramisù
 

La mia versione è quella che ho imparato da mia cugina e questo è ciò che occorre:

5 tuorli d'uovo freschissimi
5 cucchiai rasi di zucchero
500 gr di mascarpone
1 tazza (da latte) di caffè non zuccherato
cacao amaro q.b.
biscotti savoiardi q.b.

Volendo si può arricchire di:
gocce di cioccolato fondente
1 cucchiaio di marsala

Il procedimento è semplice e velocissimo:

Si montano i tuorli con lo zucchero, finchè non scrivono. Si aggiunge il mascarpone e si monta ancora, finchè la crema è omogenea e senza grumi. A questo punto, se si vuole, si può aggiungere il Marsala.

Ora che la crema è pronta possiamo inziare a inzuppare i biscotti nel caffè e disporli in una teglia d'alluminio o in una pirofila, o ancora in delle coppette monoporzione: una giratina veloce è sufficiente, se non lo desiderate troppo inzuppato e carico di caffè.
Quando si ha uno strato omogeneo di biscotti si ricopre con uno strato omogeneo di crema (a questo punto, volendo, si aggiungono le gocce di cioccolato). Quindi un'altro giro di biscotti e uno di crema. Infine si spolverizza il tutto con il cacao amaro e si pone in frigo a raffreddare.

Per chi non è particolarmente avvezzo all'uovo crudo, o perchè il dolce sarà mangiato anche dai bimbi, vi consiglio di dare un'occhiata qui, al metodo di pastorizzazione delle uova di Lucia.

3 commenti:

  1. E' la stessa ricetta che uso io....5 cucchiai di zucchero!!!! Fantastica! Grazie per le curiosità! A presto

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  2. Piacere di conoscerti Eleonora! Ti scopro solo ora ma...meglio tardi che mai!!! Sai che non conoscevo le origini di questo dolce? Però una cosa la so per certa! Piace a tutti e una cena con le amiche è il pretesto ideale per sbaffarselo!!! Complimenti! Bacio

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  3. @CaterinaMotta CakeLover: Grazie a te per essere passata! ^^

    @Kiara: Piacere mio Kiara: giustissimo, non è mai troppo tardi per conoscersi! Infatti ieri sera è stato accolto con un'ovazione ^^ Grazie, un abbraccio!

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