lunedì 3 febbraio 2014

TRADIZIONI AQUILANE: LA CIAMBELLA DI SAN BIAGIO

Biagio, vissuto nel IV secolo, era un medico di origine armena. E’ ritenuto dalla tradizione vescovo della città di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana, dove operò numerosi miracoli. Vescovo, dunque, governava la comunità di Sebaste quando nell’Impero Romano si concede la libertà di culto ai cristiani, nel 313 d.C. sotto Costantino e Licinio, entrambi “Augusti” cioè imperatori.
San Biagio lo si venera tanto in Oriente quanto in Occidente e per la sua festa è diffuso il rito della “benedizione della gola” fatta poggiandovi due candele incrociate (oppure con l’unzione mediante olio benedetto). Viene festeggiato il 3 febbraio, e resta l’usanza di preparare le ciambelle di San Biagio (di “biscotto”, al vino o all’anice) da intingere nel dolce vino moscato.
A l'Aquila il giorno della celebrazione di San Biagio, corrisponde con l'anniversario del terremoto del 1703, che avvenne proprio il 3 febbraio 1703. Prima di questa data, nonostante il calendario, non si festeggia mai il carnevale, per rispetto alle vittime di quel tragico evento.
In onore del santo si prepara una ciambella dolce, dall'impasto simile a quello di un biscotto casereccio, decorato con granella di zucchero e ciliegie candite: il profumo è inebriante.. croccante fuori e leggermente umida dentro, profumatissima.

E da domani, si frigge!
Ciambella di San Biagio

per 2 ciambelle 

500g di farina
3 uova
400g di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
la scorza grattugiata di un limone
75g di latte
50g di burro
1 bicchierino di maraschino (io rhum bianco)

in più ci serviranno

1 tuorlo
granella di zucchero
ciliegie candite

Nella ciotola della planetaria ho pesato la farina, lo zucchero e aggiunto il lievito, le uova, la scorza di limone e il burro. Ho avviato a velocità 2, quindi ho iniziato ad aggiungere il latte e il liquore. Una volta che l'impasto è liscio e omogeneo, l'ho lavorato brevemente sulla spianatoia leggermente infarinata.
Dividete a questo punto l'impasto in due panetti e formate le ciambelle, adagiandole su una teglia rivestita con carta forno.
Spennellate la superficie con il tuorlo d'uovo leggermente sbattuto, cospargete con la granella di zucchero e decorate con qualche ciliegia candita.

Cuocete le ciambelle in forno già caldo a 180° per 25 minuti circa, finchè la superficie sarà ben dorata. Sfornate e lasciate raffreddare.


8 commenti:

  1. Non conoscevo questo dolce e questa tradizione, grazie!
    Sembra buonissimo :P

    RispondiElimina
  2. concordo... è assolutamente perfetto! e sarà sicuramente anche buono..
    baci e buona giornata!
    Gio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso assicurarti che è veramente buono.... la bilancia lo conferma >.<

      Elimina
    2. Questa è la ricetta che ho io. La consistenza è quella di un biscotto casereccio, morbido dentro e croccantino fuori. È comunque possibile diminuire la dose dello zucchero per incontrare i gusti personali.

      Elimina
  3. A vederlo invoglia lo provo sicuramente

    RispondiElimina
  4. E' LA PRIMA VOLTA CHE LO FACCIO, E' IN COTTURA CON MENO ZUCCHERO, TI FARO' SAPERE!

    RispondiElimina

AVVISO SUL COPYRIGHT

"Zeta come.. Zenzero" è pubblicato sotto una Creative Commons Attribution-NonCommercial 3.0 Unported License e non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 07/03/2001. I testi e le foto (ove non espressamente specificato) sono proprietà intellettuale di Eleonora Pulcini e protetti dalla legge sul diritto d'autore n. 633,/1941 e successive modifiche, pertanto non ne è consentito l'utilizzo, totale o parziale, su forum o altro, senza l'autorizzazione della sovrascritta, autrice e curatrice del presente blog.