giovedì 18 febbraio 2021

LE CASTAGNOLE DI MAMMA 2.0


La prima volta che ho condiviso questa ricetta era il 20 gennaio 2010. 

Ricordo perfettamente quel giorno e la quantità smisurata di castagnole che avevamo fatto con mamma perché più tardi nel pomeriggio sarei tornata a l'Aquila e volevo portarne un po' a casa di Alessandro.. il profumo dell'impasto, l'odore dell'olio mentre le friggevamo - sempre nella stessa padella, nera e bianca, smaltata, molto profonda, con il cestino che si può tirare via (ora quella padella è mia, e la uso con orgoglio).

Mamma ha condiviso questa ricetta con moltissime persone, incluse tante sue amiche e colleghe ai tempi del lavoro. Tutti rimanevano incantati dal sapore intenso e dalla consistenza dell'impasto, morbidissima dentro, croccantina fuori e che non sembrava affatto fritto. Eppure replicare l'esatta consistenza e sapore è stato quasi impossibile per tanti. La stessa ricetta, con gli stessi ingredienti e le stesse dosi, impastata da due mani differenti avrà inevitabilmente sapori differenti.

Nonostante abbia mangiato decine e decine di volte le sue castagnole e nonostante le abbia preparate insieme a lei tante volte le mie castagnole non hanno il sapore che avevano le sue.
Sono ottime, intendiamoci, anzi.. le più buone mai mangiate. Eppure non riesco ad aggiustare la quantità degli aromi per ricreare quella precisa combinazione. Chissà se mai ci riuscirò.

Una mia cara amica ieri mi ha scritto "potrai gustare il sapore del ricordo". 

Se chiudo gli occhi mi sembra di vederle, toccarle e sentirne il gusto: l'aroma di limone, il profumo di arancia e il colore dato dall' alchermes, il dolce dello zucchero a velo sulla lingua.

Carnevale è terminato da due giorni, lo so, ma non potevo non condividere comunque una versione aggiornata delle sue castagnole. Meritavano giustizia all'interno di questo piccolo spazio virtuale e credo di avergliene fatta.

Castagnole di mamma Luigina 2.0


500g di farina
3 uova intere
125g di zucchero
una bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
60g di olio di semi
40g di alkermes
1/2 bicchierino di rhum bianco
la buccia grattugiata di un limone 
la buccia grattugiata di un arancia
un pizzico di sale

in più ci occorrerà

olio di semi di arachide q.b. per friggere
zucchero a velo 

Io ho fatto l'impasto nella planetaria, ma potete tranquillamente impastare anche a mano. Per il procedimento a mano trovate tutto qui.

Nella ciotola della planetaria disponete la farina, il lievito per dolci e il sale. Inserite lo zucchero, le uova, la buccia grattugiata di limone e arancia ed iniziate ad impastare con la foglia a bassa velocità. Mentre la planetaria gira aggiungete il rhum, l'alchermes e l'olio di semi. Impastate fino a quando l'impasto si raccoglierà in una palla. Se dovesse essere troppo asciutto potete aggiungere un cucchiaio o due di acqua, se al contrario dovesse restare troppo morbido procedete aggiungendo un cucchiaio di farina alla volta fino ad ottenere la consistenza finale desiderata che dovrebbe essere simile a quella della pasta fresca, ma leggermente più morbida.

Lasciate quindi riposare l'impasto coperto per un ora.

Trascorso il tempo del riposo mettete a scaldare l'olio in una padella profonda e ampia fino a raggiungere i 180°.

Dividete l'impasto in palline da 20-22g ciascuna e fatene una pallina, senza lavorarla troppo perché non deve essere perfettamente tonda. Friggetene 7 o 8 alla volta per circa 5 minuti o finché saranno dorate.

Scolatele dall'olio in eccesso su carta da cucina e una volta fredda spolveratele con dello zucchero a velo.


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